sabato 16 luglio 2011

I kissed a girl

 Ho deciso che voglio scappare, non voglio fare una vita che non mi appartiene, tanto ai miei genitori di me non è mai importato davvero nulla, quindi perchè assecondarli? Per quale motivo farli contenti?
Mi cercherò un appartamento da dividere con qualcuno magari, non lo so, vedrò i costi e deciderò, sono sicura che con il mio diploma non tarderò a trovare un lavoro, intanto me ne andrò con il bottino che i miei mi hanno messo da parte e spremerò mio padre e mia madre come limoni fino a che sarò ancora qui, in fondo loro sono convinti che quella sia la via della felicità.
Ho già iniziato le prime ricerche e mi sembra che sia davvero fattibile andare via.
Ovviamente non metterò mai in pratica tutto questo, ma era bello fingere di si, illudermi, mentirmi.
Stamattina ho incontrato F la fotografa.
Ci siamo viste nel suo studio.
Una grandissima casa, che forse appariva ancor più grande per i suo spazi vuoti, c'erano solo qualche sedia, due divani, qualche scultura qua e la, un tavolo bianco, tanti specchi.
Mi ha abbracciata come se fossimo amiche di vecchia data. Indossava una camicia azzurro pastello e un paio di pantaloni bianchi molto larghi e poi ai piedi nulla, era scalza, i capelli in disordine.
Si è scusata - Lo so, sono orribile, ma tanto oggi devi essere bella solo tu - mi ha sorriso e mi ha accarezzato i capelli.
Ho ricambiato timidamente il sorriso.
Ero un po' spaventata, non sapevo che dovevo fare, così mi son detta - Sei una marionetta, lascia che sia lei a decidere cosa devi fare -.
Mi sono rilassata un attimo.
Mi ha offerto un caffè senza zucchero mi ha chiesto come stavo, come mai ero sparita, le ho spiegato della  gastroenterite e degli esami di maturità, le ho detto del mio 97 quasi imbarazzata.
- Ma sei un genio, io ne sono uscita con un 70 tiratissimo - ha detto pimpante.
- E ora cosa farai? - mi ha chiesto ancora.
- Non lo so -ho risposto e mi sono sentita libera, come se stesse davvero a me decidere.
Ha incrociato le gambe sul divano, si è sciolta i capelli, sembrava già più giovane e sicuramente carina, consapevole di esserlo.
Ha acceso una sigaretta, l'ho accompagnata anche io, guardando il suo modo di muovere le mani, mi ha ipnotizzata, mi piaceva, creava un'atmosfera rilassante.
Mi ha raccontato di aver scelto di fare la fotografa contro la volontà dei suoi genitori che volevano studiasse qualcosa di serio ma che lei ha sempre deciso da sola.
Quando ha notato la mia calma, mi ha detto - Allora che ne diresti di provare a fare qualche scatto? -.
La tensione è tornata istantaneamente, ma ho detto di si..
Mi ha fatta sedere su uno sgabello, poi si è posizionata dietro al cavalletto sul quale era poggiata la macchina foto e ha cominciato a scattare, così all'improvviso e io non sapevo cosa fare, chiedevo - Va bene cosi? -.
- Va bene tutto per adesso tranquilla -.
Io guardavo un po' per aria, un po' a terra, un po' l'obbiettivo.
- Sei davvero bellissima, i tuoi occhi parlano per te - mi ha detto mentre mi fissava da dietro l'obbiettivo senza scattare.
- Sei anoressica? - mi ha chiesto senza nessun filtro.
Mi sono morsa un labbro ho guardato a terra. SCATTO.
- Si - ho ammesso - più o meno -.
Si è avvicinata a me, mi ha sfiorato una gota, mi ha guardata dritta negli occhi, mi sono sentita un po' a disagio un po' rassicurata.
- Come ti senti oggi? -.
- Cioè? - ho chiesto io.
- Acqua e sapone? Donna incazzata? Chi vuoi essere? Una malata o una thinspo? Una pecorella o un lupo? -.
- Mi sento una pecorella malata,ma voglio essere una thinspo incazzata - ho sorriso .
Si è ingegnata parrucchiera e truccatrice, stivali neri con il tacco a spillo, short/slip neri aderenti e un gilet nero aperto, senza nnt sotto, i miei capelli sciolti, cotonati, il trucco sul viso abbondante.
All'inizio è stato difficile improvvisarmi sensuale, cattiva, ma lei ha cominciato a caricarmi, a farmi complimenti, a dirmi di tutto per farmi essere attiva, abbiamo anche messo del rock pesante e ho seguito la musica. la sua voce il mio istinto.
Le ho chiesto un piatto, abbiamo fotografato il momento in cui l'ho rotto e il momento in cui l'ho pestato, mi ha  anche fatta ridere immortalandomi.
E' stato molto ma molto divertente.
Ero stanca dopo essermi cambiata, quando ci siamo sedute sul divano, abbiamo guardato gli scatti, sono sempre diverse le foto dei fotografi, hanno qualcosa di artistico ed è stato strano riconoscere certe doti in me.
- Sai - le ho detto senza che mi chiedesse niente - i miei vogliono che io faccia giurisprudenza lontano da qui e in realtà a me andarmene o meno non cambia niente, qui ho solo il mio ragazzo... però nn voglio fare l'università, non quella  .... voglio scappare -.
Mi ha sorriso ancora, mi ha spostato i capelli dal viso - E scappa no? -.
- Ho paura, io non ho idea di cosa fare, tu ce l'avevi -.
- Lo capirai, intanto sai cosa non vuoi fare -.
Ho annuito.
Poi me la sono ritrovata vicina, così donna, ma mascolina, cosi sicura di sè da non saperle dire di no, mi ha baciata, mi ha sfiorata appena appena, morbida e dolce, ha aspettato un mio cenno, non ho fatto nulla, nemmeno tirarmi indietro e allora si è fatta avanti lei, mi ha messo la lingua in bocca, ho sentito una morsa allo stomaco, ho pensato a mia madre, come se potesse vedermi in quel momento e sono stata contenta, poi però  ho indietreggiato, l'ho guardata perplessa.
Lei come nulla fosse successo mi ha dato la busta con i miei soldi e mi ha detto - Ciao tesoro -.
- Ciao - ho risposto io.
Sono andata via.
Mi chiedo ancora adesso cosa sia successo, come la sua presenza possa avere tanta forza su di me.
Beh devo fare come lei, fingere che non sia successo nulla.
Mi è solo venuta una gran voglia di vedere il mio Lui e stasera finalmente accadrà.
Ora vado a riposarmi, sono stanca.

venerdì 15 luglio 2011

un futuro già trascorso

Oggi mi è capitato di pensare a una cosa.
Quando sarò adulta e penserò alla mia infanzia e alla mia adolescenza, cosa vedro?
I miei ricordi saranno silenziosi,lenti e bui, in fondo non siamo che il ricordo di chi saremo.
Cosa vedrò? Una bambina che non gioca con le bambole, ma che legge libri, che usa solo i giochi che insegnano, che segue il suo papà, ovunque, che pende dalle labbra di un uomo che un giorno l'ha abbandonata ed è diventato uno sconosciuto.
Vedrò una madre che ha quasi paura di me, della mia stranezza, che sente il mio rifiuto. Da piccola ero gelosa di lei e della vicinanza che aveva con mio padre, le stavo lontana e mi attaccavo a lui, dividendoli... Forse è davvero colpa mia se si sono allontanati  e se lui è andato via.
Poi vedrò una ragazza, ossuta, disperata, autolesionista, che l'unica decisione che ha saputo prendere da sè è stata quella di diventare anoressica, di fiondarsi in un tunnel buio e senza uscita. Una ragazza senza amici, senza interessi alcuni. L'unica luce nei miei ricordi sarà Lui, una luce che però ho dovuto evitare per seguire i progetti dei miei genitori.
Penso a tutto questo e piango disperatamente.
Beh cambiamo argomento, in fondo non ha senso pensare al futuro quando ho ancora il presente da sopportare.
Ieri sono ritornata a casa, è stato come se non me ne fossi mai andata, io e mia madre ci siamo salutate glacialmente con qualche domanda di circostanza e poi siamo tornate alle nostre vite.
Mi ha ricontattata la fotografa, domani la vedrò per le foto.
Chi ci restituirà il tempo perso?
38 kg

mercoledì 13 luglio 2011

funzione vitale

La mia vita ha poco senso, cosa voglio farne? Non lo so.
Passando i miei giorni qui da sola ho il tempo per riflettere, ma non lo sfrutto, dopo dieci minuti che ci penso mi sento triste e sola .... e torno ai miei libri
Non ho nessuno, nemmeno un'amica, ho solo Lui ma non voglio dipenderne.
Ho solo Ana ma l'ho tradita.
Ho solo la voglia di sparire.

martedì 12 luglio 2011

chiedo scusa

Era tanto che non tornavo qui e sono successe tante cose.... ogni volta che rientro mi sembra di essere diversa e tornano le colpe e anche la vergogna per quanto io possa essere stata stupida e crudele in molte, troppe occasioni...
Non mi piace sapermi umana, non mi piace avere un' anima, una coscienza che si può sporcare, non mi piace avere colpa e non mi piace chiedere scusa, però forse a volte, chiedere scusa, se pur difficile, può anche essere un atto nobile, di crescita...
Scriverlo qui davanti a tutti e davanti in fondo a nessuno è ciò che sento di fare.
Chiedo scusa, perchè so di essere una persona perfida, glaciale, mi piace pungere dove fa male, mi piace ridere e calpestare le debolezze altrui, ma in fondo chi sono io per sentirmi diversa o superiore a voi?
Io che a furia di disprezzare l'imperfezione sono diventata proprio come tutti, anzi come tutte noi.
Anche io ho fame, anche io sono finita ad alzarmi la notte, a camminare nel buio, scalza, sperando che nessuno mi sentisse, con il cuore in gola, in quelle ore che sembrano non esistere, non avere senso, così buie da nasconderti da lei, dal suo occhio vigile. Mi sono fermata davanti al frigo cercando tutto ciò che fosse immediatamente commestibile, gelato, biscotti, affettati, formaggi, cioccolata, pane, qualsiasi cosa è entrata nel mio corpo macchiandomi di una colpa che non posso far altro che estirpare vomitando, tagliandomi, piangendo, pur sapendo benissimo che in realtà l'ho solo nascosta sotto il tappeto come si fa con la polvere, ma c'è, la colpa resta.
Anche io cedo, anche io ho paura.
Ho paura della gente, del loro parere, ho paura dei sentimenti, dell'abbandono, anche io sono debole.
ANCHE IO SONO UMANA.
Mi fa male tutto questo, mi vergogno e cerco di coprirmi con una personalità che sembra impenetrabile, ma non lo è, qualsiasi roccia viene prima o poi scalfita col tempo, compresa me.
Tutto ciò che ho detto lo pensavo davvero, non ho intenzione di diventare un'ipocrita, ma mi scuso per aver pensato di essere diversa da voi e per avervi condannate per i vostri errori.
Ora cercherò di ripercorre questi giorni di assenza da qui...
C'è stata la festa per la maturità, sono uscita con un bel 97, non mi sembra vero, lo apprezzo ma mi dispiace per quei tre punti che mi dividono dal 100, cmq nella mia classe sono stata l'unica a uscire con quel punteggio.
Alla festa avvenuta in casa mia, non ho toccato ne cibo ne alcol, ho assecondato mia madre, ho indossato un vestito fine, dai colori chiari, ho messo i capelli in ordine, il trucco attento ma leggero. Sembravo una sagoma fra le tante "ragazze a modo" del mio universo.
Sono stata accanto a lui, che mi ha stretto la mano rassicurandomi in quell'imbarazzo assurdo che ho provato quando mia madre con la sua vocetta garbata e al contempo stridula ha proposto un brindisi a me e al mio 97.
So che ne è davvero fiera, ma so anche che il motivo per cui lo è, non è l'intelligenza di sua figlia, quello che potrebbe significare per il suo futuro, no, lo è per la bellissima figura che fa davanti ai suoi amici, perchè di me non deve sempre vergognarsi, ogni tanto può vantarsene, come può vantarsi del fatto che mi sto iscrivendo a giurisprudenza, come voleva lei e come voleva mio padre....
Andrò a studiare in un'altra città, penso che per mia madre sia meglio così, preferisce non vedere ciò che accade, così da poter rendersi estranea ai fatti senza colpe.
Durante la festa ho comunque notato il suo essere turbata per qualcosa che non capivo, quando finalmente tutti gli ospiti, compreso Lui se ne sono andati lasciando una sala consumata, occupata dalla cameriera che metodicamente rimetteva in ordine, io e mia madre ci siamo incontrate sul terrazzo, dove ho scoperto il motivo del suo turbamento.
Stavo fumando una sigaretta, mi ero finalmente sciolta i capelli e coperta con un felpone, mi ha raggiunta e mi ha detto - Deva, vorrei chiederti una cosa? -.
- Cosa? - ho domandato io.
- Io sono molto fiera dei tuoi risultati eh, lo so che sei una che si impegna, non solo nello studio, anche quando ti alleni, ci metti tanta carica... -.
La interrompo - Che c'è mamma? -.
- Non è che per caso fai uso di stupefacenti? -.
Rido.
- Perchè? -.
A lei non viene da ridere - Beh sei magrissima, non mangi nulla, ma hai un sacco di energia e oggi una mia amica, alla festa , mi ha messo questo dubbio -.
- No - rispondo semplicemente.
Annuisce.
Sta per andarsene, mi volta le spalle, poi si gira di nuovo verso di me, ha il viso bagnato di lacrime, le cola il trucco.
- Deva ti prego aiutami -.
La guardo glaciale, perplessa, non so cosa fare. Lei è li, immobile, di fronte a me, scossa solo dal tremore del pianto e sembra una bambina mentre si copre con entrambe le mani il viso. Singhiozza spezzando le frasi - Non so come fare con te... so che ho sbagliato tutto ... ti vedo cosi e non so come fermare questa corsa verso la morte... non so come.... - singhiozza ancora e poi il pianto esplode mentre dice - farti felice -.
Sembriamo incapaci di avvicinarci l'una all'altra.
Mi sforzo di alzarmi, le vado incontro, ma senza avvicinarmi troppo, non so cosa dire, nè cosa fare, lei mi afferra, come se avesse paura che a pensarci troppo perdesse il coraggio e mi abbraccia, resto impalata, lascio che lei mi stringa, senza ricambiare, senza respingerla, ascolto i suoi singhiozzi, le sue lacrime mi scaldano la spalla inumidendo la stoffa della felpa, ho gli occhi spalancati.
Finalmente riesco a parlare - Non devi fare niente, io sto bene -.
Si allontana, mi fa una carezza e poi va a chiudersi nella sua stanza.
Io torno a guardare fuori dal balcone e mi sento vuota, triste...
Penso che non ho ancora detto a Lui che me ne andrò a studiare lontano, che non credo alle storie a distanza e che deve... finire...
Sento una fitta allo stomaco, guardo verso il basso e sento il desiderio di sporgermi e di cadere giù.
Mi levo le scarpe, mi arrampico al davanzale del balcone, mi tremano le gambe, un po' per l'adrenalina, un po' per il contatto dei piedi nudi con il marmo. Con le mani mi tengo alla ringhiera laterale del balcone. Guardo sotto di me, basterebbe un attimo per scivolare, cadere e morire.
In fondo non mi tiene più nulla qui, quando perderò anche lui che rimarrà di me?
Sento l'aria spingermi e poi una vocina timida dietro di me chiamarmi.
- Signorina -.
Spaventata perdo di vista il fondo, mi volto e guardo verso la voce, è la cameriera, ha gli occhi velati di paura, mi porge la mano che le trema.
- Signorina scenda da li, è pericoloso -.
E' così dolce mentre lo dice, sembra quasi non si fosse accorta di quello che stavo per fare, sembra il suo, un semplice avviso, come si fa ai bambini che casualmente si sporgono troppo dalla finestra.
Le afferro la mano e con molta cautela mi ritrovo al sicuro.
Mi porta in camera, mi rimbocca le coperte e lascia che io mi addormenti... almeno credo... finchè ero sveglia l'ho sentita vicina.
Nei giorni successivi ho evitato di vedere Lui, ho evitato di vedere mia madre ed ho evitato di vedere anche la cameriera.
Mi sono chiusa in camera, dove ho passato almeno tre giorni di solo studio alternato allo sport, per poi la notte ingozzarmi come un porco.
Poi l'ho visto.
Abbiamo invitato anche i suoi amici nella mia casa al mare, sono stati venerdi e sabato fino a sera poi sono ripartiti.
In quei due giorni non ho mangiato nulla e ho patito l'imbarazzo dei loro occhi sul mio corpo cosi ossuto, in costume le mie costole sono totalmente esposte, come la mia spina dorsale, la conca sulla pancia, le ossa del bacino, le anche, le gambe gracili, le scapole...
I commenti ci sono stati ovviamente, ho cercato di dire che era costituzione, ma tutti i miei pasti saltati si sono notati comunque.
Sabato sera sono ripartiti tutti e io e lui siamo rimasti soli, per un po' nn ho voluto dirgli nulla, cosi ci siamo goduti la domenica.
Ma di sera dopo aver fatto l'amore, mi è venuto da piangere e allora ho svuotato il sacco.
- Non ci vedremo più, devo andare a studiare lontano -.
Gli ho spiegato dell'università, dell'appartamento che prenderò li e del fatto che tornerò solo nelle feste.
Anche lui aveva gli occhi lucidi - Io non voglio perderti Deva, possiamo stare insieme a distanza, possiamo vederci nei fine settimana, posso trovarmi un lavoro li, non lo so, cazzo, non voglio che te ne vai, ma perchè proprio li cazzo -.
Rispondo a quella domanda anche se so che nn cambierà le cose - Perchè i miei hanno conoscenze, dicono che è l'università per me e poi credo che mi vogliano lontana, mi voglio allontanare anche io -.
- Da me? - chiede.
- No, da te no, ma non posso farci nulla, ormai è deciso -.
Lo vedo alzarsi, dare un pugno al muro, imprecare qualcosa tra i denti, vestirsi e uscire di casa.
Lo aspetto tutta la notte sveglia, impalata davanti alla tv che non guardo, raggomitolata sul divano.
Alle 4 del mattino torna, non diciamo nulla, si siede accanto a me, ha gli occhi rossi, mi abbraccia e fingiamo entrambi di dormire fino alle 8, quando ci alziamo, entrambi senza voglia di fare colazione, Lui prepara le sue cose, deve tornare a casa per lavorare, mi abbraccia, mi bacia, mi chiede se voglio tornare anche io, cosi possiamo vederci in settimana, gli dico di no, che prima voglio stare un po' sola.
- Beh se torni prima ci vediamo, se no vengo io nel week end -.
Annuisco, lo bacio ancora sulla soglia della porta e poi lo vedo andare via.
Sono ancora qui, ogni sera mi dico - Domani torno a casa - e poi a casa non ci torno.
La mattina corro un po' in spiaggia, poi faccio una passeggiata per il paesino priva di soldi se non quelli necessari per fare la spesa, poi mi dirigo in biblioteca e prendo libri di economia e diritto e legge e studio, li divoro per passare il tempo, per non pensare a niente.
Ho appena chiamato una rosticceria qui vicino, ho ordinato un pollo allo spiedo con patatine fritte, un trancio di pizza al formaggio, una porzione di lasagne e una vaschetta di gelato buon appetito a me
deva

lunedì 4 luglio 2011

socializzazione ipocrita

La scuola è finita, gli esami anche e ovviamente sono andati benissimo, è finita anche la dieta? Peso 39 kg sono tutta ossa, quando giro per strada la gente si impressiona nel guardarmi, mi fissa, bisbiglia... Eppure io sono insoddisfatta, Ana la sento ancora, l'appetito non ce l'ho... ogni singolo alimento, in qualsiasi quantità, mi fa sentire sporca e la mia immagine nello specchio resta sempre la stessa. Mi sento grassa,  vanto le mie ossa, la mia magrezza, la espongo, la mostro, ma poi mentre sto seduta con gli short addosso, mi guardo le cosce e le vedo enormi, mi tiro la pelle ed è troppa, guardo le ragazze, quelle alte e magre e mi sembrano sempre più magre di me...
Una 36 mi sta grande, sono sotto i 40 kg il mio bmi è 15,25... il sito dice magrezza preoccupante va da un medico... ma io mi sento sporca, grassa, colpevole... mi sento pulita quando ingerisco soltanto acqua.
Non so cosa fare di me e della mia vita, che mi sembra improvvisamente vuota, nulla...
Lui è il mio unico motivo di esistere, perchè quando sto con lui sono felice, quando sto con lui mi sento sempre bella, ma a volte non abbastanza per la sua perfezione. Lui è alto, muscoloso, ha il viso di un diavolo e gli occhi di un angelo.
Sono innamorata persa...
Sabato sera siamo usciti con i suoi amici, siamo andati a ballare e stavolta è andata meglio del solito. Ero spaventata come sempre,ma ho deciso di fare affidamento su di lui, gli stavo vicino, lui mi teneva la mano e mi confortava la pressione che di tanto in tanto metteva nel stringermi la mano.
Con alcuni suoi amici la conversazione è stata più semplice, mi hanno chiesto del mio esame, di cosa faccio nella vita, cosa ho intenzione di fare, poi mi hanno raccontato di Lui, di come l'ho cambiato. Lo hanno preso un po' in giro dicendomi che è pazzo innamorato, che parla solo di  me, che per incontrarlo serve che io sia o presente o occupata. Sono stata molto contenta, poi le sue amiche mi hanno tirata in pista, hanno voluto ballare con me, ho visto lo sguardo di lui, che sembrava chiedermi se davvero volessi andare o se doveva salvarmi, gli ho fatto un cenno e gli ho fatto intendere che poteva stare tranquillo e mi sono lasciata trascinare dalle ragazze, erano tre, di cui una palesemente obesa e le altre due in norma. Abbiamo ballato insieme, poi ci siamo prese da bere e sono uscita con l'obesa a fumare e li abbiamo parlato un po'.
Si lamentava del caldo, avrei voluto dirle che era normale vista la sua stazza, ma non mi sono permessa di rovinare tutto stavolta e ho acconsentito, ma lo ha detto lei scherzando - Causa della mia ciccia - e si è messa a ridere. Ho sorriso, volevo dirle che anche io avevo caldo, ma avevo la pelle d'oca, non mento bene e il mio corpo mi avrebbe comunque smentita, me ne sono uscita dicendo - Se stai bene tu -.
Ha alzato le spalle - Ho imparato a fregarmene, la vita è una sola, mettere giù un po' di ciccia non mi dispiacerebbe ma non ho voglia di fare la dieta, anche se Lui dice che è disposto a seguirmi io non voglio rinunciare al cibo -.
Faccio spallucce e cambio argomento, le chiedo se è fidanzata, mi dice che non lo è ma che le va bene così. Fino a quel momento la sua ironia me l'aveva resa simpatica, ma poi mi sono scoperta gelosa dei suoi occhi, di come guardano il mio Lui, lo divorano, ogni scusa è buona per parlargli, per scherzare con lui, mettergli le mani addosso.
Dopo la discoteca siamo andati tutti a fare colazione, Lui in macchina mi ha chiesto se preferivo non andare, gli ho detto di non preoccuparsi, che ormai potevamo finire la serata tutti insieme, mi ha stretto la mano.
- Allora ti sei divertita! - ha esclamato, quasi chiesto.
Ho sorriso - Si -.
Al bar io ho preso un caffè senza zucchero, mentre quell'odore di brioche mi dava la nausea, per non parlare del mega panino con tanto di patatine fritte che ha preso l'obesa.
Dopo Lui mi ha portata a casa, stavo per entrare nell'androne e Lui stava per andare via, ma gli ho afferrato la mano e gli ho chiesto se poteva restare con me. Mi ha sorriso felice, mi ha abbracciata e siamo andati a casa mia, abbiamo fatto l'amore, al buio, si sentivano solo i nostri respiri, le parole d'amore mentre i nostri corpi erano una cosa sola. Mi ha stretta mentre tremavo e ci siamo addormentati cosi.
Non so fare a meno di lui, voglio svegliarmi e averlo vicino, dirgli che lo amo, abbracciarlo, ma ho paura di diventare un peso...
Sono gelosa di qualsiasi ragazza lui nomini, sono gelosa del tempo che trascorre con chiunque non sia io. Ho paura perchè vuole andare al mare con me e i suoi amici , passare una giornata in spiaggia e temo che possa guardare le altre, che lo possano attirare più di me...
Perchè ho paura di tutto? Sono insicura e paranoica? questa non sono io, questa non è Deva.
Cmq ho compreso una cosa, se vuoi socializzare devi essere ipocrita.