giovedì 28 aprile 2011

Amore è imperfezione

Non bisogna usare il cuore, il cuore ti inganna, io ci sono cascata, ho sporcato la mia perfezione con l'amore.
Torniamo indietro.
E' mattino presto, mi alzo, ho freddo, mi peso, 38 kg, puliti, neanche un etto in più.
Mi faccio una doccia bollente, prendo una tazza abbondante di caffè amaro e una fragola. Mi sistemo i capelli, mi trucco con cura, mi vesto, mi faccio le unghie.
Sistemo ancora casa.
Carico la macchinetta del caffè. Mi siedo sul divano agitata e penso nervosamente che l'ho invitato ma che non ho nulla da offrirli.
Posso portarlo a far colazione al bar penso per gli altri pasti non lo so, vedremo. 
Guardo il telefono in attesa di uno squillo, mi rendo conto che è ancora presto, sono le sette e mezzo e forse lui sta ancora dormendo, magari non ha la stessa ansia che ho io di vedermi.
Mi accovaccio sul divano coperta dal pile, quando ho molto freddo mi rannicchio in posizione embrionale.
Sento lo stomaco farmi male, mi gira la testa, ho freddo ma mi bruciano le orecchie.
Mi viene da vomitare.
Mi alzo a fatica, mi dirigo in bagno, vomito caffè acido insieme a un liquido giallastro, mi scoppia la testa.
Resto sdraiata sul tappetino del bagno e sento sempre più freddo.
Mi alzo a fatica, le mani mi tremano, mi guardo allo specchio, sono bianca verdognola, assomiglio a un cadavere. Mi rifaccio il trucco per apparire meno mostruosa.
Poi torno in cucina e mi metto su un the per provare a stare meglio, mi scalda, ma per sicurezza mi procura ancora un altro maglione.
Finalmente il telefono squilla. E' lui.
Rispondo, mi dice che è nelle vicinanze, gli do qualche indicazione, dice di aver imboccato la strada giusta.
Aspetto ancora cinque minuti, finalmente suona alla porta, sono emozionata, felice, non vedo l'ora di abbracciarlo, apro la porta e...
Delusione.
Ha tra le braccia un uovo di pasqua enorme, pomposo tutto fucsia, la carta lucida luccica, sembra una mega caramella.
Il mio sorriso si spegne un po', ma non voglio rovinare tutto. Cerco di mostrarmi contenta lo stesso ignorando quel chilo di cioccolata che ha con se.
Ci abbracciamo, mi bacia, mi fa i complimenti per il nuovo look, entra in casa, si guarda intorno curioso. Si complimenta per la casa, poggia la creatura malefica sul tavolo, poi mi accarezza il volto, mi guarda con fare indagatore - Stai bene piccola? Ti vedo un po' pallida -.
Annuisco, mi lecco le labbra che ultimamente sono sempre spaccate - Sto bene, sono contenta che sei qui -.
Mi abbraccia forte, ma mai abbastanza, forse sono io avida o forse lui teme di spezzarmi.
- Vuoi fare colazione? - gli chiedo.
Si accarezza la pancia - Si, ho una fame da lupi -.
Mi porto una mano al mento e penso a cosa posso dargli, non c'e davvero nulla contro il mio regime, solo quell'uovo osceno.
Sorrido - Magari allora andiamo al bar, sai non ho ancora fatto la spesa, cioè ho preso cose solo per me -.
- Non vorrai che il vento ci porti via tutti e due? - dice scherzando.
Rido.
- Dai allora andiamo a fare colazione e poi facciamo la spesa insieme, cosi ci organizziamo per la grigliata e per la pasqua -.
Annuisco ancora, sono contenta che lui sia li con me, ma mi sento anche stranamente minacciata. Temo che quel sogno romantico si trasformi in un incubo.
Usciamo di casa, andiamo al bar, prende un capuccino e una mega brioches ripiena alla nutella.
Mi chiede se voglio qualcosa, insiste ma dico di no, che ho già fatto colazione.
Chiacchieriamo del più e del meno.
Poi andiamo al supermercato, altra fase terribile.
Gli dico chiaramente che io per me ho già acquistato tutto quello che mi serve, ma lui mi bacia, mi corrompe con parole dolci - Amore dai, solo per questi giorni che stiamo insieme uno sforzo lo puoi fare, è pasqua -.
Dico di si, sperando di potermi tirare indietro dopo, lo vedo acquistare tutte schifezze , mi fa anche sorridere come con premura sostituisce la Coca-Cola normale con la Coca-Cola zero, come se davvero  per me facesse differenza. Prende p, pasta, pomodoro, mozzarelle, affettati, piadine, formaggi, merendine, biscotti, sofficini, olio, limoni, peperoni ecc..Infine riesco ad ottenere una grigliata di pesce piuttosto che di carne e compriamo dell'orata surgelata 90 kcal, del merluzzo alla siciliana 83 kcal, il cacciucco 75 kcal, i nodini di merluzzo 78 kcal e spicchi di nasello surgelati altre 78 kcal,  gamberetti 63 kcal e cozze 84 kcal tutte cose già pronte.
Abbiamo lasciato la roba a casa e poi siamo andati a rilassarci in spiaggia, ci siamo portati il piumone e ci siamo stesi sulla sabbia ad ascoltare il rumore delle onde, c'era vento e faceva abbastanza freddo, ma lui mi ha tenuta tra le sue braccia, abbiamo parlato tanto, mi ha raccontato un po' della sua famiglia, dei suoi amici del suo passato a scuola, di come ha trovato il suo lavoro, io l'ho ascoltato in silenzio, senza sentire mai la necessità di interromperlo per raccontargli qualcosa di mio. La sua vita è molto più interessante di quella di una figlia di papà.
Restiamo in silenzio, non so per quanto ma mi addormento tra le sue braccia e mi risveglio nel divano di casa con l'odore di fritto Apro gli occhi e lo vedo tutto impegnato ai fornelli, che prepara, pesa i condimenti, gli chiedo - Che fai amore? -.
Che strano chiamarlo amore, me ne accorgo al momento e mi si rompe la voce, per fortuna lui pare non farci caso.
- Dormivi come un sasso, ma eri gelida, perciò ti ho portata a casa e adesso preparo per la mia piccola -.
Sorrido, mi fa sorridere, mi fa scoppiare il cuore di dolcezza, lo raggiungo lo abbraccio da dietro e sbircio - Che prepari? -.
- Riso con le cozze - giuro che non ho messo olio e che sono solo 80g -.
291 kcal piu metti 50 g di cozze 42 kcal tot 333 kcal, troppe ma...
Ma non me la sono sentita di dirgli di no.
Abbiamo consumato il pranzo, non so perchè ma stavolta guardarlo mangiare cosi tranquillamente il suo mega  piatto di riso condito, e poi il pane con gli affettati, mi ha fatto sentire insoddisfatta del mio pasto, l'ho quasi invidiato, però sono riuscita a stare lontano da tutto.
Abbiamo fatto l'amore, non avevo una gran voglia, perchè mi sentivo ancora stanca e dopo quel riso mi sentivo anche più grassa, ma avevo comunque il desiderio di stare con lui e anche di sfruttare la situazione per bruciare un po' di calorie.
Peccato che dopo ci siamo fiondati sulla cioccolata.
Quanto mi vergogno di me, in quel momento non ho nemmeno dato peso al danno fatto.
I giorni a seguire abbiamo passeggiato tanto, abbiamo fatto spesso l'amore, ma mi sono lasciata trascinare nella sua vita, nella sua musica, nei suoi racconti e poi anche nella sua alimentazione, non ho ecceduto, non mi sono abbuffata, ma ho toccato il proibito, la cioccolata, il gelato, ho mangiato tanto pesce alla grigliata, senza dar peso effettivamente alle dosi, a come e quanto avesse condito, senza preoccuparmi di allenarmi, senza preoccuparmi di pesarmi.
Non mi sono abbuffata per il solo motivo che in casa siamo in due, che ciò che tocco se sparisce si vede, ma ahimè devo ammetterne la necessità.
Ci siamo anche scolati le mie bottiglie di alcol e quella è stata l'occasione giusta per vomitare tutta la cena.
Ma non è bastato.
Dopo tutto questo amore, e questa bella imitazione della felicità mi sono ritrovata con due chili in più in soli quattro giorni.
La colpa è mia, ho voluto assecondarlo, ho voluto essere una persona normale, una che si gode ciò che succede senza il terrore del cibo, eppure questo terrore resta, io che dovevo comandare invece mi sono sottomessa all'amore e alla paura del cibo e del suo effetto sul mio peso.
Per un attimo mi è quasi piaciuto scoprirmi umana, ma ora, ora devo assolutamente rimettermi in sesto, domani torneremo ognuno a casa propria, io mi allenerò tutto il giorno, non voglio toccare cibo, non voglio nemmeno vederlo, mi chiuderò in palestra ed uscirò rigorosamente senza denaro, domani sera mi aspetta una festa snob, non toccherò tutte quelle cose che spacciano per raffinate, non toccherò nemmeno il loro alcol, tanto sono certa che dopo nemmeno mezz'ora mia madre mi pregherà di tornare a casa.
L'amore sa darmi una buona IMITAZIONE DELLA FELICITà ma se il prezzo è L'IMPERFEZIONE, beh io non sono disposta a pagare,  ho già riscoperto vecchi sapori che avevo dimenticato, non voglio riviverli, voglio cancellarli, non voglio diventare tutto ciò che ho sempre schifato, ho fatto un fallo, vorrà dire che lo prenderò come una complicazione che renderà giocare con la mia vita più difficile, ma al contempo più interessante.
Deva l'imperfetta

venerdì 22 aprile 2011

Foto

                                     

















rinnovamento stile


Mia madre odia gli emo, mio padre anche, io? anche ma mi piace lo stile, tanto trucco, i capelli eccentrici e di certo l'idea di fargli un dispetto non mi dispiaceva affatto, così oggi sono andata dalla parrucchiera e mi sono fatta fare questo taglio, cosi sono più simile all'immagine del mio profilo XD . Al mio ritorno dovrò partecipare alla festa di compleanno di un'amica di mia madre, ci saranno tutti gli amici di mia madre e i loro figli, ragazzi e ragazze snob con la puzza sotto al naso. Sarà proprio divertente presentarmi conciata cosi, voglio truccarmi bene, proprio come una emo, piena di nero e vestirmi sempre di nero. Voglio imbarazzare tutti. Ah dimenticato, ho anche modificato il mio brillantino con un bell'anello al naso. 
Forse anche Lui odia gli emo, ma ama me, 
quindi sono certa che non fa differenza che capelli ho.
Oggi mi ha chiamata, mi ha detto che si annoia in questi giorni senza di me. 
Gli ho risposto che può approfittarne per stare con i suoi amici e lui mi ha detto 
che vorrebbe che io fossi con lui. 
Non ho risposto, poi mi ha chiesto esplicitamente se mi mancava, ho risposto di si. 
Mi ha detto - Se non è un problema posso venire a trovarti -. 
- Hai le tue cose da fare - ho quasi sussurrato io. 
- Si ma non me ne frega niente, voglio stare con te -.
Ho sorriso tra me e me
- Per me puoi venire, non è un problema -.
Gli ho lasciato l'indirizzo di casa mia, domattina verrà da me. 
Sono contentissima, 
cominciavo davvero a sentirmi sola qui, 
normalmente la solitudine mi piace, 
ma adesso
adesso 
che 
c'è
lui
con me 
tutto è diverso 
voglio stare tra le sue braccia
voglio che mi coccoli, che mi faccia 
sentire tutto il suo amore, che mi stringa e mi 
protegga da quell'odiosa tentazione di festeggiare da sola
con troppo alcol, tante sigarette, e magari anche un po' di sangue. 
Dopo questa notizia mi sono messa a ballare come una scema per casa mentre riordinavo e ripulivo, 
il mio microfono era lo spray antipolvere, la mia chitarra la scopa, che si trasformava in un asta da lap dance, 
insomma
mi sono 
proprio
rincoglionita ahahaha
però sono contentissima, 
non vedo l'ora 
sia domani.
Deva 

giovedì 21 aprile 2011

Indispensabile a me stessa

Sono arrivata oggi nella mia casa al mare, esattamente questa mattina presto, che pace, mi sono sentita subito libera. 
E' piccola questa mia seconda casa, ma mi piace molto di più, sarà perchè sembra essere solo mio, sono l'unica che ci viene cosi spesso o forse perchè essendo più piccola la trovo più intima... non lo so... so soltanto che quando arrivo, apro e varco la porta, mi accoglie il suo inconfondibile profumo di lavanda, misto con l'odore di salsedine. Come sempre mi chiudo la porta alle spalle, appoggio le cose sul divano bianco e mi dirigo alla finestra, guardo il mare, lo sento, chiudo gli occhi, lo ascolto, mi immedesimo in quel fruscio rabbioso, in quel rompersi contro le rocce per poi riformarmi più forte di prima. 
L'acqua che contro il cielo assume un colore stupendo, profondo,il sole la fa luccicare, sembra cosi leggera l'acqua, trasparente ti scivola addosso, ma se si scatena mette sottosopra il mondo....
Mentre pensavo questa cosa mi è venuta la strana voglia di rifilarvi un consiglio consideriamoci gocce d'acqua, sembriamo inutili, fragili, ma insieme forse troveremo la forza di...
Non so come finirla questa frase. 
Non so nemmeno perchè mi ci sono messa dentro, io sono forte. 
Ho cominciato ad avere freddo, sono rientrata, ho messo tutto in un ordine maniacale, ogni singola cosa al suo posto, ho pulito ogni angolo della casa, il braccio ha cominciato a farmi di nuovo male, sarà perchè per la furia di muovermi ho tolto le bende prima, ho preso degli antidolorifici, ho fatto un giro qui e poi...
Poi sono andata a fare la spesa. 
C'è un minimarket dalle mie parti, circa dieci minuti a piedi, mi sono ben coperta, un largo maglione, dei pantacollant, un jeans e sciarpone. 
Sono entrata, confusa tra la gente, ho lanciato occhiate nei carrelli altrui, pensando a quanto carico di calorie stessero facendo tutte quelle persone, e ci spendono anche denaro. 
Poi ho cominciato a guardare tra i reparti proibiti, chiedendomi cosa si provasse a riassaporare tutti quei gusti, il sapore del pane, della pasta, che ormai vendono già pronta anche se super elaborata, che sapore hanno le merendine, la cioccolata, le patatine chips, le patatine fritte, quelle alla paprica o al formaggio, che sapore hanno i sofficini,  la pizza, le ciambelle zuccherate, il mascarpone, la panna....
Comincio a sentirmi nervosa, sospiro, mi graffio le mani...poi diretta mi avvicino al reparto della frutta e verdura, metto nel carrello carote, lattuga, pomodori, limoni, pompelmi, arance, fragole, sedano, finocchio poi prendo il latte di soia, tisane, dadi vegetali,  poi compro delle creme snellenti, integratori di vitamine, e poi quelle robe per bloccare l'assorbimento di carboidrati e grassi. 
Per regalo mi concedo due bottiglie di vodka che mischierò con dei succhi di frutta. 
Ho pagato e con tutta questa roba mi sono fatta altri venti minuti a piedi, se all'andata era facile al ritorno con lo zaino pieno e due buste in mano ho rallentato, soprattutto la spalla ha patito moltissimo. 
Non ho avuto voglia di cucinarmi nulla, ho mangiato una carota con una pastiglia per bloccare l'assorbimento dei carboidrati e ho presto altri antidolorifici.
Ho bevuto una tisana e sono andata a dormire. 
Dopo aver dato un occhiata al computer ho girato nel pomeriggio tra negozi, ho comprato tante scarpe, tante borse, trucchi, nessun vestito, sono tutti troppo grandi. 
Poi sono tornata a casa, Lui mi ha chiamata, ma io non ho risposto, avevo voglia di dormire...
Poco cibo, tanti antidolorifici, tanto sonno, domani mattina mi alzero presto e andrò in spiaggia a correre, ora mi metto un po' sui libri sempre se non mi addormento ancora...
Ho bisogno di qualcosa... o forse di qualcuno.. cazzo voglio essere io l'unica indispensabile a me stessa
Deva

mercoledì 20 aprile 2011

Armi e bagagli

Che c'è di male nel pararsi il culo, tutti pensano che io ritenga un essere senza sentimenti, un essere perfetto, ma non è così, però penso che la persona che fa in modo che tutto le scivoli addosso sta sicuramente meglio, voglio provare emozioni positive, non voglio sentire quelle negative, però non è colpa mia se non provo nulla, se spesso mi sento vuota e apatica, non esprimo niente, niente di niente, le uniche volte che la mia anima si sveglia è quando penso a mio padre o quando sono con lui, o quando perdo qualcosa, ma adesso anche la dieta sembra non darmi più nulla, mio padre è diventato qualcosa di negativo, e Lui, lui cosa sarà?
Oggi mi ha chiesto se voglio uscire con lui e i suoi amici, cosi poi per pasqua può portarmi con sè alla grigliata, ma gli ho risposto che non posso, che domani parto e vado nella mia casa al mare, poi non sono riuscita a invitarlo, mi sembrava troppo allettato all'idea di stare con i suoi amici. Lui non si è offerto, ho preparato armi e bagagli e domattina parto, sola, pochi soldi dietro,  scarpe da ginnastica, grandi tute, cellulare e pc.
Sono sola al mondo, l'ho voluto io e devo solo continuare ad apprezzarlo.
Non ho amiche da portare con me, non ho grigliate da trascorrere con gli amici, non ho feste a cui mi interessa andare, non ho una famiglia con cui mi piacerebbe stare nelle feste.
Ho un ragazzo che voglio avere solo per me e non riesco a portarlo in una vita normale.
Deva nn vuole cedere, ma si sente traballare.

martedì 19 aprile 2011

Sua maestà

Ciao papà, 
non leggerai mai queste parole, forse per questo mi sento cosi libera di scrivertele. 
Mi manchi, 
mi manca il tuo odore, non il tuo profumo, no,mi manca il tuo odore, l'odore del papà. 
Mi manca la tua voce calda, mi manca la tua capacità di capirmi, i tuoi occhi comprensivi, ma anche quelli che mi rimproveravano, mi mancano i tuoi consigli, ma dove sei finito? 
Non mi importa sapere dove vivi, la tua casa, la tua vita, non mi importa che mi chiami se non so dov'è il papà che conosco io. 
Ma cosa ti ho fatto di male? 
Dove ho sbagliato? 
Ho sempre fatto tutto ciò che è in mio potere per essere perfetta per te, la prima della classe, la più carina, i tuoi ospiti si sono sempre complimentati, gli insegnanti anche, sono sempre stata dalla tua parte, ho letto tutti i libri che mi hai chiesto di leggere, ho scelto la scuola che volevi tu, ho imparato le lingue che volevi imparassi, ma allora perchè mi hai abbandonata? 
E' colpa mia se sono cresciuta?, E adesso che sembro una bambina dove sei?
Papà posso perdonarti, ma torna. 
Deva
Oggi non sto bene per niente, non ho voglia di fare niente, fa freddo, non riesco nemmeno a studiare, sto solo a letto sotto le coperte, mia madre ha finalmente mollato le presa, mi lascia in pace, mi ha anche dato i l permesso di andarmene nella casa al mare durante le vacanze di pasqua, volevo che Lui venisse con me, ma non ho intenzione di chiederglielo, forse è meglio che se ne stia con la sua famiglia, i suoi amici, si insomma avrà le su cose da fare, io ne approfitterò per stare lontano da tutto lo schifo che viene fuori nelle feste, me ne starò come piace stare a me, come sono in fondo nella vita, da sola e riprenderò a studiare, mi allenerò andando a correre ogni mattina e mangerò solo verdure e proteine.
Forse qualche giorno posso invitare Lui, ma non lo so ... sono maledettamente orgogliosa e poi ho anche voglia di sparire dalla vita di tutti, tranne dalla vostra sia chiaro ahahha dovrete sopportarmi ancora un po'.
Oggi non sono riuscita ad andare in palestra non me la sentivo, anche se allenarmi mi è mancato, ormai sono cosi abituata ad allenarmi, che saltare un giorno, rende quel giorno inutile, proprio come questo.
Intanto che scrivo guardo plastik e mi vine da ridere, prima fanno tante trasmissioni dove si parla di anoressia, di quanto la tv emani messaggi sbagliati e poi? poi danno una trasmissione che si apre con un discorso che dice che la bellezza è tutto, che sarebbe bellissimo essere perfetti, ahahah la coerenza soprattutto.
Per oggi l'unica cosa utile che ho fatto è stata andare a scuola, una verifica di matematica e una di storia più un interrogazione di inglese, son andate tutte bene, solo che all'uscita da scuola ero assolutamente esausta.
Devo ammettere che non è difficile saltare i pasti quando si trascorrono le ore a dormire, o sui libri, o sul tapis roulant.
E' cosi facile da annoiarmi...
Voglio mio padre, penso a lui, mi viene da piangere, ecco piango, piango perchè vorrei ritrovarlo, rivederlo, risentire il suo profumo, ma allo stesso tempo lo odio...

lunedì 18 aprile 2011

prima e ultima volta

eccomi in foto, ovviamente i colori sono stati ritoccati e le immagini ritagliate per eliminare gli sfondi, comincio a tenerci a questo blog e ci ho sempre tenuto alla privacy


Assenza

Sono il rifiuto della vita:
ne odio, ne amore,
ne gioia, ne dolore


Sono l'assenza,
vivo sotto l'ombra di me stessa,
mi nutro del nulla per salire la vetta..
Lassù sarò luce vera,
una piccola, grande stella della sera.


Questo corpo , Leggero come una piuma,
lentamente mi uccide, mi esaspera, mi consuma..
Cado sotto la menzogna, cado sotto la bugia
di un'immagine riflessa che non è mai la mia.


Mi inchino con reverenza di fronte al mio padrone,
un corpo che attanaglia l'anima,
la priva di ogni emozione.


Sono il rifiuto, rifiuto della vita:
ne odio ne amore,
ne gioia ne dolore..


E mentre fuggo Fingo indifferenza,
e sussurro
e grido con le ossa la mia assenza.

martina bianchi


La Bestia.

Mi nutro dell'odio
addormentato
fra i tuoi fragili
pensieri
che disegnano
cerchi di niente
nell'aria stanca.
Ti osservo cedere
alla furia
del mio immenso potere
e ti accasci
distrutta
tra le lenzuola
che tua madre
con cura
ha smacchiato.
Sorrido
se ti sento mentire
se ti sento gridare
e rinnegare
lo specchio nemico.
Guarda
Guardati bene.
l'immagine che soccombe
alla noia
sei tu.
Ed io maneggio
le redini
del tuo corpo
stremato
e della schiena ricurva.
Sputa quello
che ingoi,
dimentica i sapori
del mondo che incontri.
Zucchero e miele
sale e menta
lacrime e pelle.
Mi nutro di ciò che non tocchi.
Ti voglio più magra
più scarna
pallida a gelida
fino al delirio.
ed ancora più magra
ancora
di più.
Io sono la bestia
che ti prende
per mano
e
per i capelli
bagnati,
e ti accompagna
in un mondo
di acute bugie
e
non ti fa respirare
e ti lascia soltanto
una voglia assoluta
di vedere riflessa
per sempre
la tua scheletrica immagine.


Luisa Berardi

La presenza d'ardesia

Mangiami
cuor di cristallo
mangiami
e vomitami
mangiami
occhi di ardesia
mangiami
e vomitami


Amara la morte
la senti nel cuore
amara la morte
ma dolce al palato
amare la morte
ma odiare il pudore
e sentirsi aliena
dall'umano dolore


Parlami Gemma
non ti ho mai sentita
parlami Gemma
non ti ho mai capita
parlami Gemma
non ti ho mai voluta
parlami Gemma
e vomitami

Desio Sicario
forse sto morendo, eppure non ho paura, quasi lo attendo con ansia

domenica 17 aprile 2011



- Dove sei? -. 
Clicco su invio chiudendo gli occhi, poi sento il suono della virgoletta messaggio inviato. 
Come una demente mi mangiucchio le pellicine delle unghie, mi accarezzo i capelli agitata e penso.
Se mi risponde io lo convinco a tornare da me. 
Se torna da me lo faccio a pezzi, la deve pagare per quest'ansia. 
Ma se non torna? 
Se non torna chi paga sono io. 
No, se non torna è lui che ha perso.
Si  è arreso, non ha saputo tenermi con sè. 
Se non torna gliela faccio pagare cara.
Bip Bip, il cellulare mi avvisa che è arrivato un messaggio, spezza i miei pensieri e la capacità di formularne.
- A casa, hai bisogno di qualcosa? -. 
Impulso o ragione? Cazzo non so cosa dirgli.
- Volevo solo sapere se stai bene - mento, non me ne frega niente della salute di nessuno e se sta bene ci penso io a farlo star male e ora a chi sto mentendo?
Altro Bip Bip - Sto bene tu? -.
Stai bene? ok con me hai chiuso, penso ancora e scrivo - Anche, allora ciao -. 
Non mi risponde passa un minuto, due minuti, cinque minuti, poi eccolo il Bip Bip, il bello di non avere amici e che di rado ti sbagli su chi possa averti scritto.
- Davvero non devi dirmi niente? - mi chiede.
Godo come una pazza ma allo stesso tempo trattengo il respiro, devo riflettere, abbastanza in fretta da non farlo notare ma sufficientemente per non fare passi falsi.
- Se avessi avuto qualcosa da dire te l'avrei detta -. 
- Ho voglia di vederti, sei libera? -.
Agganciato, me lo ha chiesto lui, mi dico che devo dirgli di no, ma non ci riesco penso per un attimo, poi mi guardo allo specchio, mi sorrido Cazzo tu sei Deva, ce la fai per forza. 
Salgo sulla bilancia operazione demenziale eppure mi piace guardare il mio risultato che paradossalmente anzi di salire con il trascorrere della giornata è sceso 39 kg.
Scrivo - A me non va, devo studiare ciao -. 
Non mi risponde più.
Mi sento sola, ho fatto ciò che dovevo ma non sono contenta ugualmente.
Penso che devo far trascorrere le ore, interrompere il silenzio.
Mia madre non c'è, la cameriera nemmeno, sono sola, la casa è vuota, silenziosa, triste...
Vado nella saletta dello sport, che poi proprio una saletta dello sport non è, sarebbe la stanza degli ospiti, ma visto che non ne abbiamo ci abbiamo messo il mio tapis roulant, la cyclette, la panca per gli addominali e lo stepper.
Mi alleno per un'ora e mezza consecutiva, corro, corro, senza musica, voglio sentire il mio affanno e il cuore che mi scoppia in testa.
Guardo totalmente ipnotizzata il monitor delle calorie, più le vedo salire più vado veloce.
Driiiiiiin
Il campanello di casa mi fa sussultare.
Mi fermo.
Vado verso la porta di casa, affannata chiedo - Chi è? -.
Aspetto e spero per pochi istanti.
Poi la sua voce mette il turbo al mio cuore, è lui.
Apro la porta.
E' bellissimo, alto muscoloso, il viso quasi perfetto, gli occhi, i suoi occhi che sono miei.
Gli sorrido come un'ebete.
- Disturbo? - mi chiede.
- No -.
- Ma non dovevi studiare? - domanda retorico vedendomi in tenuta sportiva ancora affannata.
Lo prendo per la giacca, lo attiro a me e lo bacio.
Chiudo la porta d casa, mi spoglio totalmente davanti a lui e dico - Vieni -.
Lascio che mi segua mentre cammino con il mio corpo esile, ossuto, ma perfetto. Mi dirigo in bagno, apro l'acqua calda e mentre la vasca si riempie, mi dedico di nuovo a Lui, ci baciamo, lo spoglio, ci immergiamo nell'acqua calda e schiumosa e facciamo l'amore, giochiamo con la schiuma,stiamo a mollo ridiamo.
Si rido, quasi non mi sembra vero, mi sento ridere, sono contenta e lui è con me.
Usciti dall'acqua io scappo con l'accappatoio addosso, lui mi insegue, mi prende cadiamo sul tappeto del salotto, riprendono i baci, anche qualche insulto tra un bacio e l'altro - Stronza sei una stronza - mi dice.
Io rido - Dai non è vero è solo il mio modo di amare -.
Mi guarda interrogativo, sbuffo - Si ok ti amo, va bene ti amo, sei contento ti amo ti amo ti amo -.
- Anche io vipera ti amo -.
Mi metto sopra di lui, scendo verso il suo pene, lo lecco, poi l'abbandono e scappo di nuovo verso la camera dei miei.
Lui mi insegue, corriamo nudi per casa, perfetti, liberi.
- Deva ma che fai? questa è la camera dei tuoi -.
Mi stendo sul lettone, alto, pomposo, freddo, nessuno ci scopa da secoli.
- Vieni qua, fatti i fatti tuoi -.
Mi raggiunge, facciamo ancora l'amore e poi tante coccole sotto le coperte, un effusione assurda, uno spreco di dolcezza, devo assolutamente tornare in me ma stasera è stata bellissima, stupenda.
Ora lui è ancora in camera dei miei che dorme e io sono qui, dovevo sfogare la mia felicità.
Non so proprio che succederà ho bisogno di organizzare...
La principessa Deva stasera era senza pensieri.
io lo voglio e se non posso averlo allora preferisco distruggerlo
Io sono nessuno. Nessuno è perfetto.
Alfredo AccatinoStoria dell'universo in comode dispense settimanali, 1995

La morte è uno stato di perfezione, il solo alla portata di un mortale.Emile CioranSquartamento, 1979

Per essere perfetta le mancava solo un difetto.
Karl Kraus, Detti e contraddetti, 1909

La vera perfezione dell'uomo non sta in ciò che l'uomo ha, ma in ciò che l'uomo è.
Oscar WildeL'anima dell'uomo sotto il socialismo, 1891

La bellezza è soltanto la promessa della felicità.
Stendhal

La bellezza salverà il mondo.
Fëdor Dostoevskij



what is love?

Sono contenta di vedere come si riesca a dare una smossa con la verità, ad alcune ha bruciato e forse solo una ha saputo reagire nel modo giusto.
Beh, in ogni caso a me non importa, in questo momento maledetto la mia testa sta a lui e più ci penso più mi arrabbio, io solo fatto di dedicargli un post mi fa girare le palle.
Guardo il telefono di continuo e mi dico - Adesso lo chiamo, mi invento una balla e lo chiamo -.
Ma poi non ho il coraggio, cazzo l'amore non può farmi questo...
La prova che nn è altro che un illusione il bene, il bene non esiste, il bene serve per portarti a patire il cattivo.
Non vorrei stare male per lui, ma invece è cosi, ho lo stomaco chiuso, non riesco neanche a ingerire quelle cazzo di proteine che mi servono per l'allenamento, ho addosso l'ansia di chiedermi dove sia, con chi sia, cosa pensa, cosa fa, mi manca, mi manca il suo amore...
Dov'è?
So che è colpa mia, so pagare le conseguenze delle mie azioni, ma non voglio perderlo, ma cosa devo fare? Andare da lui e dirgli che lo voglio che lo amo cazzi e mazzi e poi magari pentirmi...
Aspetto, aspetto, guardo la sabbia scivolare nella clessidra incantata dalla sua leggerezza, io mi sento pesante nei miei 39 kg, colpa del mio cuore, colpa dell'amore, me ne devo liberare, ma non posso bruciarlo con una corsa, ne vomitando, ma come allora?

venerdì 15 aprile 2011

leggi cicciona

Sono fuori di me, si lo ammetto sono fuori di me, non so quanto alcol ho addosso, so che ho bevuto, sono anhce mezza drogata, non so cos, psicofamaci mix di medicine e il mio cavaliere dove cazzo è? è sparito, non so dov'è mi ha ascoltata lui, mi ha sentito, mi ha ascoltata lui, chi vuole una fetta di cioccolata di torta io la mangio perchè io sono magra e posso e tu no puoi ciccion che leggi il mio blog sperando di essere come me perchè non mi somiglierai mai io sono perfetta, io posso mangiare la torta xk poi ho l'energia di vomitare e di fare sport e di tagliarmi e di fare quello che devo fare e di vomitae e di deciere che io mangio, che posso mentre tu non puoi me lo merito un pezzo di torta anzi me la merito tutta eperche io sono sempre stat brava e tu invece tradisci un giorno si e mezzo no e poi frigni? ahahahha mentre tu frigni io rido ahahah come rid cicciona perchè su di te se ci facessi le scommesse diventerei miglionaria, cicciona che non ti puoi ficcare un paio di jeans senza sudare tanto c'hai le chiappe grosse, cicciona che quando accavalli le gambe ti viene tutta la ciccia nel ginocchio, bleaaah ti si forma tutta la cellulite e poi quando finalmente te li sei ficcata quel pantalone le maniglie ti sbordano tutte schiacciate dai jeans aahahha quanto fai pena e le cose penose mi fanno ridere.... ciccionala vuoi la mia torta al cioccolato? ahaah beh tanto che ti cambia? sei gia grassa mangiala ancora ahahha eh come conti le calorie vovresti mangiarti un maiale a costo zero ma mi dispiace non esiste dai mangia tanto quando ti siedi i rotoli grassosi già ce li hai mica ci vuoi rinunciare? mica puoi rinunciare alle lasagne della cara nonna, già è una vecchia imberccille dalle la soddisfazione di fare qualcosa di utile peparare il ripieno per il suo suino. Non rinucniare alla torta della festa di quello e di quell'altro, alla cena con i parenti al natale no questo no quello no... continua a ingrassare schifosa cicciona lardosa tanto da lunedi ti metti a dieta... Cicciona l e gambe pesano troppo per correre, il culone che ti balla mentre le gambe pesanti cercano di spostarti, ma il grasso epesa cosi tanto che non respiri, tu che quando fai gli addominali nn puoi piegarti percje la panza occupa tropp spazio tu che c'ai le braccia mosce e che c'ai lil doppio mento, te che sudi come unporco in estate che ti vergogni xk il costume scompare nella ciccia e poi però lo mangi il fgelato, ti piace il gelato maiale eh? ahahha
e poi ogni fgiorno dite oggi ho tradit domani va meglio, ah e cosi che si fa? no oggi hai tradito edomani lo fai ancora cicciona schifosa
devovomitare e ubriacaermi un po' stasera voglio scopare

lunedì 11 aprile 2011

Veleno


forse non ve l'ho mai detto, anche perchè non c'è nessun motivo per dirlo, ma va beh, gasarmi per le mie fortune mi piace, tra le tante mi è capitato un ragazzo che fa sesso come nessuno finora tra quelli provati, anche con una spalla scassata  riesco a godere tra le sue braccia, mi fa sentire bene, mi fa sentire donna, mi fa sentire viva, i brividi che provo tra le sue braccia mi accendono, siamo come benzina e fuoco vicini, e quando lo faccio lui sento la differenza tra fare l'amore e fare sesso, sento l'odore dell'amore, sento le sue attenzioni, sento che c'è chimica, sa cosa voglio e io so cosa dargli, so dove baciarlo per farlo rabbrividire, so come muovermi e lui mi sussurra all'orecchio tante di quelle parole e io mi perdo, non mi controllo e divento sdolcinata, credo che il meglio di me esca quando siamo a letto, quando non ho logica nè razionalità e l'ultima volta a letto, mentre era dentro di me, mentre mi faceva gridare di piacere, senza accontentarmi del tutto mi ha detto - Dimmi quello che provi -.
Ho sussultato, ho tentato inutilmente di ritrarmi, ma lui era fissato dentro di me, mi ha ripetuto - Dimmi quello che provi Deva -.
Io ero stesa supina e lui sopra di me, mi ha appoggiato le labbra sul collo, lasciandosi andare sul mio corpo, ma non del tutto per non schiacciarmi la spalla e mi ha ancora pregata - Dimmelo -.
Ho sentito gli occhi bagnarsi, prima i miei, poi i suoi e gliel'ho detto - Ti amo -.
Mi ha stretta in un modo che non so descrivervi, pieno di amore, come se potessi davvero sfuggirgli da un momento all'altro, mi ha preso il viso tra le mani, e ha continuato a possedermi guardandomi negli occhi e baciandomi tra un sospiro e l'altro.
Quando abbiamo finito di fare l'amore, mi sono stesa su un fianco appoggiandomi sulla spalla sana, mi sono coperta, l'atmosfera era diventata glaciale, ero io che emettevo freddo.
Lui mi ha abbraccia e subito gli ho detto - Lasciami -.
- Cosa c'è? - mi ha domandato perplesso lui.
- Ti ho mentito - silenzio - non ti amo - silenzio - te l'ho detto perchè mi hai obbligata -.
Ha sospirato - Guardami negli occhi, se è cosi voglio che me lo dici in faccia -.
Mi sono voltata sicura di me, l'ho guardato negli occhi - Non ti amo -.
I suoi occhi si inumidiscono riempendosi di delusione - Perchè piangevi allora? -.
- Non volevo mentire - rispondo fredda puntando il suo sguardo, arreso si è alzato dal letto, si è rivestito e l'ultima cosa che mi ha detto con voce rotta è stata - Non so più che fare con te Deva, la tua cattiveria mi spaventa -.
A me spaventa il tuo amore ho pensato io, ma non l'ho detto, non ho detto nulla e quando ho sentito la porta di casa mia chiudersi ho pianto.

allearsi al nemico

Ho trovato la strada giusta per riconquistare la mia libertà, devo portare la regina nella mia gabbia, così che possa condividere con me la mia voglia di evasione, non c'è modo migliore per battere il nemico che allearcisi. Oggi pomeriggio mentre mangio per merenda uno schifoso yogurt di quelli che si mangiano con i cereali al cioccolato della muller, che mi ha rifilato a forza, mi guarda con malinconia, quasi invidia e mi dice - Certo Deva che sei diventata proprio tanto magra -.
- Somiglio a te quando eri giovane - rispondo io per ferirla, so che dire quando eri giovane per lei è come sentirsi dire ora sei vecchia. 
Sorrido angelica e aggiungo - Eri cosi bella, perfetta, un corpo da modella, senza un filo di grasso - ingoio un boccone di yogurt scartando i cereali al cioccolato e marco stretto - Chissà come ti invidiavano le tue amiche - la vedo sognare e ricordare con gli occhi e continuo riempendo lo spazio che mi dà - Peccato che tu abbia perso la tua forma fisica, come ci godono adesso, se invece tu ora fossi come allora, beh ti invidierebbero il doppio - esito con falsa incertezza - ma forse alla tua età non è più possibile -.
Mi guarda perplessa, alza un sopracciglio, sembra me quando mi sento sfidata - Credi davvero che io non possa tornare in forma -.
Guardo disgustata lo yogurt che mi ha rifilato - Beh con l'idea che hai tu di alimentazione sana, direi proprio di no, mi stai rifocillando come un maiale -.
Scuote la testa - Deva è solo uno yogurt - mi riprende.
- Mamma tu hai idee antiche, forse non lo sai, ma esistono sistemi sani, che io ho seguito, per essere magre come delle modelle, come me, ma che non ti uccidono -.
Incuriosita esclama - Davvero? -.
Scrollo le spalle, l'ho attratta e ora l'abbandono - Beh che importa, tanto non ti fidi di me, il fatto che mi rifili questa merda ne è la dimostrazione -.
- E cosa dovrei fare? lasciare che tu ti uccida? -.
- Dovresti fidarti di me, potrei aiutare anche te a essere perfetta, potremmo farlo insieme -.
Restiamo entrambe in silenzio, lascio lo yogurt, mi alzo e prima di andare in camera mia le dico schifata - Se vuoi rimanere grassa come sei, fai pure, ma io non voglio essere come te -.
Non mi risponde, ma ha accusato il colpo, l'ho vista piangere in seguito, devo insistere, morderla come una serpe velenosa e aspettare che il mio veleno faccia effetto, la pervada fino a farla cadere dove voglio che cada e se non cadrà me ne andrò via di casa.
La principessa Deva è avvelenata

domenica 10 aprile 2011

guai

Sono svenuta, mi sono svegliata in ospedale con una flebo ficcata nel braccio e una donna orrenda con un falso sorriso sporco di schiumiccia bianca agli angoli della bocca, nauseata e infreddolita evito di guardarla.
- Deva ciao, come ti senti? - mi chiede con una voce da bambinetta.
- Se sono qui forse non tanto bene eh? - rispondo domandando.
- Ricordi cosa è successo? - .
Elaboro con la mente, non ricordo niente, mi sforzo, mi viene in mente la scuola, educazione fisica, sento il braccio destro, esattamente la spalla pungere, farmi male.
- Sono caduta a scuola? - ipotizzo sfiorandomi la spalla.
- Sei svenuta durante la lezione, sei caduta e hai battuto -.
Cazzo, questi sono guai.
- E adesso che mi state dando? -.
- Vitamine, abbiamo fatto le analisi del sangue e non stai affatto bene, per non parlare di quanto sei magra -.
Mi accarezza i capelli mi scanso - Cosa c'entra questo? -.
- Fai una dieta? -.
- Ho avuto un capogiro e mi sono fratturata la spalla, la mia alimentazione che c'entra,  e poi mi guardi le sembro una che ha bisogno di dieta? -.
Mi accorgo del cartellino della sbavona, è una psicologa.
- Si, una dieta per prendere peso forse ti servirebbe. Tua madre ci ha detto che non sei sempre stata cosi -.
Porca troia ci mancava solo quell'oca. 
- No, ma questo è l'anno della maturità, sono sotto stress, tanto studio e poco tempo per mangiare e anche un influenza intestinale ha contribuito -.
Quando sono in difficoltà divento maledettamente loquace, porca miseria.
Sorride, ma il suo sguardo trapela decisione e severità, è colpa mia, sono io che le sto dando spazio, non dovrei. La sento dire - Il tuo peso è sotto la norma, parecchio, hai ancora il ciclo? -.
Mi preparo a mentire - Se non lo avessi mi sarei presentata io dal medico non crede? Non avrei aspettato che mi si fratturasse un braccio -.
- Trascorri molte ore in palestra? -.
- Molte, no, non ne ho a disposizione molte, mi faccio giusto una nuotata - mi irrito - ma che vuole? saranno anche affari miei questi o no? -.
- L'anoressia non è uno scherzo, se hai questo problema non devi vergognarti a chiedere aiuto -.
- Io non ho nessun problema -.
- Se la situazione peggiora potrebbe essere necessario un ricovero e potrebbe anche non servire a niente - mi ignora spiegandomi.
Decisa le ripeto - Io non ho nessun problema, solo una spalla dolorante -.
Se ne va con un saluto cordiale e mi lascia li sola nella mia stanza, pochi minuti, poi entra mia madre. Si siede accanto a me, un po' di frasi di circostanza e poi comica inizia a fare la scena della madre - Deva che ti succede? -.
- Mi sono fatta male a una spalla, che vuoi che succeda una settimana fasciata e passerà -.
Scuote la testa - Io lo conosco il problema dell'anoressia, non voglio che succeda anche a te -.
Mia madre da ragazza è stata anoressica, dettaglio che vi avevo omesso.
- Mamma sto bene davvero - la tranquillizzo - lo sai come sono i dottori, sono esagerati - marco sulla sua avarizia - avranno capito che hai i soldi e chissà quanti vogliono fottertene chiudendomi da qualche parte -.
Mi prende la mano, è cosi calda rispetto alla mia - Ma se tu avessi qualche problema me lo diresti vero? -.
Annuisco, sorriso, falsa come giuda - Certo mamma, lo so il nostro rapporto a volte è un po' litigarello, ma io con te mi sono sempre sentita libera di esprimermi, forse è per questo che a volte non ti rispondo come si farebbe con una madre -.
Mi bacia la fronte, ha gli occhi umidi.
Fine momento in ospedale, credevo di essere libera e invece in casa ora mia madre sembra esserci sempre,controlla che io mangi tutto ciò che mi dà e decide lei cosa far cucinare a quella demente della cameriera, per ora sono riuscita a selezionare le cose nel piatto, mia madre per fortuna non sceglie cibi fritti o extra grassi, ma tutto questo è troppo per me...
Devo escogitare un piano...

lunedì 4 aprile 2011

la regina ha una ruga in più

Adirata è venuta in camera mia zompettando sui tacchi, spalanca la porta e comincia con voce tremante - Dove ho sbagliato con te Deva? -.
La guardo perplessa sollevando svogliatamente gli occhi dal mio libro di storia, in realtà so a cosa si riferisce.
- Guarda che lo so cosa fai alle feste, quella povera ragazza era cosi imbarazzata, ma ti rendi conto in che situazione mi hai messo? -.
- Non succederà più, mi è sfuggita una goccia d'alcol in più -.
Si incavola ancora di più di fronte al mio tono pacato - Vuoi solo immaginare cosa dirà tuo padre? Con chi credi che se la prenderà? -.
Faccio spallucce - Non è più affar suo, perchè dovrebbe saperlo? -.
Alza l'indice nervoso - Ti avverto se accade ancora una cosa del genere, io... io ...giuro che me la paghi - sospira - difficile che possa riaccadere, chi vuoi che ti inviti dopo quello che hai combinato? -.
Sempre più tranquilla e menefreghista dico - Beh almeno sei certa che non succederà più -.
- Piantala! - grida mezza strozzata.
- Mamma sto studiando - la riprendo, poi spalanco gli occhi spaventata - Mamma ferma un attimo - la allarmo. Si blocca come un'ebete, come se le stessero per dare una bastonata, rigida, inerme terrorizzata - Non agitarti, ti si marcano un botto le rughe - dico divertita.
Sospira esaurita e si allontana sbattendo la porta.
Non potete immaginare che grasse risate un'ora dopo, quando l'ho vista girovagare per casa con una maschera verdastra in faccia, probabilmente un antirughe
ahhahah
oddio mi fa ancora ridere

Il cavaliere e la puttana seconda parte

Rido fino alla macchina mentre Lui mi trascina attento al mio barcollare.
Saliamo in macchina.
- Ti ha chiamato quella cicciona? - chiedo.
- Non lo so, mi ha chiamato una, mi ha detto che era tua amica e di venirti a prendere - poi perde il senno - ma che cazzo stavi facendo? Che ti è preso? -.
Scoppio ancora a ridere - Domani parleranno tutti di me, non mi inviteranno più ahahha -.
- Ci sono i tuoi a casa? - mi chiede.
- Si, c'è la grande zoccola - rispondo - ma non si accorgerà di nulla -.
Sospira e parte, poi non ricordo più nulla, solo l'aria fredda della notte mentre mi porta fuori dalla macchina,mi carica in braccio, poi il mio corridoio buio, poi il cesso, vomito, poi il letto.
Questa mattina mi sono svegliata con un gran mal di testa, mi bruciava lo stomaco.
Lui era sveglio a fianco a me, steso con le braccia conserte lo sguardo mezzo contrariato, mezzo vuoto.
Mi accorgo di avere i tagli in mostra, sussulto e li copro.
- E' inutile che ti agiti li ho già visti - commenta.
Faccio finta di niente, scendo dal letto e salgo sulla bilancia, cazzo di peso di merda 40 kg, devo assolutamente rimettermi in carreggiata, non posso crogiolarmi sugli allori.
Divento nervosa.
Lui ride senza divertimento - Pro Ana eh? - mi dice - Cos'è Ana ti ha punita? -.
Continuo a non rispondere, sempre più nervosa, mi muovo per la stanza frenetica.
Ormai è tardi per andare a scuola, prendo il borsone della palestra, mi infilo la tuta, lui si alza mi viene incontro, mi blocca per i polsi.
- Deva, Deva cazzo finiscila -.
Lo spingo con la forza dei nervi e urlo - Vaffanculo, lasciami in pace -.
Non lo so perchè, non so spiegarmi cosa mi sia preso ma scoppio in lacrime, sono cosi tante da farmi male mentre si incastrano nel cuore, come se formassero un cumulo pesantissimo che deve dilatare le pareti del cuore per passare.
Come le parole e l'aria che si alternano - Tu non sei nessuno per giudicare hai capito? -.
Lui mi viene ancora incontro, mi prende ancora per i polsi - E chi cazzo può farlo Ana? Lei si che conta per te vero? Solo lei? -.
Non rispondo ancora.
- Guarda che ti sei fatta - urla riferito ai miei tagli.
Sono ancora in delirio, mi asciugo le lacrime inutilmente, mi dirigo in bagno, chiudo la porta a chiave senza farlo entrare, prendo la lametta e mi taglio ancora, lo sento gridare e bussare.
- Deva apri, cazzo Deva apri o chiamo tua madre -.
Giro la chiave e mi siedo a terra, le ferite lacrimano sangue gli occhi dolore, all'unisono.
Lui si siede a terra, mi abbraccia, poi in silenzio mi disinfetta, mi benda i polsi, si siede a terra, seduto accanto a me, io poggio la testa sul suo petto e lascio che mi accarezzi la chioma.
Dopo non so nemmeno io quanto tempo a piangere gli ho chiesto - Perchè non vai via? Perchè non mi lasci?-.
Sorride dolcemente, mi accarezza il viso - Se ho la possibilità di lasciarti vuol dire che stiamo insieme? -.
Abbasso lo sguardo, non rispondo.
- Ti amo Deva, ficcatelo in questa testolina -.
Dopo altri minuti di silenzio si alza, mi aiuta a fare lo stesso, se ne deve andare a lavorare, si raccomanda con me, devo fare la brava, mi bacia e se ne va.
Ne approfitto per svuotarmi sul tapis roulant.

Il cavaliere e la puttana



Come promesso ieri sera è stata una serata da ricordare, festa di compleanno di un'altra figlia di papà, mi presento vestita da prostituta, capelli raccolti in una cosa di cavallo stiratissima, trucco nero smoke, vestitino nero di pelle, extra corto, extra aderente, ultimamente la mia cameriera mi cuce i vestiti su misura se no figuratevi altro che aderente XD stivali sopra al ginocchio, tacco dodici, neri lucidi. Labbra rosse che con la mia pelle bianchissima sono perfette

Entro nella villa, c'era tanta gente, tutti mi guardano dall'alto in basso, io sfilo sicura tra invidia e occhi di maschi famelici, infatti la sensualità sta nel portamento, negli occhi e non nella ciccia come molte pensano e come tanti maschi inventano.
Saluto, sorrido, parlo con le invitate, con la festeggiata, alcuni adulti dopo non molto abbandonano la festa, guardandomi contrariata, chiedendosi l'un con l'altro conferma di chi fossi, si sono proprio io, Deva la principessa che è diventata una prostituta, la favola è cambiata. 
Finalmente la festa prende movimento, G, la mia amica si complimenta con me, ma non è sincera, lo so che lei preferisce lo stile classico,  i vestiti lunghi eleganti delle altre, di tessuti preziosi, pomposi, con fiocchi da bambole di porcellana.
Aggiunge - Forse sei un po' fuori tema, ma stai bene eh -.
- Chi l'ha deciso il tema? - chiedo, ma non la lascio rispondere e mi allontano.
Tutti iniziano a bere e ballare, anche io.
Bevo, inghiotti litri di alcol e calorie, fregandomene, ho bisogno di sballo voglio essere sfacciata.
Salgo su un tavolino vicino al dj e comincio a muovermi sinuosa, mi abbasso aprendo le gambe, sculetto, muovo il bacino ondeggiando, mi accarezzo, la festeggiata non esiste più e nemmeno tutte quelle invitate con la puzza sotto il naso, i loro capelli intatti, cotonati, boccolosi, il trucco leggero, il profumo costoso, i gioielli raffinati.
Esisto solo io, che nella mia bellezza, egoista non mi curo di nessuno, mostro le mie gambe, do le spalle al pubblico, per roteare i glutei, per chinarmi a testa in giù, come la migliore delle lap dancer.
Intanto continuo a bere, i maschi ubriachi fischiano, fanno complimenti, invito facendo un cenno del dito qualcuno a salire con me, salgono in due.
Io in mezzo a loro lascio che mi tocchino, mi struscio tra di loro, appoggio la testa sulla spalla di quello dietro di me che mi accarezza, l'altro davanti a me mi lecca il collo, io rido, ballo, vedo intanto l'invitata incitare la mia amica a dirmi qualcosa.
Quella quindi cosa fa? L'unica a conoscenza del mio allenatore, della sua esistenza, prende il mio cellulare e lo chiama, sono certa non volesse che lui venisse a salvarmi dai malintenzionati che si approfittavano della sua amica puttana ubriaca, ma perchè voleva che mi mollasse.
Ovviamente non potevo sapere che stesse chiamando lui, non ho nemmeno dato tanta cura a cosa stesse facendo e ho continuato il mio scenario e per essere più bastarda, quando ho avvistato una delle stronzette dell'intervallo litigare con il suo ragazzo perchè mi stava guardando con la faccia da scemo e allontanarsi, sono scesa dal tavolo e l'ho raggiunto, gli ho ballato davanti, mi sono leccata le labbra, ho pucciato l'indice nel suo bicchiere, gli ho bagnato le labbra e mentre continuava a guardarmi imbambolato come un cretino mi sono messa a pochi centimetri dal suo volto, mostrandogli la lingua, si è dato una mossa per baciarmi, io mi sono scansata e l'ho lasciato li come un cretino.
Ho raggiunto le ragazzine più piccole che mi guardavano come una dea, le ho fatte sentire potenti in mia compagnia, abbiamo ballato insieme, una di loro, una più tosta ha voluto fare la lesbica e per la prima volta in vita mia ho baciato una donna, ci siamo limonate davanti a tutti a lingue di fuori, ci siamo strusciate leccate, la festeggiata piangeva, a un certo punto mi sento trascinare.
Mi gira la testa, eccolo il mio cavaliere, che senza dire niente mi prende in braccio  e mi trascina fuori dalla festa, e io da brava puttana obbediente mi lascio trascinare...
Devo scappare il proseguo ve lo scrivo più tardi

domenica 3 aprile 2011

tra un po' vado a una festa di figli di papà, ho in mente di far si che questa sia una serata da ricordare

sabato 2 aprile 2011

freddo

ho solo voglia di starmene sotto le coperte al caldo, non ho nemmeno voglia di vedere Lui, che continua a chiamarmi a cercarmi, ma io non ho voglia di stare con nessuno, nemmeno con me.

venerdì 1 aprile 2011

Diabolica Egoista Vendicativa Anoressica

Il mio nome mi descrive, io sono diabolica, quando voglio qualcosa so come prendermela, so sempre come agire cosa dire e in che modo, sono egoista, per me esito solo io e le mie necessità e se questo fa male a qualcuno non mi importa, preoccuparsi di tutti è impossibile numericamente parlando, pertanto occorre preoccuparsi di se stessi.
Ma soprattutto sono Vendicativa, mio padre mi ha ferita, ha tracciato sul mio corpo tagli che forse andranno via, ma mai si potranno cancellare quelli che ha tracciato sul mio cuore, che sanguinano di lacrime che vanno tamponate e il miglior modo è essere la figlia che non ha mai voluto e lo sarò.
Pagherà per non avermi sentita, pagherà per non avermi ascoltata, pagherà per avermi abbandonata.
Ogni azione ha la sua conseguenza.