martedì 19 febbraio 2013

Dopo tanta assenza me l'aspettavo un po' di solitudine 
La solitudine è la dieta dell'anima. 
Beh certamente la mia vita è una dieta in tutti i sensi, sono a dieta da cibo e da amore. Mi abbuffo di sesso
 con il mio amatore, viene nel mio appartamento e scopiamo, sfrutta il mio corpo o almeno questo è quello 
che crede. Per me è solo un modo diverso di bruciare calorie. Mi muovo come un ossessa sopra di lui, 
peccato che a volte tanta decisione da parte mia lo faccia venire subito. 
Oggi abbiamo dormito addirittura insieme, per un attimo nel sonno ho pensato che ci fosse Lui con me, così ho 
messo pressione nel mio abbraccio, mentre stavo poggiata sul petto dell'Amatore. 
Me ne sono accorta e allora mi sono girata dall'altra parte. 
Avevo freddo, ma non volevo mi scaldasse l'Amatore, non deve prendersi cura di me, così mi sono vestita 
e imbacuccata per bene, nascondendomi nel mio piumone. 
Pensavo dormisse e invece il mio movimento forse lo aveva svegliato, perchè nel silenzio l'ho sentito dire 
- Deva si schiuma qua dentro -. 
Effettivamente tengo i riscaldamenti di casa almeno a 22 gradi. 
Ho solo risposto - Ho freddo -.
- Lo credo bene, guarda come sei - ha commentato. 
- Stasera mia moglie non c'è, posso restare qui? Ci ordiniamo una pizza - ha proposto. 
Una pizza? Sarà mica impazzito? Cosa vuole? Mangiare a casa mia? Far entrare cibo in casa mia? 
- No scusa, ma stasera viene una mia amica - ho improvvisato. 
Ha taciuto pentito di quella proposta così invasiva, forse intima e poco dopo è andato via. 
In realtà di cibo in casa mia ne entra parecchio. 
Ma dobbiamo tornare un po' indietro. 
Sei mesi fa ho detto a mia madre che volevo andar via da quella casa, che mi faceva soffrire per via 
di mio padre e che finchè continuavo a pensare a lui non mi sarei liberata nemmeno della mia 
malattia. Le ho detto che volevo un'appartamento per me. 
Ha venduto la casa dove andavo sempre per isolarmi, mi è dispiaciuto molto, ma in compenso 
mi ha preso questa casa. 
Ma c'erano dei patti. Ovviamente la Regina non si fidava della sua Principessa Bugiarda, pertanto mi ha 
detto che voleva che le dimostrassi che avevo ripreso a mangiare, che la mia spesa non sarebbe stata 
solo di verdurine tofu e cereali integrali. 
Mi ha detto che sarebbe passata ogni tanto da casa mia a controllare. 
Quell'ogni tanto vuol dire esattamente una volta a settimana, la domenica, per fortuna non tutte visto 
che a volte si assenta. Ma io devo dimostrarle che ho del cibo a casa, cibo "vero", lo definisce tale. 
Allora il sabato vado a fare la spesa. 
Mi dirigo al supermercato e compro pasta, pane, sughi, formaggi, carne, poi per dimostrarmi
 un'adolescente non troppo brava ai fornelli compro cose surgelate come bastoncini di pesce, 
pizza, sofficini, ma anche verdure.
Compro anche dei biscotti, marmellate, nutella, merendine. 
Quando arrivo a casa comincio ad aprire le cose, come se le avessi consumate, le cose nei barattoli 
sono costretta a buttarle via e a lasciare i contenitori pieni per metà, come se fossero state usate. 
Invece la pasta, ne prendo un po' e la metto in dei sacchetti di plastica, giusto per far vedere le scatole 
aperte e anche le cose confezionate singolarmente le metto via lasciando nella scatola solo qualche
merendina. 
Poi quando mia madre va via mi libero di questa roba. 
Come? 
Non di certo buttandola, ne mangiandola. 
Molte volte sono rientrata a casa la sera, dopo la palestra, verso le 19,30 e ogni qualvolta vedevo rientrare 
una donna che abita nel mio palazzo. Nello stesso pianerottolo. La vedevo anche quando rientravo presto 
al mattino, solo che lei in quel momento usciva.
E' meridionale, tozza, ho scoperto parlando con lei che non ha un marito, che sta crescendo da sola 
la sua bambina,l'aiuto solo sua madre, ma di certo non economicamente, perchè non potrebbe visto
 che ha una misera pensione,  fa la badante, guadagna poco e fa fatica ad occuparsi della casa e delle
 spese scolastiche. 
Abbiamo iniziato a parlare per volere mio. 
Stavamo entrambe prendendo l'ascensore, così le ho detto che ero nuova del palazzo e che se voleva 
poteva prendere un caffè da me ogni tanto, per farmi compagnia. 
Ho scoperto così un po' della sua vita che già avevo intuito. 
Una sera dopo averla vista rientrare sono andata a casa sua. 
Anche se era stanca e probabilmente non aveva voglia di vedere nessuno mi ha fatta entrare in casa, 
stava preparando cena mentre la bambina guardava Bonolis. 
Mi ha chiesto se volevo rimanere per cena, l'ho ringraziata, ma mi sono rifiutata e le ho detto timidamente 
- Scusami Ada (il nome è di fantasia) io sono venuta qui per proporti una cosa, solo che ho paura che tu 
possa offenderti -. 
Mi ha guardata già offesa ancora prima di sapere cosa volessi dire, credo che la mia premessa l'abbia messa
subito nella condizione di essere offesa. 
E' rimasta comunque gentile - Dimmi Deva -. 
- Mia madre mi rimpizza di cibo, non ha ancora capito che io vivo da sola - scherzo per smussare la tensione
- e io la maggior parte di tutta quella roba non la mangio e alla fine butto via tutto e ogni volta mi piange il 
cuore -. 
Annuisce - Beh sei scheletrica forse qualcosa dovresti mangiarla -. 
Sorrido - Sono sempre stata così, mi piacerebbe avere un corpo come il tuo, tutto curve - mento - ma 
per quanto io mi sforzi sembra proprio che io non possa metter su un po' di carne -. 
Ride anche lei. 
- Ti dispiacerebbe se io portassi a te un po' di tutte quelle cose? - le chiedo. 
Abbassa lo sguardo, poi lo punta su sua figlia, sospira , si volta, mescola qualcosa in pentola. 
- Te lo chiedo per favore Ada, io non voglio umiliarti nè farti la carità -. 
Mi guarda con gli occhi lucidi - Tu chiedi un favore a me? -. 
Sorrido - In realtà te ne chiedo due -. 
Inarca la testa come a dire - Pure? -. 
Io continuo - Non farne parola con lei, si offenderebbe, non farne parola con nessuno -. 
Annuisce - Va bene Deva, grazie di cuore -. 
Mi viene incontro e mi abbraccia. E' incredibile come è morbida, sa proprio di mamma. Mi si riempe il 
cuore di gioia. 
Così da quel giorno, appena mia madre va via la domenica, io preparo le buste con tutto quel cibo e gliele
porto. 
Ci sono solo due problemi di cui non riesco a liberarmi. 
La domenica mia madre vuole che mangiamo insieme e quindi a pranzo mi tocca mangiare normale. 
Un piatto di pasta, anche se piccolo e una bistecca o del pesce. 
Ovviamente lei non va via subito dopo pranzo e io non posso nemmeno vomitare. 
E come se non bastasse la domenica sera devo vedere anche Ada, che se è riuscita ad accettare che io non 
vada mai a pranzo o a cena a casa sua, vuol comunque offrirmi una fetta di torta o un budino, qualsiasi cosa 
fatta con le sue mani. 
Il lunedi mi tocca molto lavoro. 
Però almeno quello spuntino serale riesco a vomitarlo e qualche volta ho finto un mal di pancia e 
molto spesso ho detto di avere un impegno e non mi sono presentata. 
Sono molto affezionata ad Ada, ed anche alla sua bambina Fiona. E' così  carina, ha sei anni ma è sveglia. 
Mi piace stare in camera con lei a giocare. Il suo gioco preferito è vestire le barbie, vuole che io 
le porti dei vestiti nuovi e io allora li faccio fare alla governante di casa di mia madre. Almeno una volta 
al mese gli porto una bambola o un principe nuovo, o un pezzo per la casa di barbie. 
Poi con la carta e i colori costruiamo dei paesaggi e io recito per le delle favole, usando i suoi giochi e 
a lei piace. 
Le piace quando le leggo le storie, le piace quando le spazzolo i capelli. Le voglio bene. 
Mi sento meno sola con Ada e Fiona. E' strano come io cambi da puttana a baby sitter. 
Deva 

lunedì 18 febbraio 2013

L'amatore

Il mio diario alimentare di questi ultimi giorni è composto per lo più di niente.
A colazione sono ripetitiva, un caffè macchiato senza zucchero. A pranzo vario, sempre frutta però, una fetta di ananas o un kiwi o un'arancia.  Poi non mangio più nulla, bevo caffè o te verde.
In compenso faccio molto sesso.
L'ho incontrato a una festa delle solite di mia madre, sembra che debba sempre festeggiare qualcosa, secondo me vuole solo circondarsi di gente per sentirsi meno sola, per sentirsi importante, avere un ruolo almeno nella società visto che nella vita non ce l'ha, non è una madre nè una moglie e forse non è nemmeno una compagna per qualcuno nè un'amica.
Lui era tra tutta quella gente, ma sembrava non esserci, non sembrava attirato nè dall'abito in paillette di sua moglie, ne dalle tartine, nè dallo champagne, nè da tutto il blablabla che usciva da qualsiasi degli altri ospiti.
L'ho tenuto d'occhio, ho notato come ogni tanto si passa una delle sue grandi mani tra i ricci ribelli, come si allenta il nodo della cravatta, come i suoi occhi verdi sembrano guardare tutto e non vedere niente.
Non ero a conoscenza del suo corpo, potevo solo immaginarlo sotto l'abito, potevo solo saperlo alto e asciutto.
Ad un certo punto l'ho visto dirigersi da solo verso il terrazzo, voleva solitudine e io volevo lo stesso. Avevo dolore alle gote a furia di sorridere, e volevo abbandonare il mio bicchiere di champagne, il terzo, ormai vuoto. Mi sono diretta anche io nel terrazzo, l'ho trovato seduto in un angolo, stava fumando. Ho preso il mio pacchetto di sigarette dalla pochette, e ho sfilato una sigaretta, prima che si accorgesse di me gli ho chiesto - Mi fai accendere -.
Ha sussultato accorgendosi della mia presenza e ho sussultato anche io quando ho visto i suoi occhi, così chiari in contrasto con la sua carnagione scura.
Ha preso l'accendino dalla tasca, mi sono seduta accanto a lui, l'ho ringraziato e mi sono messa a guardare il nulla.
- Sei la figlia della padrona di casa? - mi ha chiesto.
- Già..- ho detto quasi sospirando - E tu chi sei? -.
- Mia moglie è amica o collega di tua madre, non so ... -.
Ancora silenzio.
Non ero agitata, ma avevo voglia di lui, di un perfetto sconosciuto, un adulto che venisse a irrompere nella mia monotonia, forse era l'alcol, non lo so, ma volevo far qualcosa per fargli capire le mie intenzioni, non sapevo cosa.
Ho visto il suo bicchiere ancora pieno, chissà perchè se l'era portato dietro, l'ho afferrato senza chiedere il permesso e l'ho svuotato.
Non mi ha detto nulla, mi ha solo scrutata.
- Ti stai divertendo? - ho chiesto.
- No mi annoiano queste cose -.
- Cosa ti diverte? -.
- Altro - ha risposto semplicemente.
Mi sono lasciata andare la schiena indietro, poggiandomi sui palmi delle mani.
- Sai cosa diverte me? -.
Non me lo ha chiesto ma l'ho detto comunque - Mi diverte il sesso -.
La sua attenzione si è fatta più viva, mi ha guardata interrogativo.
- Se vuoi la mia stanza è al piano di sopra - ho detto ancora.
Credo di essere arrossita quando i suoi occhi si sono vagamente spalancati dalla sorpresa, pertanto mi sono alzata e sono andata via.
Ho raggiunto la mia stanza, un po' per nascondermi un po' perchè speravo di sentirlo arrivare.
Mi sono stesa sul letto, mi girava la testa, se anche non mi avesse raggiunta e non avessi fatto sesso, ero comunque riuscita a far qualcosa di diverso in quella serata.
Passo due minuti, poi tre, poi cinque, poi sette, poi... sento movimento nel corridoio, mi alzo dal letto, sollevarmi di botto mi ha provocato un'ennesimo capogiro. Cerco di tornare in me, apro la porta della mia stanza e lo vedo fermo nel corridoio, si guarda intorno, credo fosse dubbioso e al contempo preoccupato di essere scoperto.
Mi raggiunge, gli prendo la mano e lo faccio entrare in camera mia.
Non sapevo cosa aspettarmi, imbarazzo, titubanza forse e invece fa girare la chiave della porta della mia stanza, mi costringe a inginocchiarmi, si slaccia i pantaloni e il suo membro si mostra grande e virile di fronte ai miei occhi, ne sento l'odore, mi afferra la testa e me lo ritrovo in bocca, non ho dubbi su cosa fare, ho il cuore che batte forte, ho un po' paura della sua aggressività, ma mi eccita, tanto vale assecondare.
Succhio il glande con decisione, e spingo la bocca fino in profondità, fino a sentirmi il suo cazzo in gola e i testicoli contro le labbra. Lo sento sospirare, perde appena l'equilibrio, quanto basta per fare mezzo passo indietro e appoggiarsi di spalle alla porta. Mi tira per i capelli staccandomi il viso dal pene, aspetto la sua mossa, mi fa alzare, mi fa ruotare di schiena, mi spinge sul letto, mi piego a novanta e senza preavviso sento arrivare il suo pene dentro di me, prepotente, gonfio, sussulto, emetto un mugolio e lascio che mi sbatta. Mi sento subito bagnata, credo di aver retto poche botte prima di sentirmi venire. Lui invece no ha continuato a sbattermi senza tregua, tirandomi i capelli, sospirando affannosamente, poi si è staccato mi ha detto girati e sono finita sul letto supina a gambe aperte, mi ha leccata, ha risucchiato tutto il mio succo,  si è sdraiato sopra di me, mi ha baciata, per la prima volta, sapeva di me, del mio sesso, ho sbavato non convinta di volermi assaporare, lui ha continuato a muoversi dentro di me, si è staccato ancora, mi ha rimesso in ginocchio, vedevo poco al buio, ma l'ho visto mentre per un breve istante si è toccato, per poi lasciar colare il suo liquido caldo sul viso, l'ho accolto tra le mie labbra e me lo sono lasciata colare addosso, sul vestito nuovo.
Si è allontanato, si è pulito con un fazzoletto lasciato sulla mia scrivania, si è allacciato i pantaloni, ha estratto qualcosa dalla tasca ed è andato via.
Spaesata mi sono ripulita il viso, mi sono guardata allo specchio, avevo una strana espressione, sembrava dir tutto, ma alla fine non ha detto niente.
Sono tornata in camera mia e ho sorriso quando ho visto cosa mi aveva lasciato, il suo biglietto da visita. Ho vomitato l'alcol , ho fatto la doccia e sono andata a dormire senza salutare nessun ospite.
Da allora ci incontriamo spesso per fare sesso, abbiamo anche iniziato a parlare un po' di più.
Mi sento libera, con lui non devo mangiare, a lui non devo spiegare niente di me e lui non deve spiegazioni a me.
Eppure Lui mi manca, a volte vorrei fare l'amore e non sesso. Lui e l'Amatore sono diversi.
Ma Lui non poteva restare nella mia vita.
La principessa Deva si è rattristata

mercoledì 13 febbraio 2013

Sono tornata

Rieccomi bimbe,
agguerrita come sempre, forte come non ero da tempo e non lo sono solo da stasera,
troppo semplice scrivere stasera, se è stasera che sto bene.
Sono stata psicologicamente debole, sono stata plasmata, ma poi sono rientrata sui miei 42 kg. Li ho letti adesso sulla mia bella bilancia.
Non ho mai voluto riprendere a mangiare da maggio, ero a 47 kg e mi odiavo per essere finita in ospedale, per la mia debolezza, anche amare mi rendeva debole.
Ma poi mi sono liberata di tutto, di Lui, di mia madre, anche di mio padre... E' morto, non mi dava nulla quando era in vita e nulla può darmi ora che è morto. L'ho compreso.
Non ho mai smesso di fare la dieta, di fare sport, di non mangiare, ma certo il mio corpo ne ha risentito e ci è voluto parecchio tempo prima che i chili ricominciassero a scendere.
Ma sono scesi e io adesso sono di nuovo me, cuore e mente liberi.
Non so se la regina mi crede o meno, in ogni caso fingiamo che tutto va bene, che io sono sana, che vivo bene nel mio appartamento.
L'anoressia è solo un brutto ricordo, un brutto momento vissuto per causa del lutto... Ahahahah
Sir aspetto i tuoi commenti alle mie menzogne.
Deva

sabato 19 maggio 2012

piano di rientro

Chissà perchè sono ancora qui dopo tutto quello che ho passato.
Sono stata ricoverata due settimane in una clinica che sembrava un villaggio vacanze e a volte una casa di riposo.
Io e le anoressiche abbiamo fatto sedute di gruppo e mangiato tutte insieme in mensa, abbiamo avuto sedute individuali e tonnellate di medicine, un diario da scrivere, ma molte di noi, odiavano tutto questo, compresa me.
Odiavano dover essere pesate da altri, il loro bel sorriso se sali di peso, il continuo spronarti allo sfogo, raccontare i cazzi proprio davanti a tutte, ascoltando solo - quanto tempo c'ha messo lei (una qualsiasi che parlava), è stata brava, ma io di più, cazzo lei è arrivata addirittura a quel peso -.
Qualcuna era silenziosa come me, altre sembravano proprio vacanziere una o due facevano un casino terribile in certi momenti, con urla, crisi ecc.. una ha anche tentato il suicidio.
Io?
Io ho finto.
Vi segno alcune delle memorie che ho scritto sul mio diario
Diario, 
mi fa un po' strano scriverti sapendo che prima o poi qualcuno dovrà leggerti e giudicare i miei pensieri, ma tenterò di essere il più possibile libera. 
Oggi ci hanno fatto fare colazione con una fetta di pane integrale spalmata di marmellata, caffè è un bicchiere di latte. 
A metà mattina lo yogurt. 
A pranzo un piatto di pasta al sugo di pomodoro, una bistecca di manzo con contorno di zucchine bollite. 
A merenda un pacco di cracker 
A cena verdure con due fette di pane e un uovo sodo. 
Sono tante calorie, ma sono anche la vita queste calorie, sono i punti che mi servono per star bene, quando mangio mi sento un po' in ansia, sono lenta, so che gli infermieri mi guardano, ma so anche che qualcuno adesso si sta prendendo cura di me, che il mio ragazzo da lavoro o casa mi pensa che quando può mi viene a trovare e io voglio raccontargli che ce la sto facendo. 
Stanno abituando il mio stomaco ad accogliere cibo e la mia mente a pensare che sia normale e giusto. 
Inoltre durante il giorno possiamo fare delle passeggiate nel centro, abbiamo mezz'ora di accesso alla palestra, possiamo leggere, guardare la tv e stare tra di noi.
Quando uscirò di qui starò bene, lo so, e questo mi rende felice. 
Voglio tornare con una vita di una ragazza della mia età e dimenticare il grosso errore dell'anoressia. 


I miei diari sono tutti cosi piu o meno. Ho sforzato la mia faccia a larghi sorrisi, ho sempre scelto le parole giuste, le ho dosate come tutte ma ora vorrei scrivervi ciò che pensavo davvero, per esempio in quella
pagina di diario. 

Diario, 
ti scrivo sapendo che prima o poi qualcuno dovrà leggerti e giudicare i miei pensieri, quindi tenterò di sparare una marea di cose giuste ma che non penso.
Oggi ci hanno fatto fare colazione con una fetta di pane integrale spalmata di marmellata, caffè è un bicchiere di latte. Un pasto uguale per tutte, come se fossimo marionette tutte uguali, bestie al macello, alle quali si danno le stesse porzioni, lo stesso cibo.
A metà mattina lo yogurt. 
A pranzo un piatto di pasta al sugo di pomodoro, una bistecca di manzo con contorno di zucchine bollite. 
A merenda un pacco di cracker 
A cena verdure con due fette di pane e un uovo sodo. 
Sono tante calorie,sono troppe, mi sento in colpa, quanto mi ci vorrà per eliminare tutto questo schifo. Sono maledettamente in ansia, sono lenta sperando che sminuzzando il più possibile il cibo pesi meno nel mio stomaco, so che gli infermieri mi guardano e sembrano guardie carceriere, so che  il mio ragazzo da lavoro o casa mi pensa che quando può mi viene a trovare e io voglio raccontargli che ce la sto facendo, anche se in realtà non vedo l'ora che finisca tutto questo per rifare tutto.
Stanno abituando il mio stomaco ad accogliere cibo e chiuderlo sarà nuovamente faticoso, ma quell'adrenalina della sfida con me stessa e la mia fame non mi spaventa.
Inoltre durante il giorno possiamo fare delle passeggiate nel centro e io appena posso imboscarmi cerco di fare dei saltelli o di correre o di camminare velocemente, abbiamo mezz'ora di accesso alla palestra è troppo poco ma mi spompo il più possibile per bruciare una marea di calorie, possiamo leggere, guardare la tv e stare tra di noi, ma facciamo fatica a parlarci. 
Quando uscirò di qui starò bene, lo so, e questo mi rende felice, starò di merda in realtà ma almeno potrò riprendermi la mia vita e stavolta tenendo tutto nascosto.
Voglio tornare con una vita da anoressica e dimenticare il grosso errore della normalità. 
Mi hanno portata a 52kg, non ce la facevo a tornare da voi con quello schifo addosso,  ho aspettato di arrivare almeno a 47 kg, ancora troppo, ma ritornerò ciò che ero.
Ho ancora le sedute da fare con gli psicologi e gli psichiatri e i medicinali da prendere, gli incontri con il nutrizionista, dove prima di entrare bevo 4 litri di acqua o faccio colazione per pesare di più.
E' difficilissimo nascondere tutto, fingere che sto bene, che sta passando, sorridere come una deficiente, quando vorrei piangere, è difficile vedermi con tutto questo peso e potete immaginare come stavo a 52 kg.
Ma ho un piano a settembre mi iscrivo all'università, avrò il. mio appartamento, studierò, sarò lontana da tutti  e farò come mi pare.
Deva  


martedì 13 marzo 2012

prigioniera

Sono due settimane che ho scelto. Scelto Lui a Lei.
Lui viene a trovarmi la mattina, facciamo colazione insieme.
Una spremuta, uno yogurt con i cerelai e un caffè. Passa qualche ora con me per assicurarsi che io non vomiti tutto.
Ci vediamo anche nella pausa pranzo, 50g di riso con verdure o pasta poco condita un po' di lattuga, un frutto e il caffè.
Ci vediamo anche a cena, posso saltare la merenda per fortuna. La sera mi tocca una fetta di pane integrale una bistecca o un uovo o del pesce o del formaggio accompagnato da verdure.
Ogni tanto riesco a vomitare, altre la mia decisione è più forte. Nelle ore in cui non ci vediamo cerco di muovermi il più possibile, ma resto stabile.
Sto male, sto ripensando alla mia decisione.
Lo amo ma allo stesso tempo lo odio perchè non mi da scampo, non mi lascia libera, mi sento soffocare nella sua prigione ovattata d'amore.
Io la sento ancora Lei e mi sta odiando... mi  punirà... come punisce tutte... non capirà e io potrei morire di dolore per questo.
Mi sento sola ma imprigionata
Vorrei una solitudine libera, o almeno l'illusione che lo sia.
La prigioniera Deva

domenica 26 febbraio 2012

Per voi :la mia verità

Quanta cattiveria, menomale a questo punto che non sono l'unica, le persone rare non sono quelle cattive, adesso lo so, siamo tutti cattivi, solo c'è chi lo dimostra e chi no, le persone rare sono quelle buone. Io non so esserlo, mi risulta difficile pensare al bene degli altri, non riesco a interessarmi di fare contento qualcuno, preferisco che tutti continuino a non aspettarsi niente di buono da me.
Ho conosciuto poche persone buone, una è Rox, alcune di voi forse la conoscono e quindi sanno di cosa parlo.
Non mi ha mai abbandonata, anche se lo meritavo, anche se l'ho insultata, anche se sono stata perfida con lei, l'ho derisa, lei è sempre rimasta, ha superato ogni mia prova. Lei sa che esisto, lei sa perdonare tutti tranne se stessa, lei sa amare tutti tranne se stessa, sa vedere il buono dove sembra non esserci e non lo vede in se stessa eppure è cosi evidente.
Poi ho conosciuto Ricciolidoro, che mi è sempre stata accanto con la sua ingenuità, il suo essere infantile, la sua spazzola sui miei capelli, gli abbracci, le visite a casa mia, le serate disperate. Voglio bene a Ricciolidoro.
E poi c'è lui, lui che mi ha sempre amata, che continua a farlo, che sa perdonarmi sempre, che sa non stancarsi di tutte le mie crisi, degli attacchi di panico, delle giornate in ospedale, del mio corpo arido e tagliuzzato, della mia pigrizia, del mio carattere che risulta ovviamente antipatico a tutti, della mia poca volontà di coinvolgermi alla sua vita e di costruirne una mia. Perdona le mie menzogne, le volte in cui dico che mi sto impegnando a guarire e sa benissimo che non ho voglia di provarci, le volte in cui dico che ho mangiato una minestra quando in realtà ho bevuto solo il brodo, quando dico che mi sono riposata e invece mi sono allenata pesandomi tutto il giorno.
Ho mentito sulle foto, sapevo anche che prima o poi sarebbe uscito fuori, quelle foto sono sul web e sono ritoccate alla meno peggio, non sono brava in queste cose, mi sorprendo che sia uscito fuori solo adesso.
Non mi interessa se tutto il resto vi appare falso, io so chi sono e cosa faccio, non credo di essere l'unica anoressica che sa non mangiare per molti giorni, che razza di anoressiche conoscete voi? Chi ha problemi come il mio sa l'odio che si prova per il cibo, io non ho una famiglia che si preoccupa del mio nutrimento forse per questo ho potuto non mangiare, mi sono abbuffata esattamente come voi solo piu raramente perchè sono stata meno tentata o forse semplicemente perchè io al contrario di tutte voi non ho niente di meglio a cui pensare e ancora meno avevo quando ho iniziato. Non avevo nemmeno un'amica, nessun hobby solo la palestra,non avevo un ragazzo e sono arrivati ok ma troppo tardi.
Avevo solo la scuola ma non mi ci sono mai trovata era meglio non pensarci... avevo una specie di famiglia ma era meglio non pensarci...
Io non posso dirvi sono vera, potrei benissimo non esserlo come potrebbe non esserlo chiunque su internet, chi si riconosce nelle mie parole sa se sono vere o no. Sa se è vero avere una famiglia su cui non si puo contare, sa che è vero che un padre o una madre o qualsiasi persona o animale caro possono morire e cosa si prova. Voi, quelle vere di voi, conoscono il dolore maledetto che provoca la solitudine, il bisogno di evadere dal mondo e da una vita che non sappiamo più nemmeno se vogliamo, ma sappiamo con certezza che non è come la vogliamo, che i genitori non capiscono, sono troppo lontani da noi sia quando come nel mio caso ignorano la tua esistenza sia quando assillano dicendo di mangiare perchè non capiscono il dolore che si prova non tanto durante ma dopo aver  ingurgitato quel numero di calorie. Gli amici non sono abbastanza sinceri e sono minacce perchè ti portano dove non vuoi,  di queste minacce io ne ho avute poche, non mi capitava spesso di uscire con qualcuno e di finire in mezzo al cibo, ma magari nella vita di chi ha amici e parenti succede, c'è il compleanno del tale e della tale, c'è la cena con  i parenti, c'è il mc donald's con gli amici, il gelato, le feste, gli anniversari, e poi la fame, la rabbia, il vuoto da colmare, la voglia di fingersi ogni tanto normali o il desiderio malefico di sentirsi la pancia scoppiare per poterci odiare ancora di più, per soffrire, perchè almeno il dolore ci ricorda di essere vive.
Sapete anche voi cosa vuol dire sentire i crampi allo stomaco per la fame, quel dolore che pero ti da anche un senso di estasi, di piacere, di onnipotenza, perche state resistendo, conoscete anche voi il bisogno ossessivo d  pesarvi, di sapere che tutto sta andando bene, di vedere il peso scendere. Conoscete il terrore di ingrassare, l'odio, la frustrazione e la rabbia che salgono quando il peso cresce.
Conoscete a memoria i buoni propositi per il giorno che verrà, le calorie di ogni pasto.
Tutto questo secondo voi si puo inventare?
Chi non ha questi problemi non puo capire e lo sapete perche siete state insultate anche voi di essere pazze, di indurre la gente alla morte, di voler solo attirare l'attenzione ecc... Chi conosce questi problemi sa che si, la pazzia centra, ma non è un insulto è una malattia, che non vogliamo nessuno morto quanto noi stesse, ma che cerchiamo solo qualcuno come noi per sentirci meno sole.
Quando dico che il parere degli altri non mi interessa intendo che non mi condiziona, non mi tange, non mi ha portata a cambiare carattere o modi o stile di vita, pero' ho aperto un blog. Non l'ho fatto per farmi cambiare, l'ho fatto perchè ho scoperto l'esistenza dei blog pro ana, che facevano anch'essi parte della vita delle anoressiche e io volevo essere anoressica, perchè volevo sfidare me stessa tramite voi. Già se io non mangio per una settimana vinco contro di voi, ma qualcuna di voi poteva inventare di avercela fatta, proprio come potevo inventarlo io, quindi non potendo avere un assoluta verità da qui, la sfida in realtà era con me.Con il tempo questo è diventato un vero e proprio diario, mi ha permesso anche di fare cose che non ho mai saputo fare nella mia vita, parlare con le persone ... Non l'ho fatto bene nemmeno con voi forse, pero' almeno vi ho parlato sempre meglio del silenzio, unito a uno sguardo perso e disinteressato, ma soprattutto ho sfogato parte delle mie emozioni qui, cosa che non so fare tramite le parole a voce o il pianto, fanno troppo rumore, ho sempre preferito il silenzio di un libro, la sua intimità, puntare gli occhi contro di esse, scoprirlo, senza che intorno a me le persone sapessero cosa i miei occhi catturavano, che il trambusto per esempio frenetico della tv, che tanto fa e nulla dice.
Da piccola ero convinta che se stavo in silenzio sarei potuta diventare muta, desideravo essere muta non so il perchè, forse sono nata con il desiderio di essere nascosta e non potendo contare sul silenzio spero adesso nell'invisibilità...
Dal blog ho scoperto tante cose, su di me e sul mondo che mi circonda, il dubbio è lecito, lo alimenta la mia idea sciocca di postare foto false, non vi biasimo e non vi diro mai, credetemi io sono vera, continuero semplicemente a raccontarvi la mia vita, chi vorrà potrà leggere pensando - Che bel romanzo - altri potranno non entrare mai più pensando -Tanto è tutta una farsa - pochi forse penseranno - So cosa prova, io le credo -.
Odio essere ripetitiva, ma non saprei dirlo in maniera diversa, la verità ce l'avete in mano voi, posatela dove preferite, sta a voi decidere.
Io continuo come sempre ho fatto per la mia strada.
La principessa Deva

martedì 24 gennaio 2012

Ho trovato una serie di commenti lunghissimi sul post ricominciare a vivere, non ho finito di leggerli tutti, il modo di scrivere di Sir mi piace ma dopo un po' risulta pesante, non mi importa molto cosa pensi la gente, mi fa sorridere pensare che la mia vita, che purtroppo o per fortuna è questa, possa apparire finzione.
Il resto dei commenti non l'ho letto, tanto quel post ormai ha poco senso