giovedì 22 dicembre 2011

buon natale



Questo non è il primo Natale senza mio padre, ne sono passati tanti senza di lui.
Però qualche Natale con lui c'è stato...

Ero piccola, avrò avuto la tenera eta di 7 anni appena, i capelli corvini legati in due codine agghindate da nastrini rossi, le mani corte ed esili giunte in preghiera, gli occhi chiusi, mentre seduta a gambe incrociate  davanti a un grande albero di Natale pregavo - Fa che papà stasera sia qui -.
Per casa c'era il profumo dei pan di zenzero e suonava una cassetta a nastro le classiche canzoni natalizie.
Suonano alla porta, saltello felice per vedere chi è.
Vedo la regina aprire, poi si volta verso di me - Deva guarda! C'è Babbo Natale -.
Ho sbirciato, un omone tutto vestito di rosso, con una lunga barba bianca è entrato in casa, mi ha guardata negli occhi e ha urlato - Oh oh oh, Buon Natale! -.
Ho riconosciuto i suoi occhi e la sua voce, gli sono corsa incontro, mi ha presa in braccio e mi ha stretta a sè,  ho riso e ho detto - Ciao Papà -.

Quest'anno non c'è lui e non ci sono nemmeno io, non c'è nemmeno mia madre, non c'è un albero non c'è niente.
Mia madre e mia nonna andranno a festeggiare dalla famiglia del compagno di mia nonna, io non andrò con loro, ma Lui sa cosi.
Penso che entrò il 25 dicembre arriverò a 30 kg e forse morirò.
Non sento nessun motivo per vivere, sento solo tanto dolore e ogni giorno che mi sveglio mi sento il peso della vita addosso.
Sto male e questo si sa, non credo a niente e non trovo  un appiglio ormai è troppo buio, ormai è difficile.
Papà mi manchi, hai ancora un po' di tempo per perdonarmi

lunedì 19 dicembre 2011

preparativi

A volte mi sveglio la notte, sussulto, ho il cuore in gola, non fa passare l'aria, ho  gli occhi spalancati nel buio più nero, li muovo a destra e sinistra cercando qualcosa, qualcuno, non lo so cosa... Forse si lo so, cerco la vita, perchè in quel momento ho il dubbio di essere morta, e tremo di paura. Allora mi nascondo sotto le coperte e ascolto il mio respiro, con la mano poggiata sul cuore che pompa frenetico, finchè mi accorgo che sono viva e che la cosa in qualche modo ancora mi conforta...
Eppure continuo a cercare di morire e a mia madre non importa, forse sta solo aspettando che accada...
Chissà se mio padre mi vuole affianco a lui...
Il mio Lui lo sa che mento, lo sa che non ci sto provando, e io lo so che soffre, quando mi abbraccia mi stringe come per trattenermi qui, in questo mondo dove io mi sento sempre inadatta...
Due giorni fa ho avuto un collasso, ero a casa con Ricciolidoro, ci sono volute ore per riprendermi, sentivo le gambe piegarsi non appena mi alzavo dal letto, sentivo le ossa farmi male, sentivo lo stomaco bruciare, la pancia mi si è gonfiata a dismisura, finche ho vomitato acido. Poi ho pianto ininterrottamente per almeno un ora, lei mi stava seduta vicino mi accarezzava la fronte e mi passava i fazzoletti, senza chiedermi nulla, fino a che mi sono addormentata.
Chissà quanto mi resta prima di morire...
Sento che è poco.
Lo vedo nel mio volto scavato, lo vedo nei miei capelli che sono sempre più sottili, nelle occhiaie, nelle unghie fragili, nelle mie labbra sempre spaccate, ma soprattutto lo sento dentro, dentro di me non c'è più vita.
Proprio per questo mi sto preparando a morire.
Ho deciso che lascerò tutto quello che ho a Lui, e poi gli scriverò una lettera e al fondo gli metterò il nome del blog, la password la mail, potrà entrare e leggere tutto di me, forse cosi potrà rasserenare il suo cuore, pensare che non ha perso molto...
Deva

lunedì 12 dicembre 2011

K.O

Continuo a mentirgli, a dirgli che ci sto provando, che ho mangiato,che se sparisco per ore e perchè sono presa a leggere testimonianze di guarigione e blablabla...
In realtà non mangio nulla, non ci riesco...chissà per quale assurda ragione mi è passato di mente di provarci davvero oggi.
Ho passato sabato, domenica e oggi a dormire. Ho inventato un sacco di balle per non uscire.
Sabato ho dato due morsi a una mela, al terzo mi  è venuta la nausea, l'ho sputato e sono andata a dormire.
Mi sono svegliata e nel pomeriggio ho superato me stessa con un grissino.Poi sono collassata di nuovo.
Domenica mi sono alzata alle due del pomeriggio, dopo essermi pesata ho mangiato quattro cucchiaini di yogurt, poi ho guardato la tele sforzandomi di rimanere sveglia e ho sentito Lui.
Mi mancava perciò Domenica sera mi sono detta - Domani prendi un po' di forze, cosi esci con  Lui e non si accorge di nulla -.
Oggi.Mi alzo alle dieci, una fatica immonda, un freddo porco, prendo il latte, lo metto in una tazza da te, la riempo a metà, prendo i cereali, ne getto due cucchiai abbondanti nel latte, poi fisso il tutto, quella poltiglia schifosa mi fa venire un crampo allo stomaco, ho freddo e mi sudano le mani. E' paura, lo so. Ho più paura di una tazza di latte che di morire.
Ho buttato tutto nel lavandino e mi sono detta - Magari più tardi, adesso sei appena sveglia, non ci riesci -.
Verso l'una e mezza mi avvicino ai tortellini in brodo, ne mangio due poi mi sento di nuovo sudare, finisco il brodo e torno a letto.
Alle sei vedo Lui, per fortuna in macchina ha i riscaldamenti a palla, per fortuna ci siamo fiondati in un bar caldo, dove con la scusa del freddo ho preso solo un te e ho pagato il prezzo di una schifosa bustina di zucchero. Per fortuna mento bene, so rispondere guardando negli occhi mentre dico balle, sarà che mi piace fare finta di stare bene.
Mi ha chiesto - Vuoi qualcosa da mangiare? -.
Mi sono toccata la pancia - No sono piena, oggi ho mangiato un sacco di cose - ho aggiunto dettagli stupidi, giusto per rendere la cosa credibile.
Sono sfuggita ai suoi baci, non volevo fare l'amore, volevo dormire.
Alle otto sono tornata a casa, esausta, ho dormito fino ad adesso.
Mi sento di nuovo stanca, credo che andrò a dormire.
E' inutile sfidare il cibo, mi mette ko, meglio sfidare voi.
Deva

ps: tutto questo non è che il rumoreggiare della morte che forse si sta decidendo a incontrarmi.

sabato 10 dicembre 2011

RISULTATI E RISPOSTA AI COMMENTI

Ho vinto, 35,2 kg,ho vinto un giorno in meno di vita -_-'
A voi come è andata? Aspetto i vostri risultati e poi ovviamente preparerò una nuova gara, insomma sono qui da fin troppo tempo no?
Ora qualcuno forse merita una risposta, merita forse è troppo,ma mi va...
Ciao Deva, sono Anonima 35...volevo chiederti scusa per quello che ti ho scritto...sono molto dispiaciuta...capisco che qui soffriamo tutte...vorrei smettere di stare male...ho perso tutto nella vita...la mia famiglia mi ha abbandonata, ha perso ogni speranza...non riesco più ad andare all'università, eppure ero uscita con un bel 100 dal liceo scientifico...non riesco più a mantenermi...nessuno vuole darmi un lavoro in queste condizioni...mi sento tanto sola ma nessuno sembra capirmi...sto tanto male e non riesco più a mangiare...il mio ragazzo mi ha lasciata, ha detto che non voleva assistere alla mia distruzione, che si vergognava di me, di tutte le voci che giravano sulla mia malattia...ci sono stata malissimo, ma lo capisco...si merita una ragazza che stia bene...scusami Deva ma voglio metterti in guardia...non voglio che qualcun altro faccia la mia fine, nessuno si merita di stare tanto male...cura ut vales...baci...Anonima 33,8 :(




Ah come godo davanti alle scuse... ok la smetto... se godo troppo forse poi devo dire grazie a Rox per avermi difesa a spada tratta e non mi va, preferisco godere della sua sconfitta ahahahh ok Anonima33,8ora mi rivolgo a te, sei proprio sfigata, te l'hanno almeno data l'invalidità visto come stai messa?
Però forse tanto tanto sfortunata non sei, hai tante sventure ma se ti rimbocchi le maniche e le risolvi saranno tante le persone a cui ridere in faccia.
Però sei troppo impegnata a piangerti addosso vero? Con tutti quei lacrimoni sugli occhi è difficile vedere la strada giusta da fare, è difficile vedere qualsiasi cosa. Hai una famiglia di merda,ma non solo tu, quella ce l'hanno in tante, tantissime persone e quindi? Tua madre e tuo padre ti hanno messa al mondo ma non sono obbligarti ad amarti e tu non sei obbligata ad amare loro, se un giorno morirai loro vivranno con la colpa, e se ce la farai a uscire da questa cosa allora potrai sparire dalla loro vita e apparire solo quando hai voglia di guardare i loro occhi bassi e colpevoli.
Il tuo ragazzo si vergogna di te e tu non ti vergogni di lui? Spero di non doverti spiegare il perchè.
Anzi di venire a frignare qui o in qualsiasi altro blog pro-morte pensa a chiedere aiuto a persone che non aiutano con il cuore, ma che vengono pagate per qst , non servono a niente, loro non fanno e non faranno mai niente per te, ma forse, tu avrai la sensazione che stai facendo qualcosa di buono per te, o come me preferisci fare qualcosa di cattivo per gli altri come piace fare a me?
Preferisci invitare le ragazze deboli, malate e psicotiche come me e tutte le altre al tuo festino infernale,senza cibo, senza alcol, senza vita, solo lacrime e numeri.
Frigna meno e agisci, scegli, vivere o morire, io ho scelto di morire, ma ho lasciato una fessura di speranza, mi sto prendendo del tempo in più, potrei attaccarmi un cappio al collo, ma preferisco morire cosi, pensando di vincere mentre perdo,sperando di perdere mentre vinco.

Sara vuoi tutto e subito? Non mangiare e sfondati di sport, e non rompere i maroni, leggi e copia.

ORA VOGLIO I VOSTRI RISULTATI

domenica 4 dicembre 2011

MERCI MADEMOISELLE,

Ciao grassine mie,
sn proprio allegra in questi giorni, sarà che sento che mi merito tanti grazie e ne devo solo uno, questa settimana se siamo tutte brave avanzerà parecchio cibo nelle nostre tavole =)
Do subito il mio grazie all'anonima 35 kili e poi aspetto i vostri serve di Deva che vi siete messe in gioco, se fate tutto bene tra una settimana avrete meno ciccia addosso.
Io che sto facendo per vincere?
Sabato:
Colazione : Tè verde d con una fetta biscottata integrale 30 kcal
Metà mattina : Te verde
Pranzo : Mezza mela 45 kcal
Merenda : Mezza mela e Tè Verde 45 kcal
Cena : 1 carota 20 kcal
Tot 140 kcal
Acqua (escluso il te che nn ho calcolato) 4 litri dicui due con drenante.
Sport
1 ora di tapis roulant al mattino + 3serie da 30 addominali alti, bassi e laterali
1 ora di tapis roulant dopo pranzo + 3serie da 30 addominali alti, bassi e laterali
10 min di step 20 min di pesi circa 30 min di cyclette e 10 min di stratching dopo cena
Il sesso conta? mhuahahhah
Domenica:

Colazione : Tè verde d con una fetta biscottata integrale 30 kcal
Metà mattina : Te verde
Pranzo :Una simmenthal 60 kcal
Merenda : Mezza  45 kcal
Cena : 1 carota 20 kcal
Tot 125 kcal
Acqua (escluso il te che nn ho calcolato) 4 litri di cui due con drenante.
Sport
1 ora di cyclette al mattino + addominali come sopra
Dopo pranzo addominali e 30min di step
Peso
36,2
Ho già vinto grasselle ahahhah però potrei sempre recuperare in settimana quindi vado a scrivere l'inno della vittoria ve lo canto Sabato eh =)
Deva
ps: papà sei contento?


venerdì 2 dicembre 2011

Un gioco sadico - Le serve di Deva -

Chi gioca con me?
Voglio essere cattiva, voglio vincere, voglio succhiarvi anima ed energie, voglio inniettarvi Ana nel sangue bimbette pro Ana di merda che non siete altro.
La volete dentro tanto quanto una ninfomane desidera un cazzo ahahahha
Volete Ana e volete eliminare la mole di problemi che vi assale cosi tanto da appesantirvi e inciccionirvi fino a scoppiare, volete riempire i vostri vuoti e riempite solo lo stomaco..
Siamo tutti incatenati, schiavi della vita, ci fingiamo diversi, anticonformisti, siamo pronti a girare con un fastidioso frangione in faccia e tonnellate di trucco per gridare - Io non sono come voi -, siamo pronti a scoparci qualcuno dello stesso stesso, a tatuarci stronzate, a bucarci ovunque, a passare serate a fare stronzate, siamo pronti a mollare il futuro e devastarci la vita e ascoltare musica che ricorda le pentole di mastrota che si accappotano giù dal set pur di essere diversi.
Ma non siamo diversi da nessuno, siamo solo un'altra categoria di sfigate che hanno preferito mettersi una catena da sole, giusto per avere l'impressione di aver scelto qualcosa.
Pertanto stringiamo la catena tutte insieme appassionatamente, oh si quanto ci vogliamo bene noi, sagome morte di fame =) Vi stimo sorelle ....
Il gioco si chiama - Le serve di Deva -.
Si inizia proprio nel week end cosi sarà più alto il numero di fallimenti, più grande la mia soddisfazione, più facile vincere ahahha
Credo che le partecipanti saranno davvero poche, le più convinte, le più coraggiose o forse le più incoscienti.
Il gioco prevede di pagare pegno, chi perde dovrà alimentarsi in modo tale da recuperare (non perdere) la bellezza di un chilo mhuahahha dai su su, non fate quelle facce, sembra quasi un premio di consolazione,in fondo se avete perso e perche pensate sempre a mangiare, quindi strafogarvi con la scusa che è un pegno non sarà cosi tragico.
No aspettate, se dico cosi sembro proprio cattiva, mi spiego meglio - Io lo faccio per voi per motivarvi *_* -
Ahahahha
La gara consiste in questo:
Per chi è sopra i 60 kg : Perdere 3 kg in una settimana
Per chi è sopra i 50 kg : Perdere 2 Kg in una settimana
Per chi è sopra i 40 o i 30 kg : Perdere 1 kg in una settimana

Premi in palio :
Per coloro che ci riescono: Dimagrimento e grande senso di autostima e un vaffanculo da dedicarmi ah anche lo stomaco chiuso e magari qualche collasso
Per coloro che lasciano a metà : frustrazione e un'abbuffata

Siete pregate di informarmi della vostra partecipazione? Vi sentite cariche e motivate?
La gara inizia domani e finisce dopo 7 giorni
Deva 37 vs tutte

lunedì 28 novembre 2011

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C'è differenza tra amore ed egoismo?
Ovviamente no, se mi prendo cura di chi amo lo faccio solo perche se sta bene il tale sto bene anche io ed è universale.
Anche lasciare andare è amore, ma egoismo.
Sono tornata, ieri  ho sorriso, ieri ho avuto un vero orgasmo, ieri il mio cuore ha palpitato per davvero.
In questo periodo non ho combinato nulla di buono, ma dividerò le questioni per categoria, cosi potete saltare ciò che non vi interessa, oggi mi sento particolarmente gentile.

FAMIGLIA
Io e mia madre non ci parliamo più, i nostri sguardi non si incrociano mai nemmeno per errore, entrambe siamo molto attente a non commettere l'errore, credo che ormai mi odi anche lei. In casa vive il silenzio, che frastuono che fa, ogni singolo passo echeggia per casa, un colpo di tosse, i passi frettolosi della cameriera, quelli lenti e stanchi di mia madre, i miei che sono quasi ineccepibili.
Mia madre non accende nemmeno la tv, lavora tutto il giorno, è sempre fuori, quando torna va in bagno e poi a letto e non la sento quando esce di nuovo di casa.
Mia nonna è tornata a trovarci, una domenica che eravamo entrambe a casa, io mi sono nascosta nel mio nido,ma l'ho sentita parlare con la sua voce alta, decisa e menefreghista -Ma insomma, riprenditi, hai una figlia che è un danno da sistemare, non puoi rovinarti anche tu.... è morto il tuo ex marito, ok, ma non puoi morire anche tu la vita va avanti -.
Solo in questi ultimi giorni ho visto mia madre tentare di vivere, è venuta nella mia camera e senza guardarmi mi ha chiesto se cenavo con lei, le ho detto - Io non mangio -, l'ho fatto cercando i suoi occhi, volevo il suo sguardo ma non me lo ha dato ed è sgattaiolata via.
Sono stata al cimitero a un mese dalla morte di mio padre, sono andata li davanti, sono rimasta fuori un'ora prima di entrare, poi ce l'ho fatta, ho trovato la sua lapide, con la sua foto, il suo volto ke fissava l'obbiettivo severo,  gli occhi ancora vivi sembravano parlarmi, mi è sembrato di leggere disappunto, delusione, poi affetto. Ho buttato i fiori li e sono scoppiata in lacrime.

IO RICCIOLIDORO E ANA

Io e ricciolidoro abbiamo continuato con le nostre cattive abitudini per un po', poi lei mi ha detto di non poterne più, di sentirsi sporca, le ho detto che aveva ragione lei.
Visto che si è sentita libera di dirmi questa cosa, ho deciso di togliermi un sassolino anche io,le ho dtt che se continua con Ana non può essere amica mia, che io non posso e non voglio tirarmene fuori, ma che rischio di stare male, forse anche di morire e che vorrò lei al mio fianco, mi ha detto una cosa che non mi sarei mai aspettata. La piccola Ricciolidoro mi ha fregata, non è mai stata Ana, ha voluto e poi non riuscendoci ha continuato a mangiare di nascosto da me.
Il giorno dopo siamo state tutto il giorno in giro a fare le ragazza quasi normali, semplicemente più ricche, abbiamo fatto colazione al bar con cappuccio e brioches al cioccolato, poi siamo andate in giro a svaligiare i negozi, ci siamo provate di tutto, abbiamo comprato una marea di cazzate ma anche qualcosa di carino, abbiamo pranzato al mc donald's, i miei dopopasto sn sempre stati al cesso a vomitare ma va beh... poi siamo andate in palestra,ci siamoallenate, abbiamo fatto il bagno turco, poi massaggi, parrucchiere  e dopo una cena  al ristorante siamo andate al cinema, abbiamo bevuto una cosa in un pub e poi siamo collassate a casa mia.
Sono stata male in questo periodo ho spesso ceduto al cibo sono risalita a 40kg e ho fatto tre giorni di digiuno, sono collassata e per fortuna con me  c'era Ricciolidoro che si è presa cura di me.
Ho riacquistato i miei 38 ma sto sempre male.

LUI
Ieri sera sono andata al pub dove va spesso lui la Domenica con gli amici, sperando di trovarlo.
L'ho visto seduto al tavolo con gli altri, mi è presa l'ansia, ma sono stata più forte, gli ho scritto un sms - Sono fuori dal **** puoi uscire un attimo? -.
L'ho visto prendere il telefono quasi scocciato, poi sgranare gli occhi, guardarsi intorno, lasciare i soldi sul tavolo, salutare frettolosamente gli amici e uscire dal locale.
Appena mi ha avvistata mi è venuto incontro, mi ha abbracciata subito, sono rimasta inerme, ho risposto con freddezza, per paura....
Quando si è staccato ho sorriso e gli ho detto - Ciao - mi sono persa nei suoi occhi - Volevo chiederti se ti va di bere una cosa insieme -.
Mi ha sorriso, ha quasi riso - Si, voglio -.
Mi ha dato la mano e siamo andati in macchina, ho messo subito la musica per smussare il silenzio.
- Come stai? - mi ha chiesto.
- Ora sto bene - ho risposto.
Mi ha preso la mano.
A un certo punto, nel niente, si è fermato.
Si è girato verso di me,serio.
- Deva io ti amo da morire, non ho smesso un solo giorno di pensare a te, ma in questo periodo mi hai fatto tutto il male che non ho ricevuto nella vita, non mi hai permesso di starti vicino quando è mancato tuo padre, non ho saputo nulla di come stavi, mi hai ignorato, eliminato dalla tua vita e mi hai fatto sentire una nullità - il tono della sua voce è andato pian piano aumentando - mi hai legatole mani e le gambe, non potevo fare nulla, non puoi immaginare come mi sono sentito, io ti amo, sono strafelice di vederti stasera, ma non accetterò un'altra sparizione e non accetterò ancora ke tu continui con questo massacro -.
Ho sussurrato -Posso farmi perdonare?-.
-Lascia Ana,provaci -.
Ho annuito,l'ho abbracciato, ho pianto, ha pianto anche lui.
Abbiamo fatto l'amore a casa mia, abbiamo dormito insieme, abbiamo giocato e riso a letto.
Ma appena è andato via,mi sono pesata.

Deva

sabato 15 ottobre 2011

sabato sera

E' sabato sera, ed io tra un po' uscirò con Ricciolidoro, vogliamo camminare al freddo, vogliamo bere caffè caldo, fumare e controllare i nostri risultati dietetici. Vogliamo andiamo a ballare, fare sesso con chi capita e poi tornare a casa per dormire abbracciate.
Le dirò che sto male, voglio che lei mi abbracci e che mi sorrida come fa sempre, come se non fosse successo nulla di brutto, mi accarezzerà i capelli e mi dirà che sono bellissima, che sono la migliore amica che ha e quindi non posso essere triste, perchè i migliori sorridono.
Farò sesso con chissà quanti sconosciuti stanotte, ma nel mio cuore avrò sempre Lui, al quale continuo a fare del male negandogli ogni incontro, anche dopo la morte del re non sono riuscita a vederlo, lo so che vuole starmi affianco, lo so che mi ama...ma so che io sono un mostro e lui non lo sa. Non sa che sto uccidendo un'amica perche non voglio restare sola, non voglio perderla, ma se non lascio che lei mi segua, che mi copi se ne andrà e a me non rimarrà nessuno.
Non sa che ho abbandonato mia madre, non riesco ad amarla, non riesco a non ritenerla colpevole.
Non sa che ho distrutto tutto ciò che ho di mio padre, che ogni volta che penso al re sento di odiarlo.
Non sa che dopo tutto questo male, il mio interesse principale restano i miei chili, sempre 38, la morte di mio padre mi ha dato la libertà di pensare ad Ana senza controllo.
Sono un mostro ma non so alleviare diversamente il dolore...
stasera mi divertirò con la mia amica
Deva
La principessa orfana

domenica 18 settembre 2011

Perchè se n'è andato cosi? Mi ha abbandonata ancora e stavolta per sempre.
Chissà se anche lui come Kimberly al momento di morire ha pensato a me.
Chissà se sapeva che gli volevo bene, anche se l'ultima volta che mi ha vista ero in un letto d'ospedale e non gli ho rivolto la parola.
Oddio, non lo rivedrò mai più, mai più, mi sento scoppiare dentro e vorrei morire, solo morire.
Mi sento maledettamente sola, non c'è nessuno con me.
So che avrei dovuto stare vicina a mia madre, ma non ci riesco, il suo dolore mi sembra falso, non le credo, lei non lo voleva, voleva solo i suoi soldi e adesso che è morto li avrà, so già come gode la regina.
Sono partita, sono andata nella mia casa al mare e ora che sono qui in totale solitudine,non riesco a far altro che piangere e gridare, poi dormo, lo sogno e mi sveglio piangendo.
Ho comprato il suo profumo e l'ho messo su Papi, lo abbraccio e mi bruciano gli occhi appannati dal dolore.
Ho bisogno del mio papà.
Ho bisogno che mi abbracci e che mi dica che ora ce lui che pensa a me.
Tra un po' lo raggiungerò anche io...
Mi sento morire.
Mi stringo alla famiglia di Kimberly e al loro dolore, mi spiace che sia morta, ma forse ora può avere pace.
Deva

La principessa senza un re

Ieri notte ero a casa, a letto,tentavo di dormire con la musica alle orecchie, quando mia madre mi è arrivata alle spalle, mi ha scossa, ho tolto gli auricolari, ho finto di essere assonnata e ho cercato di mettere a fuoco il suo viso, nascosto nel buio della mia camera, la luce proveniente dall'entrata mi ha permesso di notare le lacrime che le bagnavano il viso.
- Cosa c'è? - le ho chiesto allarmata.
Mi ha stretta forte, le mie ossa contro il suo corpo creano attrito, mi dà fastidio abbracciarla.
- Vestiti Deva, dobbiamo partire subito -.
- Perchè? - ho quasi gridato spazientita dalla curiosità.
- Tuo padre ha avuto un incidente, dobbiamo andare in ospedale -.
Mi si è gelato il sangue nelle vene, non ho detto nulla, mi sono vestita e siamo corse in macchina. Il freddo della notte, misto alla paura, mi faceva tremare come una foglia.
Ho violentato le mie mani per tutto il viaggio.
E' morto pensavo, me lo sentivo dentro.
Ciao bambina mi ripeteva la sua voce.
Mia madre continuava a piangere agitata e nello stesso tempo mi ripeteva - Stai tranquilla Deva, è tutto apposto -.
Io non parlavo.
In ospedale ci siamo entrate, ma è bastato trovare il dottore e il reparto giusti per sapere che mio padre era morto.
Un incidente, una macchina è passata con il rosso, l'ha preso in fiancata, l'ha fatto sbandare, si è schiantato contro un palo, ha battuto la testa ed è morto.
Sono rimasta immobile, mentre portavano mia madre in rianimazione, è svenuta subito dopo un urlo disperato. Io mi sono seduta in una sedia in sala d'attesa per non so quanto tempo, ho fissato il pavimento bianco dove sono incollate le strisce colorate delle corsie, senza sapere che fare.
Il mio autista c'è venuto a prendere e sono tornata a casa.
Ho dormito un ora abbracciando il mio orsacchiotto Papi, quando mi sono svegliata la realtà mi è caduta di nuovo addosso, schiacciandomi.
Deva, la principessa senza un re.

Il re è morto

Mio padre è morto stanotte,  Stefano non so che farmene dei tuoi consigli del cazzo.

lunedì 12 settembre 2011

autodistruzione allegra

 ok si vede malissimo ma per non essere scoperta mi sono data alle modifiche con paint e nn sono un granche brava, ho cambiato persino il colore della pelle e dell'intimo,ma va beh più o meno rende, e la noia fa fare qualsiasi cosa... 
Le mie giornate trascorrono in palestra e ... beh con Lui è finita e ho trovato un altro passatempo.
Ma andiamo in ordine. 
Lui, l'ho lasciato perchè il mio male lo distrugge, non potevo più sopportare i suoi occhi cosi pieni di dolore e pena, lo so che adesso sta male, ma almeno non vedrà il mio totale decadimento. 
Sono a 39 kg, perdo sempre più capelli, devo stare sempre con il maglione, a letto perche dopo qualsiasi attività mi stanco, mi è anche venuto un erpes, le mie unghie si spezzano, il ciclo è svanito. 
Nei giorni di iperattività mi alleno in palestra , ma non oltre le due ore... 
Lui mi manca... ma devo imparare a farne a meno, io sono forte e posso riuscirci...
Ho trovato un nuovo passatempo, la chiamerò ricciolidoro, è una ragazza che mi ha contattata su fb, tramite amici comuni, ha indagato sulla mia magrezza, non le ho negato la mia malattia, forse non l'ho fatto per poter avere qualcosa di cui parlare.. per passare il mio tempo.
Mi ha chiesto di seguirla, di diventare la sua Ana personale, vuole essere magra anche lei.
Le ho detto come sto, non le importa. 
La seguirò... perfido lo so, ma mi annoio... 
Tanto vale godersi questo ultimo periodo di vita, sento che presto mi abbandonerà, non voglio andare in paradiso.
Deva 

domenica 4 settembre 2011

a cosa serve?

Mi chiedo perchè facciamo tante cose e a cosa servono?
Perche salvaguardare la salute se tanto bisogna morire? Preferisco vivere per poco, ma vivere alla grande.
Ultimamente ho postato poco, la mia vita nn è interessante, sono vuota, di cibo, di emozioni, di cose da fare.
Settembre è arrivato e in genere si ritorna a far qualcosa, io invece comincio a far nulla, le mie amiche sono una lametta, che da sfogo al sangue visto che di lacrime mi sembra di non averne, e una bilancia che sembra premiarmi, con quel 40 pulitissimo che mi sono meritata, ma il peggior nemico è lo specchio, dove io invece vedo sempre la stessa ragazza normale, quasi grassa.
Sabato sarà il compleanno del mio ragazzo e si sta pensando di organizzargli una festa..
Io non ne ho voglia, anche perche so che se finisco a una festa non resisto alla tentazione di sballarmi.
Mi sento cosi confusa e Lui mi sembra distante, diverso, forse è stanco di me...
Lui amava la Deva tosta e invece ora c'è una depressa rammollita.

martedì 23 agosto 2011

ciò che è successo

E' stata un'estate piena di eventi, la mia prima estate da Ana.
Partiamo da Lui.
L'ho visto la sera dopo l'evento con la fotografa, siamo andati a fare una passeggiata in centro. L'aria era carica di tensione, me la sentivo vibrare addosso.
Inizialmente abbiamo fatto finta di niente, conversando retoricamente, poi ci siamo seduti su una panchina, guardavamo oltre un muretto il panorama della città, luminosa e rumorosa.
- Credi che non ti mancherà? - mi ha chiesto.
- Non lo so, non credo - ho risposto.
E' calato un silenzio pesante, fastidioso, assordante.
Mi sono voltata verso di lui, cercando nei miei occhi il coraggio di guardarlo, aveva la mascella tesa, i gomiti poggiati sulle ginocchia, le mani incrociate e nervose, gli occhi lucidi.
- Vuoi andartene per lei? - mi ha domandato ancora, precisando - Per Ana? -.
Scuoto la testa - Non lo so, non mi sembra di avere altre alternative -.
Si copre il viso con le mani, sospira, mi abbraccia, lo stringo forte e gli accarezzo la nuca, sussurro - Amore mio, scusami -.
Lo sento singhiozzare, e bagnarmi il collo con il suo dolore.
- No scusami tu, è la tua vita, io non dovrei intralciarti, ma non so immaginarmi senza di te - mi dice.
Gli prendo il viso tra le mani, gli asciugo le lacrime, gli do un bacio sulle labbra e mi sento dirgli - No la mia vita sei tu -.
- Non è giusto - dice - non devi rinunciare al tuo futuro per me -.
Annuisco - Perdonami, ma non lo farò -.
Mi bacia le mani con dolcezza - Non devo perdonarti proprio nulla -.
Ci abbracciamo.
- Ti chiedo solo una cosa - dice - Passa l'estate con me, andiamo dove vuoi tu e stiamo insieme -.

Abbiamo passato l'estate da soli nella mia casa al mare ed è stata una favola, Lui mi ha trattata come una principessa, ha avuto un milione di attenzioni per me, sempre con la sua innocente premura.
Una sera mi ha preparato un picnic in spiaggia, spiedini di verdure e pollo alla piastra  e insalata, abbiamo passeggiato un po', poi mi ha chiesto di voltarmi verso il mare e aspettare, l'ho fatto, mi ha messo gli auricolari all'orecchio con la canzone di Elisa ,Una poesia anche per te,
Forse non sai quel che darei
Perché tu sia felice
Piangi lacrime di aria
Lacrime invisibili
Che solamente gli angeli
san portar via

Ma cambierà stagione
ci saranno nuove rose

E ci sarà
dentro te e al di là
dell’orizzonte
una piccola
poesia

Ci sarà
forse esiste già al di là
dell’orizzonte
una poesia anche per te

Vorrei rinascere per te
e ricominciare insieme come se
non sentissi più dolore
ma tu hai tessuto sogni di cristallo troppo coraggiosi e
fragili
per morire adesso
solo per un rimpianto

Ci sarà
dentro e te e al di là
dell’orizzonte
una piccola poesia

Ci sarà
dentro e te e al di là
dell’orizzonte
una poesia anche per te

Perdona e dimenticherai
per quanto possa fare male in fondo sai
che sei ancora qui
e dare tutto e dare tanto quanto il tempo in cui il tuo segno rimarrà
questo nodo lo sciolga il sole come sa fare con la neve

Ci sarà
dentro e te e al di là
dell’orizzonte
una piccola poesia

Ci sarà
forse esiste già al di là
dell’orizzonte
una poesia anche per te
anche per te
per te

che emozione XD
Abbiamo passato molto tempo in spiaggia, abbiamo fatto un milione di foto, abbiamo fatto l'amore, la mattina andavamo a correre insieme, ci siamo ubriacati, siamo andati a strimpellare al karaoke, a ballare sulla spiaggia, ci siamo ammazzati dal ridere mentre giocavamo con il nintendo wii o con le carte, ci siamo picchiati per scherzo, mozzicati, vere e proprie guerre di cuscini o solletico.
Anche io ho voluto organizzare una cosa carina per lui, cosi quando è uscito a fare la spesa, ho preso un lenzuolo bianco e ci ho scritto sopra - Ti amo, fammi restare con te - e l'ho appeso nella parte esterna della porta di casa, cosi che al rientro lo vedesse. Mi ha suonato al campanello tutto felice, appena ho aperto mi ha abbracciata e ci siamo rinchiusi in casa a fare l'amore.
Ho deciso di rimanere con lui, non voglio andare all'università, non per adesso, voglio un anno sabbatico.

Famiglia
Mia nonna ha detto che sono un danno, la pecora nera della famiglia, che sono nata sbagliata, mio padre ha detto che devo decidere io e mia madre stranamente non è impazzita.Mi ha detto che secondo lei sto sbagliando, ma che mi da un anno di libertà a condizione che sia solo uno e che poi io riprenda immediatamente gli studi. Ha cercato di capirne i motivi, non ho detto molto, solo che è stato un anno difficile, faticoso anche fisicamente e che ho bisogno di una tregua.

Ana
Beh le vacanze hanno fatto effetto anche a me, peso 42 kg, ma da quando sono andata in vacanza con Lui non mi sono più abbuffata, però non ho seguito nemmeno una dieta specifica, ma adesso ho tutto il tempo che voglio.

Io?
La mia depressione è accantonata, sto meglio, voglio però tornare alle mie abitudini.

Deva

lunedì 22 agosto 2011

sono tornata

Sto bene, sono viva, sono successe un sacco di cose e ho avuto pochissimo tempo per scriverle, ma vi racconterò tutto.... presto lo farò, ma non adesso.
Deva

sabato 16 luglio 2011

I kissed a girl

 Ho deciso che voglio scappare, non voglio fare una vita che non mi appartiene, tanto ai miei genitori di me non è mai importato davvero nulla, quindi perchè assecondarli? Per quale motivo farli contenti?
Mi cercherò un appartamento da dividere con qualcuno magari, non lo so, vedrò i costi e deciderò, sono sicura che con il mio diploma non tarderò a trovare un lavoro, intanto me ne andrò con il bottino che i miei mi hanno messo da parte e spremerò mio padre e mia madre come limoni fino a che sarò ancora qui, in fondo loro sono convinti che quella sia la via della felicità.
Ho già iniziato le prime ricerche e mi sembra che sia davvero fattibile andare via.
Ovviamente non metterò mai in pratica tutto questo, ma era bello fingere di si, illudermi, mentirmi.
Stamattina ho incontrato F la fotografa.
Ci siamo viste nel suo studio.
Una grandissima casa, che forse appariva ancor più grande per i suo spazi vuoti, c'erano solo qualche sedia, due divani, qualche scultura qua e la, un tavolo bianco, tanti specchi.
Mi ha abbracciata come se fossimo amiche di vecchia data. Indossava una camicia azzurro pastello e un paio di pantaloni bianchi molto larghi e poi ai piedi nulla, era scalza, i capelli in disordine.
Si è scusata - Lo so, sono orribile, ma tanto oggi devi essere bella solo tu - mi ha sorriso e mi ha accarezzato i capelli.
Ho ricambiato timidamente il sorriso.
Ero un po' spaventata, non sapevo che dovevo fare, così mi son detta - Sei una marionetta, lascia che sia lei a decidere cosa devi fare -.
Mi sono rilassata un attimo.
Mi ha offerto un caffè senza zucchero mi ha chiesto come stavo, come mai ero sparita, le ho spiegato della  gastroenterite e degli esami di maturità, le ho detto del mio 97 quasi imbarazzata.
- Ma sei un genio, io ne sono uscita con un 70 tiratissimo - ha detto pimpante.
- E ora cosa farai? - mi ha chiesto ancora.
- Non lo so -ho risposto e mi sono sentita libera, come se stesse davvero a me decidere.
Ha incrociato le gambe sul divano, si è sciolta i capelli, sembrava già più giovane e sicuramente carina, consapevole di esserlo.
Ha acceso una sigaretta, l'ho accompagnata anche io, guardando il suo modo di muovere le mani, mi ha ipnotizzata, mi piaceva, creava un'atmosfera rilassante.
Mi ha raccontato di aver scelto di fare la fotografa contro la volontà dei suoi genitori che volevano studiasse qualcosa di serio ma che lei ha sempre deciso da sola.
Quando ha notato la mia calma, mi ha detto - Allora che ne diresti di provare a fare qualche scatto? -.
La tensione è tornata istantaneamente, ma ho detto di si..
Mi ha fatta sedere su uno sgabello, poi si è posizionata dietro al cavalletto sul quale era poggiata la macchina foto e ha cominciato a scattare, così all'improvviso e io non sapevo cosa fare, chiedevo - Va bene cosi? -.
- Va bene tutto per adesso tranquilla -.
Io guardavo un po' per aria, un po' a terra, un po' l'obbiettivo.
- Sei davvero bellissima, i tuoi occhi parlano per te - mi ha detto mentre mi fissava da dietro l'obbiettivo senza scattare.
- Sei anoressica? - mi ha chiesto senza nessun filtro.
Mi sono morsa un labbro ho guardato a terra. SCATTO.
- Si - ho ammesso - più o meno -.
Si è avvicinata a me, mi ha sfiorato una gota, mi ha guardata dritta negli occhi, mi sono sentita un po' a disagio un po' rassicurata.
- Come ti senti oggi? -.
- Cioè? - ho chiesto io.
- Acqua e sapone? Donna incazzata? Chi vuoi essere? Una malata o una thinspo? Una pecorella o un lupo? -.
- Mi sento una pecorella malata,ma voglio essere una thinspo incazzata - ho sorriso .
Si è ingegnata parrucchiera e truccatrice, stivali neri con il tacco a spillo, short/slip neri aderenti e un gilet nero aperto, senza nnt sotto, i miei capelli sciolti, cotonati, il trucco sul viso abbondante.
All'inizio è stato difficile improvvisarmi sensuale, cattiva, ma lei ha cominciato a caricarmi, a farmi complimenti, a dirmi di tutto per farmi essere attiva, abbiamo anche messo del rock pesante e ho seguito la musica. la sua voce il mio istinto.
Le ho chiesto un piatto, abbiamo fotografato il momento in cui l'ho rotto e il momento in cui l'ho pestato, mi ha  anche fatta ridere immortalandomi.
E' stato molto ma molto divertente.
Ero stanca dopo essermi cambiata, quando ci siamo sedute sul divano, abbiamo guardato gli scatti, sono sempre diverse le foto dei fotografi, hanno qualcosa di artistico ed è stato strano riconoscere certe doti in me.
- Sai - le ho detto senza che mi chiedesse niente - i miei vogliono che io faccia giurisprudenza lontano da qui e in realtà a me andarmene o meno non cambia niente, qui ho solo il mio ragazzo... però nn voglio fare l'università, non quella  .... voglio scappare -.
Mi ha sorriso ancora, mi ha spostato i capelli dal viso - E scappa no? -.
- Ho paura, io non ho idea di cosa fare, tu ce l'avevi -.
- Lo capirai, intanto sai cosa non vuoi fare -.
Ho annuito.
Poi me la sono ritrovata vicina, così donna, ma mascolina, cosi sicura di sè da non saperle dire di no, mi ha baciata, mi ha sfiorata appena appena, morbida e dolce, ha aspettato un mio cenno, non ho fatto nulla, nemmeno tirarmi indietro e allora si è fatta avanti lei, mi ha messo la lingua in bocca, ho sentito una morsa allo stomaco, ho pensato a mia madre, come se potesse vedermi in quel momento e sono stata contenta, poi però  ho indietreggiato, l'ho guardata perplessa.
Lei come nulla fosse successo mi ha dato la busta con i miei soldi e mi ha detto - Ciao tesoro -.
- Ciao - ho risposto io.
Sono andata via.
Mi chiedo ancora adesso cosa sia successo, come la sua presenza possa avere tanta forza su di me.
Beh devo fare come lei, fingere che non sia successo nulla.
Mi è solo venuta una gran voglia di vedere il mio Lui e stasera finalmente accadrà.
Ora vado a riposarmi, sono stanca.

venerdì 15 luglio 2011

un futuro già trascorso

Oggi mi è capitato di pensare a una cosa.
Quando sarò adulta e penserò alla mia infanzia e alla mia adolescenza, cosa vedro?
I miei ricordi saranno silenziosi,lenti e bui, in fondo non siamo che il ricordo di chi saremo.
Cosa vedrò? Una bambina che non gioca con le bambole, ma che legge libri, che usa solo i giochi che insegnano, che segue il suo papà, ovunque, che pende dalle labbra di un uomo che un giorno l'ha abbandonata ed è diventato uno sconosciuto.
Vedrò una madre che ha quasi paura di me, della mia stranezza, che sente il mio rifiuto. Da piccola ero gelosa di lei e della vicinanza che aveva con mio padre, le stavo lontana e mi attaccavo a lui, dividendoli... Forse è davvero colpa mia se si sono allontanati  e se lui è andato via.
Poi vedrò una ragazza, ossuta, disperata, autolesionista, che l'unica decisione che ha saputo prendere da sè è stata quella di diventare anoressica, di fiondarsi in un tunnel buio e senza uscita. Una ragazza senza amici, senza interessi alcuni. L'unica luce nei miei ricordi sarà Lui, una luce che però ho dovuto evitare per seguire i progetti dei miei genitori.
Penso a tutto questo e piango disperatamente.
Beh cambiamo argomento, in fondo non ha senso pensare al futuro quando ho ancora il presente da sopportare.
Ieri sono ritornata a casa, è stato come se non me ne fossi mai andata, io e mia madre ci siamo salutate glacialmente con qualche domanda di circostanza e poi siamo tornate alle nostre vite.
Mi ha ricontattata la fotografa, domani la vedrò per le foto.
Chi ci restituirà il tempo perso?
38 kg

mercoledì 13 luglio 2011

funzione vitale

La mia vita ha poco senso, cosa voglio farne? Non lo so.
Passando i miei giorni qui da sola ho il tempo per riflettere, ma non lo sfrutto, dopo dieci minuti che ci penso mi sento triste e sola .... e torno ai miei libri
Non ho nessuno, nemmeno un'amica, ho solo Lui ma non voglio dipenderne.
Ho solo Ana ma l'ho tradita.
Ho solo la voglia di sparire.

martedì 12 luglio 2011

chiedo scusa

Era tanto che non tornavo qui e sono successe tante cose.... ogni volta che rientro mi sembra di essere diversa e tornano le colpe e anche la vergogna per quanto io possa essere stata stupida e crudele in molte, troppe occasioni...
Non mi piace sapermi umana, non mi piace avere un' anima, una coscienza che si può sporcare, non mi piace avere colpa e non mi piace chiedere scusa, però forse a volte, chiedere scusa, se pur difficile, può anche essere un atto nobile, di crescita...
Scriverlo qui davanti a tutti e davanti in fondo a nessuno è ciò che sento di fare.
Chiedo scusa, perchè so di essere una persona perfida, glaciale, mi piace pungere dove fa male, mi piace ridere e calpestare le debolezze altrui, ma in fondo chi sono io per sentirmi diversa o superiore a voi?
Io che a furia di disprezzare l'imperfezione sono diventata proprio come tutti, anzi come tutte noi.
Anche io ho fame, anche io sono finita ad alzarmi la notte, a camminare nel buio, scalza, sperando che nessuno mi sentisse, con il cuore in gola, in quelle ore che sembrano non esistere, non avere senso, così buie da nasconderti da lei, dal suo occhio vigile. Mi sono fermata davanti al frigo cercando tutto ciò che fosse immediatamente commestibile, gelato, biscotti, affettati, formaggi, cioccolata, pane, qualsiasi cosa è entrata nel mio corpo macchiandomi di una colpa che non posso far altro che estirpare vomitando, tagliandomi, piangendo, pur sapendo benissimo che in realtà l'ho solo nascosta sotto il tappeto come si fa con la polvere, ma c'è, la colpa resta.
Anche io cedo, anche io ho paura.
Ho paura della gente, del loro parere, ho paura dei sentimenti, dell'abbandono, anche io sono debole.
ANCHE IO SONO UMANA.
Mi fa male tutto questo, mi vergogno e cerco di coprirmi con una personalità che sembra impenetrabile, ma non lo è, qualsiasi roccia viene prima o poi scalfita col tempo, compresa me.
Tutto ciò che ho detto lo pensavo davvero, non ho intenzione di diventare un'ipocrita, ma mi scuso per aver pensato di essere diversa da voi e per avervi condannate per i vostri errori.
Ora cercherò di ripercorre questi giorni di assenza da qui...
C'è stata la festa per la maturità, sono uscita con un bel 97, non mi sembra vero, lo apprezzo ma mi dispiace per quei tre punti che mi dividono dal 100, cmq nella mia classe sono stata l'unica a uscire con quel punteggio.
Alla festa avvenuta in casa mia, non ho toccato ne cibo ne alcol, ho assecondato mia madre, ho indossato un vestito fine, dai colori chiari, ho messo i capelli in ordine, il trucco attento ma leggero. Sembravo una sagoma fra le tante "ragazze a modo" del mio universo.
Sono stata accanto a lui, che mi ha stretto la mano rassicurandomi in quell'imbarazzo assurdo che ho provato quando mia madre con la sua vocetta garbata e al contempo stridula ha proposto un brindisi a me e al mio 97.
So che ne è davvero fiera, ma so anche che il motivo per cui lo è, non è l'intelligenza di sua figlia, quello che potrebbe significare per il suo futuro, no, lo è per la bellissima figura che fa davanti ai suoi amici, perchè di me non deve sempre vergognarsi, ogni tanto può vantarsene, come può vantarsi del fatto che mi sto iscrivendo a giurisprudenza, come voleva lei e come voleva mio padre....
Andrò a studiare in un'altra città, penso che per mia madre sia meglio così, preferisce non vedere ciò che accade, così da poter rendersi estranea ai fatti senza colpe.
Durante la festa ho comunque notato il suo essere turbata per qualcosa che non capivo, quando finalmente tutti gli ospiti, compreso Lui se ne sono andati lasciando una sala consumata, occupata dalla cameriera che metodicamente rimetteva in ordine, io e mia madre ci siamo incontrate sul terrazzo, dove ho scoperto il motivo del suo turbamento.
Stavo fumando una sigaretta, mi ero finalmente sciolta i capelli e coperta con un felpone, mi ha raggiunta e mi ha detto - Deva, vorrei chiederti una cosa? -.
- Cosa? - ho domandato io.
- Io sono molto fiera dei tuoi risultati eh, lo so che sei una che si impegna, non solo nello studio, anche quando ti alleni, ci metti tanta carica... -.
La interrompo - Che c'è mamma? -.
- Non è che per caso fai uso di stupefacenti? -.
Rido.
- Perchè? -.
A lei non viene da ridere - Beh sei magrissima, non mangi nulla, ma hai un sacco di energia e oggi una mia amica, alla festa , mi ha messo questo dubbio -.
- No - rispondo semplicemente.
Annuisce.
Sta per andarsene, mi volta le spalle, poi si gira di nuovo verso di me, ha il viso bagnato di lacrime, le cola il trucco.
- Deva ti prego aiutami -.
La guardo glaciale, perplessa, non so cosa fare. Lei è li, immobile, di fronte a me, scossa solo dal tremore del pianto e sembra una bambina mentre si copre con entrambe le mani il viso. Singhiozza spezzando le frasi - Non so come fare con te... so che ho sbagliato tutto ... ti vedo cosi e non so come fermare questa corsa verso la morte... non so come.... - singhiozza ancora e poi il pianto esplode mentre dice - farti felice -.
Sembriamo incapaci di avvicinarci l'una all'altra.
Mi sforzo di alzarmi, le vado incontro, ma senza avvicinarmi troppo, non so cosa dire, nè cosa fare, lei mi afferra, come se avesse paura che a pensarci troppo perdesse il coraggio e mi abbraccia, resto impalata, lascio che lei mi stringa, senza ricambiare, senza respingerla, ascolto i suoi singhiozzi, le sue lacrime mi scaldano la spalla inumidendo la stoffa della felpa, ho gli occhi spalancati.
Finalmente riesco a parlare - Non devi fare niente, io sto bene -.
Si allontana, mi fa una carezza e poi va a chiudersi nella sua stanza.
Io torno a guardare fuori dal balcone e mi sento vuota, triste...
Penso che non ho ancora detto a Lui che me ne andrò a studiare lontano, che non credo alle storie a distanza e che deve... finire...
Sento una fitta allo stomaco, guardo verso il basso e sento il desiderio di sporgermi e di cadere giù.
Mi levo le scarpe, mi arrampico al davanzale del balcone, mi tremano le gambe, un po' per l'adrenalina, un po' per il contatto dei piedi nudi con il marmo. Con le mani mi tengo alla ringhiera laterale del balcone. Guardo sotto di me, basterebbe un attimo per scivolare, cadere e morire.
In fondo non mi tiene più nulla qui, quando perderò anche lui che rimarrà di me?
Sento l'aria spingermi e poi una vocina timida dietro di me chiamarmi.
- Signorina -.
Spaventata perdo di vista il fondo, mi volto e guardo verso la voce, è la cameriera, ha gli occhi velati di paura, mi porge la mano che le trema.
- Signorina scenda da li, è pericoloso -.
E' così dolce mentre lo dice, sembra quasi non si fosse accorta di quello che stavo per fare, sembra il suo, un semplice avviso, come si fa ai bambini che casualmente si sporgono troppo dalla finestra.
Le afferro la mano e con molta cautela mi ritrovo al sicuro.
Mi porta in camera, mi rimbocca le coperte e lascia che io mi addormenti... almeno credo... finchè ero sveglia l'ho sentita vicina.
Nei giorni successivi ho evitato di vedere Lui, ho evitato di vedere mia madre ed ho evitato di vedere anche la cameriera.
Mi sono chiusa in camera, dove ho passato almeno tre giorni di solo studio alternato allo sport, per poi la notte ingozzarmi come un porco.
Poi l'ho visto.
Abbiamo invitato anche i suoi amici nella mia casa al mare, sono stati venerdi e sabato fino a sera poi sono ripartiti.
In quei due giorni non ho mangiato nulla e ho patito l'imbarazzo dei loro occhi sul mio corpo cosi ossuto, in costume le mie costole sono totalmente esposte, come la mia spina dorsale, la conca sulla pancia, le ossa del bacino, le anche, le gambe gracili, le scapole...
I commenti ci sono stati ovviamente, ho cercato di dire che era costituzione, ma tutti i miei pasti saltati si sono notati comunque.
Sabato sera sono ripartiti tutti e io e lui siamo rimasti soli, per un po' nn ho voluto dirgli nulla, cosi ci siamo goduti la domenica.
Ma di sera dopo aver fatto l'amore, mi è venuto da piangere e allora ho svuotato il sacco.
- Non ci vedremo più, devo andare a studiare lontano -.
Gli ho spiegato dell'università, dell'appartamento che prenderò li e del fatto che tornerò solo nelle feste.
Anche lui aveva gli occhi lucidi - Io non voglio perderti Deva, possiamo stare insieme a distanza, possiamo vederci nei fine settimana, posso trovarmi un lavoro li, non lo so, cazzo, non voglio che te ne vai, ma perchè proprio li cazzo -.
Rispondo a quella domanda anche se so che nn cambierà le cose - Perchè i miei hanno conoscenze, dicono che è l'università per me e poi credo che mi vogliano lontana, mi voglio allontanare anche io -.
- Da me? - chiede.
- No, da te no, ma non posso farci nulla, ormai è deciso -.
Lo vedo alzarsi, dare un pugno al muro, imprecare qualcosa tra i denti, vestirsi e uscire di casa.
Lo aspetto tutta la notte sveglia, impalata davanti alla tv che non guardo, raggomitolata sul divano.
Alle 4 del mattino torna, non diciamo nulla, si siede accanto a me, ha gli occhi rossi, mi abbraccia e fingiamo entrambi di dormire fino alle 8, quando ci alziamo, entrambi senza voglia di fare colazione, Lui prepara le sue cose, deve tornare a casa per lavorare, mi abbraccia, mi bacia, mi chiede se voglio tornare anche io, cosi possiamo vederci in settimana, gli dico di no, che prima voglio stare un po' sola.
- Beh se torni prima ci vediamo, se no vengo io nel week end -.
Annuisco, lo bacio ancora sulla soglia della porta e poi lo vedo andare via.
Sono ancora qui, ogni sera mi dico - Domani torno a casa - e poi a casa non ci torno.
La mattina corro un po' in spiaggia, poi faccio una passeggiata per il paesino priva di soldi se non quelli necessari per fare la spesa, poi mi dirigo in biblioteca e prendo libri di economia e diritto e legge e studio, li divoro per passare il tempo, per non pensare a niente.
Ho appena chiamato una rosticceria qui vicino, ho ordinato un pollo allo spiedo con patatine fritte, un trancio di pizza al formaggio, una porzione di lasagne e una vaschetta di gelato buon appetito a me
deva

lunedì 4 luglio 2011

socializzazione ipocrita

La scuola è finita, gli esami anche e ovviamente sono andati benissimo, è finita anche la dieta? Peso 39 kg sono tutta ossa, quando giro per strada la gente si impressiona nel guardarmi, mi fissa, bisbiglia... Eppure io sono insoddisfatta, Ana la sento ancora, l'appetito non ce l'ho... ogni singolo alimento, in qualsiasi quantità, mi fa sentire sporca e la mia immagine nello specchio resta sempre la stessa. Mi sento grassa,  vanto le mie ossa, la mia magrezza, la espongo, la mostro, ma poi mentre sto seduta con gli short addosso, mi guardo le cosce e le vedo enormi, mi tiro la pelle ed è troppa, guardo le ragazze, quelle alte e magre e mi sembrano sempre più magre di me...
Una 36 mi sta grande, sono sotto i 40 kg il mio bmi è 15,25... il sito dice magrezza preoccupante va da un medico... ma io mi sento sporca, grassa, colpevole... mi sento pulita quando ingerisco soltanto acqua.
Non so cosa fare di me e della mia vita, che mi sembra improvvisamente vuota, nulla...
Lui è il mio unico motivo di esistere, perchè quando sto con lui sono felice, quando sto con lui mi sento sempre bella, ma a volte non abbastanza per la sua perfezione. Lui è alto, muscoloso, ha il viso di un diavolo e gli occhi di un angelo.
Sono innamorata persa...
Sabato sera siamo usciti con i suoi amici, siamo andati a ballare e stavolta è andata meglio del solito. Ero spaventata come sempre,ma ho deciso di fare affidamento su di lui, gli stavo vicino, lui mi teneva la mano e mi confortava la pressione che di tanto in tanto metteva nel stringermi la mano.
Con alcuni suoi amici la conversazione è stata più semplice, mi hanno chiesto del mio esame, di cosa faccio nella vita, cosa ho intenzione di fare, poi mi hanno raccontato di Lui, di come l'ho cambiato. Lo hanno preso un po' in giro dicendomi che è pazzo innamorato, che parla solo di  me, che per incontrarlo serve che io sia o presente o occupata. Sono stata molto contenta, poi le sue amiche mi hanno tirata in pista, hanno voluto ballare con me, ho visto lo sguardo di lui, che sembrava chiedermi se davvero volessi andare o se doveva salvarmi, gli ho fatto un cenno e gli ho fatto intendere che poteva stare tranquillo e mi sono lasciata trascinare dalle ragazze, erano tre, di cui una palesemente obesa e le altre due in norma. Abbiamo ballato insieme, poi ci siamo prese da bere e sono uscita con l'obesa a fumare e li abbiamo parlato un po'.
Si lamentava del caldo, avrei voluto dirle che era normale vista la sua stazza, ma non mi sono permessa di rovinare tutto stavolta e ho acconsentito, ma lo ha detto lei scherzando - Causa della mia ciccia - e si è messa a ridere. Ho sorriso, volevo dirle che anche io avevo caldo, ma avevo la pelle d'oca, non mento bene e il mio corpo mi avrebbe comunque smentita, me ne sono uscita dicendo - Se stai bene tu -.
Ha alzato le spalle - Ho imparato a fregarmene, la vita è una sola, mettere giù un po' di ciccia non mi dispiacerebbe ma non ho voglia di fare la dieta, anche se Lui dice che è disposto a seguirmi io non voglio rinunciare al cibo -.
Faccio spallucce e cambio argomento, le chiedo se è fidanzata, mi dice che non lo è ma che le va bene così. Fino a quel momento la sua ironia me l'aveva resa simpatica, ma poi mi sono scoperta gelosa dei suoi occhi, di come guardano il mio Lui, lo divorano, ogni scusa è buona per parlargli, per scherzare con lui, mettergli le mani addosso.
Dopo la discoteca siamo andati tutti a fare colazione, Lui in macchina mi ha chiesto se preferivo non andare, gli ho detto di non preoccuparsi, che ormai potevamo finire la serata tutti insieme, mi ha stretto la mano.
- Allora ti sei divertita! - ha esclamato, quasi chiesto.
Ho sorriso - Si -.
Al bar io ho preso un caffè senza zucchero, mentre quell'odore di brioche mi dava la nausea, per non parlare del mega panino con tanto di patatine fritte che ha preso l'obesa.
Dopo Lui mi ha portata a casa, stavo per entrare nell'androne e Lui stava per andare via, ma gli ho afferrato la mano e gli ho chiesto se poteva restare con me. Mi ha sorriso felice, mi ha abbracciata e siamo andati a casa mia, abbiamo fatto l'amore, al buio, si sentivano solo i nostri respiri, le parole d'amore mentre i nostri corpi erano una cosa sola. Mi ha stretta mentre tremavo e ci siamo addormentati cosi.
Non so fare a meno di lui, voglio svegliarmi e averlo vicino, dirgli che lo amo, abbracciarlo, ma ho paura di diventare un peso...
Sono gelosa di qualsiasi ragazza lui nomini, sono gelosa del tempo che trascorre con chiunque non sia io. Ho paura perchè vuole andare al mare con me e i suoi amici , passare una giornata in spiaggia e temo che possa guardare le altre, che lo possano attirare più di me...
Perchè ho paura di tutto? Sono insicura e paranoica? questa non sono io, questa non è Deva.
Cmq ho compreso una cosa, se vuoi socializzare devi essere ipocrita.

lunedì 27 giugno 2011

domani ultima prova

Domani ho l'ultima prova, ho ripassato tutto, sono stanca, ma questo esame almeno mi sta autorizzando a non mangiare nulla infatti il mio peso è sceso a 38.5 kg.
Mia madre ha pensato bene di organizzare una festa per la mia maturità, contro la  mia volontà, le ho detto che non la voglio una festa e che non mi presenterò se si ostina, ma lei mi ha risposto che sono un'ingrata che dovrei solo stare zitta visto che una festa di certo non è quello che mi merito e che mi servirà per ripulire la mia immagine. Siamo scese al compromesso che la festa sarà per tutti i maturandi della mia classe.
Lui è più ansioso di me per questi esami, mentre a me non importa nulla, lo studio è una delle cose più semplici, ho milioni di informazioni che mi navigano in testa e non ho paura, anche perchè chi boccerebbe una ragazza malaticcia e problematica?
Non vedo l'ora che il grosso sia fatto, intendo risultati e festa, per poi andarmene nella mia casetta al mare, anche per questo ho accettato la festa, non voglio sentirmi dire di no. Starò li da sola per un po', almeno in settimana e poi nel week end verrà a trovarmi Lui, intanto mi sorbirete voi e consumerò le mie scarpe da ginnastica.
Deva

martedì 21 giugno 2011

IO LUI E NOI

Lunedi quando sono andata via, prima di andare nella mia casa al mare, sono passata da lui.
Sapevo che era a casa, ne avevamo parlato venerdi.
Gli mando un messaggio, scende, ci vediamo davanti al portone.
Mi guarda, è freddo lo sento.
Dice - Ciao Deva -.
- Ciao - sussurro io - come stai? -.
- Che c'è? - dice lui.
Abbasso lo sguardo - Sto andando al mare, volevo chiederti di venire con me, non mi va di stare sola -.
Sospira, deluso - Non è un problema mio - sta per andarsene, non credo a quello che faccio, ma mi vedo afferrargli la mano ed esclamare - No aspetta -.
Si ferma, si volta pronto ad ascoltarmi.
- Ho bisogno di te, ti ho mentito, non ho paura di stare sola, ma voglio stare con te, non sono più capace di stare senza, io ti amo -.
- E allora perchè ti sei comportata cosi venerdi? Amare è rispetto -.
Mi sento colpita - Perchè avevo paura, tu ti eri accorto che io non so stare senza te e io volevo dimostrare a te ma soprattutto a me che non era cosi, lo so ho sbagliato, ma io non so pensare agli altri -.
- Me ne sono accorto - risponde.
Annuisco.
-Beh comunque se la vuoi finire lo capisco -.
Stavolta sono io ad andarmene, stavolta è lui a fermarmi - Dove vai scema? - mi abbraccia - Io non ti mollo, dopo 4 mesi dovresti saperlo -.
Sorrido lo bacio.
Prepara una borsa e poi partiamo.
Ora siamo qui noi, e mi sto divertendo un sacco.
Scappo non vorrei mi beccasse qui
Deva

psichiatra 2

Siamo di nuovo sedute l'una davanti all'altra, lei è sempre sorridente, con tutto il suo grasso in mostra per il caldo, mi fa ribrezzo. 
Io arrivo con i miei 39 kg, coperti da un paio di short di jeans, una canotta a strisce bianche e rosse e un paio di eurostar rosse. Sono deconcentrata dalle mie cosce, che schiacciate sulla poltrona mi sembrano cosi grosse da imbarazzarmi. 
- Come stai? - mi chiede. 
- Bene - rispondo. 
- Come è andata questa settimana? -. 
- Bene -. 
- Cosa hai fatto? -. 
- Le cose che fanno tutti -.
- Tipo? -. 
- Amici, fidanzato, libri, pc, shopping, palestra -.
- Ti vedo dimagrita sbaglio? -.
- Non lo so, non controllo -. 
- Ho un test per te oggi -.
Cazzo, mi vuole fottere, mi sta sfidando. 
- Sono sicura che per te non sarà un problema affrontarlo - mi dice. 
Annuisco. 
Prende un foglio con una serie di domande.
Sorride - Cominciamo, sono solo un po' di domande di conoscenza -. 
Inizia. 
- Preferisci il bianco o il nero? -.
- Il nero - rispondo. 
- Perchè? -. 
- Non si sporca e sta bene con tutto -. 
- La luce o il buio? -. 
- Il buio è più intrigante - 
- Il giorno o la notte? -. 
- La notte, c'è meno caos -. 
- Rumore o silenzio -.
- Sono la stessa cosa -.
- Cioè? - chiede. 
- Fanno caos entrambi se si sa ascoltare -. 
- Di cosa hai paura? -.
- Dei ragni -. 
Ride - Anche io -.
- Quali sentimenti ti fanno paura? - riprende. 
- Nessuno -. 
- Hai paura della morte?-. 
- No -. 
- Cosa pensi che accada quando si muore? -. 
- Niente -. 
- Come ti vedi da fuori -. 
- Bellissima -. 
- E caratterialmente? Faresti amicizia con una come te? -.
- No -. 
- Perchè? -. 
- Le darei fastidio -. 
- Come mai? -.
- A quelle come me non piace la gente -. 
- Ma hai degli amici, quindi forse le persone non ti danno cosi fastidio -. 
- Si ma sono pochi -. 
- Se fossi nel tuo ragazzo ti ameresti? -.
- Si - mento. 
- Cosa ti piace del tuo corpo? -. 
- Tutto -. 
- Qualcosa in particolare? -. 
- Ho detto tutto -.
- Inutile farti la domanda inversa. Cosa ti piace del tuo carattere? -. 
- Tutto -. 
- Cosa miglioreresti -. 
- Niente -.
- Che rapporto hai con tuo padre? -. 
- Buono - 
- Con tua madre? -.
- Anche -. 
Mette via il test. 
- Ti va di parlarmi un po' di loro? -.
- No -.
- Come mai? -. 
- Non ho voglia di parlare di niente, non li voglio più fare qst incontri? -.
- Perche?-. 
- Perche lei mi sta sul cazzo e perchè mi è stato imposto da mia madre -. 
Mi alzo e me ne esco, mia madre fuori dalla porta mi guarda interrogativa. 
La psichiatra mi viene dietro, chiama mia madre in privato, mentre si chiudono io ne approfitto per andarmene a casa. 
Ovviamente al ritorno mia madre ha urlato come una matta, ha detto che non mi sopporta più e blablabla, io ho preparato il borsone e me ne sono andata al mare. 
Deva

venerdì 17 giugno 2011

è finita ?

mi è stato chiesto se è finita con lui...
Non lo so....
Sarebbe la cosa migliore dopo quello che è successo.
Serata in discoteca, eravamo ubriachi. Più io di lui.
Ero stranamente affettuosa, baci, abbracci, musica, c'erano anche i suoi amici ma non li consideravamo.
- Allora mi ami? - mi dice sorridente.
Rido -  E che ne sai? -.
- Sei ancora qui -.
Sento una fitta di paura, mi difendo - Pensi che non saprei più andarmene -.
Lui scherza - No - mi bacia.
Mi scanso - Tu credi? Sei convinto? -.
Insiste, l'alcol lo rende convinto.
Mi alzo, vado da un ragazzo, più fuso di me, lo bacio, appena, uno sfioramento di labbra poi lui mi ha tirata via - Ma che cazzo fai? -.
Rido - Ti dimostro che non sei indispensabile per me -.
- Vattene - mi urla.
Lo faccio e da allora solo silenzio

vedere molto dove non c'è nulla

l'aria fredda mi abbraccia
ed è l'unico abbraccio che so accettare
l'unico che mi fa ancora rabbrividire
la pioggia mi riga il viso
le uniche lacrime che so ancora versare
il mio respiro che mi accompagna,
l'unico suono che so ancora sentire
e quell'uomo l'unico grande
che ho saputo amare,
ed ora è svanito
e lui, quell'uomo l'unico piccolo
che ha saputo amare me
ed ora è ferito
dalle mie labbra che sono velenose
lui voleva morir sazio del mio veleno
ma la principessa lo ha donato ad altri
per vendetta,
per la vergogna di lei,
le lacrime di lui,
per sentire l'unica compagnia
la solitudine,
Ana,
lei che ti divora,
lei che ti da ciò che vuoi
dolore
frustrazione
ancora solitudine e
mai,
mai
felicità.
Ero una regina
e adesso sono una schiava
la sua schiava
non sbaglio più
non mi ribello più
eseguo
ciò che la sua voce detta,
vedo ciò che i suoi occhi guardano
immensa abbondanza
di fronte al vuoto
sa fare ciò che nessuno può
vedere molto
dove non c'è nulla
Deva

venerdì 10 giugno 2011

fingere

forse dovrei fingere di essere me stessa, imparare a imitarmi, recitare la mia anima che non c'è più, resta un corpo che non conosco, che non vedo, che non accontenta mai, dei numeri, tanti numeri, sulla bilancia, sul retro delle confezioni alimentari, sui monitor degli attrezzi sportivi.... Troppi numeri...
Sono senz'anima? Sono sola?
Beh lo sono sempre stata, forse senza accorgermene, ma sono sempre stata cosi, ora lo so, ora lo devo accettare , ora devo tornare in me

giovedì 9 giugno 2011

impazzita

sto impazzendo, mi manca l'aria, ho paura a uscire di casa, non vado nemmeno in palestra, non voglio vedere nemmeno lui, nessuno voglio stare sola, ho paura, paura di tutto, di tutti anche di me, non voglio vedermi, sono grassa, orribilmente grassa, è tutto attaccato su di me... si lo sento il grasso,lo tiro con le mani, voglio tagliarmi, voglio il sangue, il suo odore, il suo sapore, voglio sentire la pelle che brucia,  devo farmi male, so che in qualche modo me lo merito, per come mi sono ridotta, ma chi cazzo è questa?
Deva non aveva paura e invece adesso piange come una bambina abbracciando un orsacchiotto di peluches mentre sanguina, chiedendosi dove sia l'inizio e dove la fine di questo male.

lunedì 6 giugno 2011

psichiatra

Mia madre è seduta al mio fianco, siamo in una saletta piccola, intima, su un divano bianco, davanti a noi un tavolino basso di vetro con sopra delle riviste, noto le modelle e le vip in copertina e mi viene da ridere, buon inizio eh
Io e mia madre non ci parliamo, lei sembra essere più nervosa di me, appena la porta bianca e spessa si apre salta in piedi dal divano, indossa il suo sorriso falso e si presenta alla psichiatra, una donna bassa, grassa, con i capelli in ordine biondi, gli occhi a palla castani e una bocca sottile, ha un'aria pacata.
Annuisce alle frasi di mia madre, io mi sento pronta per la guerra.
La regina continua con le raccomandazioni, finchè la psichiatra la interrompe - Non si preoccupi, lei stia qui, lasci che conosca Deva - mi guarda sorridente, io non corrispondo.
Entriamo nello studio, è pieno di piante e la luce è lieve, c'è una scrivania che ci separa, ci accomodiamo sulle poltroncine anche queste bianche e comode.
Superati i convenevoli, nome, cognome, età domande alle quali rispondo come se stessi compilando un questionario, incrocia le mani e si porge verso di me.
- Allora, tu mi sembri più tranquilla di tua madre - dice.
- Si infatti qui ci dovrebbe stare lei - rispondo.
- E invece perchè ha portato te? -.
- Non faccia finta di non saperlo, non cominciamo bene con le prese per il culo -.
Si schiarisce la voce - Voglio sapere la tua opinione -.
- Ho preso una gastroenterite e ho perso molto peso e i dottori hanno messo nella testa di mia madre che soffro di dca - svuoto il sacco.
- E non è vero? - mi domanda.
- No -.
- Sei molto magra, sei sempre stata cosi? -.
- Si -.
- Non cominciamo bene con le prese in giro - mi fa il verso.
- Perchè me lo chiede allora, cmq sn sempre stata magra e non ho fatto nessuna dieta, ho solo avuto dei mesi molto impegnativi a scuola e anche un'influenza intestinale -.
- Quindi mangi qualsiasi cosa? - mi chiede provocatoria.
- Mangio ciò che è giusto -.
- E cosa è giusto? - approfondisce.
- Ciò che non è sbagliato -.
- Fammi degli esempi -.
- Frutta verdura, carne bianca, pesce - dico.
- Non tocchi pasta e pane, so -.
- No, non mi piacciono -.
- E i dolci? -.
- No, non mi piacciono -.
- Sai che il tuo peso è sotto la norma di tanto? -.
Sospiro.
- Non vuoi cercare di prendere peso? -.
- No -.
- Perche? -.
- Mi piaccio cosi e sto bene, non ne sento il bisogno -.
- E se accadesse? -.
- Non importa -  mento.
- Allora i medici potrebbero... -.
La interrompo - Alt, lo decido io non gli altri, mi da fastidio se i medici mi modificano -.
Sospira.
- Ok, dei tagli che hai sulle braccia che mi dici? -.
- Ero ubriaca, con un paio di amici emo scherzavamo sui tagli e ho provato per sfida, una cosa stupida, volevo dimostrare loro che non avevo paura di farlo, ma che non lo faccio perchè è stupido -.
- Tutti quei segni per gioco? Non ne bastava uno? - indaga.
- No, ne ho fatti alcuni da sola, un momento in cui ero triste mi sono chiesta se davvero servissero e ho provato -.
- Perchè eri triste? - mi chiede.
- Non mi ricordo -.
- In genere perchè lo sei? Ti capita spesso? -.
- No, capita e basta, sarà noia -.
Annuisce.
- Hai un ragazzo? -.
- Si -.
- E com'è -.
- Uno come tanti, ma speciale per me -.
- Ne sei innamorata? -.
- Si -.
- Stai insieme a lui da tanto? -.
- Abbastanza -.
- Non hai molta voglia di parlare eh? - sorride.
- Non mi piace raccontare i fatti miei agli estranei -.
- Lo capisco. E  a chi li racconti? A un amica del cuore? Al tuo ragazzo? Su un diario -.
- Su un diario e a volte a lui -.
- E con le amiche? -.
- Si a volte -.
- La scuola come è andata? -.
- Bene -.
- Ti piace? -.
- Si studio molto -.
- Cosa vuoi fare da grande -.
- Non lo so -.
-Ok...- fa un attimo di silenzio - penso che sia il caso di prendere un altro appuntamento, direi che adesso non sei propensa al dialogo -.
- Si illude se pensa che la prossima volta sarà diverso o forse non sa fare il suo lavoro se non l'ha capito -.
- Sono un ottimista e vorrei tentare di farti cambiare idea sulla mia professionalità -.
- Mentre lei tenta mia madre spende soldi -.
Sorride - Ne parlerò con lei, magari a lei interessa farmi provare -.
- Sono io che mi rompo a passare il mio tempo qui -.
- Deva ti serve, se no non ti avrei chiesto di tornare -.
- Su questo ho i miei dubbi - ammetto.
Esco di li, parla qualche minuto con mia madre e tra due settimane, il 20 giugno mi tocca sta tiritera
Deva

domenica 5 giugno 2011

panico

E cosi quella demente ha un fidanzato eh, beh ho proprio tanta voglia di rovinarle tutto.
Sono agitata, domani ho l'incontro con la psichiatra.
Lui che dice? - Ma si amore, magari è d'aiuto, non partire prevenuta -.
Sono incazzata nera altro che prevenuta...
Cmq parliamo del sabato sera.
A Lui è venuta la bella idea di portarmi fuori con i suoi amici, io odio socializzare, ma non so perchè, quando me lo ha chiesto ho detto si, forse perchè non avevo una scusa pronta, forse perchè nemmeno mi piacciono le scuse.
Ci troviamo nella piazza principale, noi arriviamo per primi. Lui è bello, fresco di doccia, i capelli e la barba fatti, è vestito con cura, camicia bianca e jeans scuro. Io mi sento inadatta, ho degli short neri che mi stanno un po' grandi, un maglioncino, una felpa, e un paio di stivali senza tacco, mi navigano le gambe dentro, i capelli sono sciolti e chissà perchè c'ho messo un fiocco, guardo troppe foto emo.
Sono agitata ma non glielo dico, lui comincia con i pronostici ottimisti - Ti divertirai, è gente simpatica ecc ...-.
Si ok, infatti l'antipatica sono io penso, ma non dico.
Cominciano ad arrivare le altre persone, cominciano i saluti e le presentazioni, ci sono due coppie e due amiche da sole, ci squadriamo, mi sento rassicurata, sono tutte più grasse di me, però non mi piacciono gli sguardi dubbiosi che mandano a Lui, lo vedo che li ignora, lo vedo che mi fissano critici, pensano che sono una emo deficiente?
Mi sento nervosa, pianto dei mezzi sorrisi falsi e mi presento.
Dovrei stare più vicina a lui per sentirmi rassicurata e invece mi viene automatico allontanarmi, come se dovessi dirgli che non ho bisogno di lui e del suo aiuto, come se dovessi almeno avere un motivo per incazzarmi in futuro.
Cominciano a scherzare tra loro, parlano di cose che non conosco, ci accordiamo per andare a bere in un locale e poi a ballare.
Finalmente siamo di nuovo soli io e Lui, in macchina ci dirigiamo verso il pub.
Lo vedo allegro e sono gelosa, gelosa dell'attenzione che presta ai suoi amici, dell'effetto che gli fanno.
Mi accarezza una coscia - E' tutto apposto amore? -.
Annuisco, mento, sorrido.
- Ci divertiamo stasera -.
Stasera? che vuol dire? le altre volte non ti sei divertito?
Viaggiamo con la musica ad alto volume, ma io non la sento, sento solo una voce dentro di me che mi grida di resistere, di non avere paura.
Ma ho paura, ho le mani fredde e le mie cosce mi sembrano enormi.
Odio i momenti in cui ai semafori ci si affianca la macchina di un suo amico e si parlano dal finestrino e io non so dove guardare, non so cosa dire.
Dov'è Deva? Chi è questa?  Perchè sto scoprendo il panico. Cazzo sono solo persone, che me ne frega cosa pensano, che mi importa?
Arriviamo al locale, scendo dalla macchina e prendo una sigaretta, fumo quelle che si rollano ed ecco il cretino che mi fa - Ti fai le canne? - con un sorrisetto ebete che non fa intendere nè che è una cosa buona nè che è una cosa sbagliata.
- No è tabacco - rispondo.
Bene in questo gruppo non fuma nessuno e ora sono tutti fuori ad aspettare me.
Poi arriva la cretina che si azzarda ad accarezzare la nuca a lui, dopo che Lui gli ha fatto una battuta - Ma come fai a sopportarlo? - mi chiede.
Ok non è davvero una domanda, è una battuta, ma a me non viene da ridere, fingo.
Butto mezza sigaretta cosi entriamo e spero che il casino mi nasconda.
Iniziano le chiacchiere, il locale non mi piace, la musica è commerciale, ed è troppo alta non ci si riesce a sentire quando si parla e io non ho voglia di urlare, comincio a ordinare da bere per rilassarmi, ma non mi rilasso.
Arrivano i commenti su ciò che bevo - Ci vai forte eh -.
Rispondo che lo reggo.
Arrivano i racconti sulle loro ragazzate, fingo interesse.
Arrivano le domande su di me.
Rispondo che scuola faccio.
Poi una alleggerita dall'alcol mi chiede diretta se sono una emo.
Non so perchè ma mi viene da guardare Lui, temo di dire qualcosa che lo metta in imbarazzo.
- A te che ti sembra? - chiedo.
- Quindi ti tagli? - domanda sta cretina ridendo.
- No, mi piacciono i capelli cotonati e il trucco smoke - rispondo apatica.
Mi allontano per andare in bagno.Mi manca l'aria, mi fumo una sigaretta, mi specchio, sono grassa, maledettamente grassa. Voglio andare a casa. Chiamo un taxi.
Prima di tornare al tavolo mi fermo al bancone e ordino un Manhatan, bevo.
Lui mi arriva alle spalle. Sussulto.
- Ehi Deva dov'eri finita? E' tutto ok? - mi chiede.
Mi mordo le labbra, annuisco.
.- Si -.
-Sicura? - mi dice indagando nei miei occhi.
- Non mi piace stare con la gente - ammetto.
- Scusa S non voleva offenderti, è un po' brilla - cerca di sistemare le cose.
- No tranquillo, non sono offesa, vai io ti raggiungo subito, vado un attimo fuori, mi fumo una sigaretta - mi invento.
- Vuoi che venga con te? - si offre.
- No ti prego -.
Annuisce - Okay -.
E' preoccupato, gli sto rovinando la serata, meglio se me ne vado.
Esco prendo aria, fumo, non so stare tra la gente, non è per me e non è mai stato un problema, perchè adesso me ne vergogno? perchè ho paura.
Mi guardo nei vetri delle macchine, sono enorme, voglio coprirmi.
Il taxi dopo dieci minuti arriva per mia botta di culo, salgo e scappo. Il mio cellulare comincia a vibrare insistentemente, evito le chiamate e scrivo un messaggio - scusa non stavo bene sono andata a casa inventati qualcosa per me -. 
Arrivo a casa, corro in camera, mi levo le scarpe e mi nascondo sotto le coperte, nel completo buio e mi sento maledettamente sola e spaventata.
Deva non è più la stessa

giovedì 2 giugno 2011

lunedi 6 giugno

Non voglio, non voglio andare da una cazzo di psichiatra, una demente sconosciuta che non sa un cazzo di me e poi cosa dovrei mai dirle? Cosa?
Io la faccio a pezzi, la rovino, dovrà andare da quella puttana di mia madre e dovrà dirle - Non mi mandi mai più quella vipera di sua figlia -.
Oggi è venuta tutta tranquilla in camera mia, muovendosi sulle sue chiappette mosce strette in quelle terribili gonne a tubo che si ficca anche in casa con tanto di tacchi, pronta a offrirmi la sua vendetta, ma non sapeva forse che io so essere più terribile di lei.
- Ieri ti ho preso un appuntamento con una psichiatra, è una molto brava e disponibile, la vedrai lunedì -.
Sgrano gli occhi impreparata alla notizia.
- Chi ti ha detto che io voglia andare da una psichiatra? -.
- Nessuno - mi risponde - Ma mi hanno detto che ci devi andare e ci andrai, finchè vivi qui si fa come dico io e speriamo che ti serva a toglierti certe cazzate dalla testa -.
I nervi mi avvolgono, li sento prendersi possesso del mio corpo, del mio stomaco, si scaraventano su esso facendomi male.
La fisso negli occhi, ho troppo veleno per tenermelo dentro - Perchè mi fai questo? -.
- Perchè sono tua madre e tu la devi smettere di fare di testa tua, non posso lasciare che tu ti ammazzi con le tue mani -.
Scuoto la testa - Quanto sei ipocrita e falsa, non te n'è mai fregato un cazzo di me -.
- Modera il linguaggio - mi riprende.
La guardo sarcastica - Cos'è? Ti fa schifo sentire cazzo? - comincio a dirlo ripetutamente - cazzo cazzo cazzo  - rido -  e papà con chi lo tradivi con la figa? pensavo ti piacesse il cazzo -.
- Smettila Deva - urla stridula - sei volgare e maleducata -.
- Se sono maleducata è colpa vostra, altrimenti sarei ineducata -.
Si porta le mani sul volto - Ma dove ho sbagliato con te? -.
- Hai sbagliato tutto con me - rispondo secca - sei una madre di merda, non vali niente, tu nemmeno mi conosci e adesso pretendi di portarmi in una clinica e lo sai perche mi ci porti? Perchè sei invidiosa perchè tu sei diventata una vecchia grassona, perchè tu non ci sei mai riuscita a essere come me -.
Urla - Ah io ho sbagliato tutto? E tuo padre? Lui è perfetto vero? -.
Grido anche io - Tu lo hai rovinato lui, tu, avrebbe dovuto metterti le corna, avrebbe potuto farlo con un milione di donne più belle e più giovani e più magre di te e invece non l'ha mai fatto -.
Mi interrompe isterica come una pazza - Sei una maledetta e maledetto è il giorno in cui ti ho messa al mondo, non ci credo che ti ho creata io, non lo posso accettare, no - si porta le mani ai capelli, piange, si butta a terra - ma che cosa sei Deva -.
Rido, recupero la calma, mi metto in piedi davanti a lei, lei buttata a terra, ai miei piedi, mi sento onnipotente - Sono ciò che tu non sei mai stata capace di essere e sarò la tua peggiore condanna te lo giuro -.
Io non giuro quasi mai, se lo faccio posso garantirvi che non mi tiro indietro. Le toglierò tutto, sarò la sua rovina.
Si è già pentita di avermi messa al mondo, ora voglio renderle la vita un inferno, finchè non mi lascerà libera di fare ciò che voglio purchè io smetta.
Deva è indiavolata.

mercoledì 1 giugno 2011

dedica da Lui

So che hai sofferto 
ma non voglio che tu lo nasconda 
è tutto freddo e senza amore 
io non permetterò che 
ti venga negato qualcosa 

sarò di conforto 
ti farò sentire pura 
abbi fiducia in me 
puoi stare sicura 

voglio riconciliare la violenza 
che c'è nel tuo cuore 
voglio riconoscere che la tua bellezza 
non è solo una maschera 
voglio esorcizzare i demoni 
del tuo passato 
voglio soddisfare i desideri non rivelati 
che ci sono nel tuo cuore 

i tuoi trucchi, i tuoi amanti 
tu sei maliziosa e divina 
potresti essere una peccatrice 
ma la tua innocenza mi appartiene 

accontentami 
mostrami cos'è successo 
prendimi in giro 
sei l'unica 

voglio riconciliare la violenza 
che c'è nel tuo cuore 
voglio riconoscere che la tua bellezza 
non è solo una maschera 
voglio esorcizzare i demoni 
del tuo passato 
voglio soddisfare i desideri non rivelati 
che ci sono nel tuo cuore 

accontentami 
mostrami cos'è successo 
prendimi in giro 
sei l'unica 

voglio riconciliare la violenza 
che c'è nel tuo cuore 
voglio riconoscere che la tua bellezza 
non è solo una maschera 
voglio esorcizzare i demoni 
del tuo passato 
voglio soddisfare i desideri non rivelati 
che ci sono nel tuo cuore 


martedì 31 maggio 2011

=)

Per una volta mi va di postare il mio diario alimentare
Colazione : 200 g di latte di soia 98 kcal con 30 g di crusca 64 kcal
Pranzo : 1 scatoletta di simmenthal 43 kcal con 200 g di lattuga 38 kcal
Cena ; non credo che mangerò ma se fosse necessario prenderò delle calore bollite nel brodo 100 g 35 kcal
Il totale sarà di 278 kcal
Parlando dell'allenamento oggi ho fatto:
un'ora di step - 192 kcal
un'ora di cyclet - 202 kcal
un'ora di corsa - 317 kcal
Poi ho fatto mezz'ora tra addominali, pesi ed esercizi di stratching.
Stasera Lui mi porta al cinema, quindi vado a riposarmi un po'

lunedì 30 maggio 2011

Questa guerra contro me stessa non può avere una vincitrice, 
il pensiero di morire è costante, 
mi brucia dentro, 
la notte mi alzo e cerco le lamette, poi torno a letto, 
poi mi rialzo, 
poi mi taglio, 
poi mi affaccio al balcone, 
e penso, penso...
penso alla mia vita vuota, 
a me, 
me 
chi sono?
una ragazza vuota, 
sola, 
ho solo Lui, 
ma non lo merito 
e ho Lei, 
e rischio ogni momento di perderla 
perchè le mie forze cedono
e se la tengo stretta sarà lei a portarmi via
ma è questo che voglio no?
Andare via per sempre
Cosa ci faccio io in questo mondo?
Starebbero tutti meglio
i miei non avrebbero più da vergognarsi
e per gli altri 
sarà meglio
chi piange di fronte alla morte di una vipera 
che funerale ipocrita sarebbe?
Solo lui forse piangerebbe
Lui che mi ama davvero 
e io non so il perchè
forse è masochista anche lui
forse lo faccio sentire utile
non lo so
ma io sono erba cattiva 
e l'erba cattiva 
si dice
non muore MAI

Lui

Non riesco a lasciarlo, non ce la faccio.
Oggi abbiamo avuto un incontro abbastanza straziante, mi fa ancora male la testa.
Ci siamo incontrati fuori dalla palestra.
Lui dolce come sempre mi ha chiesto - Come stai? -.
Io fredda - Bene, tu? -.
Abbiamo iniziato a passeggiare verso il parco.
- Bene, ti sei allenata anche oggi? Lo sai che non devi esagerare, l'ultima volta ...-.
Mi irrito - So badare a me stessa -.
- Non mi sembra - commenta lui, quasi scherzando, mi stringe in vita attirandomi a se - e poi mi piace prendermi cura di te, sei la mia principessa bellissima -.
Abbasso lo sguardo, mi viene da sorridere.
Prova a baciarmi, ma mi scanso - No dai non fare così -.
Lascia la presa su di me - Cosa c'è Deva? -.
Mi porto i capelli dietro l'orecchio, sono nervosa.
- Deve finire tra di noi... c'ho pensato ed è la cosa migliore -, la voce non mi esce convinta quanto vorrei.
Sospira, lo guardo, è bellissimo, è perfetto, anche in quel momento, con il suo sguardo contrariato, la mascella  tesa, le braccia incrociate, il tatuaggio sull'avambraccio teso e muscoloso.
- Perchè? Perchè tutte le volte vuoi scappare -.
Mi mordo le labbra, sempre più nervosa - Non scappo, semplicemente adesso non è il momento per avere una storia -.
- Si certo, devi avere il tempo di distruggerti con le tue mani prima -.
- Io non mi distruggo - replico.
- Ma tu mi ami? - mi chiede.
Ho un tuffo al cuore, non mi dà il tempo di rispondere per fortuna - Tu ami solo lei, Ana, vorrei dire che ami solo te stessa, ma non è cosi, ti odi, ti vuoi fare del male e cacci via tutte le persone che possono amarti dalla tua vita, perchè? -.
Non lo so perchè, non so il perchè di nulla oramai, gli dico - Lasciami stare -.
Voglio andarmene, ma lui mi ferma afferrandomi il braccio - Non merito nemmeno una spiegazione? -.
Scappo e comincio a correre, corro come una furia e non so nemmeno io dove cazzo sto andando, corro, corro senza meta, e sento Lui dietro di me che mi segue, che mi chiama, ma io non lo ascolto, non mi fermo e continuo a correre fino a che non mi reggono le gambe, fino a che non mi ritrovo in un altro parco, mi butto a terra, esausta, i singhiozzi mi bloccano quella poca aria che mi resta.
Si inginocchia anche lui di fronte a me, mi prende il viso tra le mani - Guardami - mi ordina.
Faccio cenno di no con la testa, insiste - Cazzo guardami -.
Lo guardo, ha gli occhi rossi - Lo vuoi capire che io ti amo, che farei qualsiasi cosa per te? Ma non ti posso abbandonare, non me lo puoi chiedere, ti stai uccidendo -.
Prendo un po' d'aria tra un affanno e un singhiozzo - Lo so io cosa è meglio per me - urlo.
Mi afferra l'avambraccio mi alza la manica della felpa scoprendomi i tagli - Questo è meglio per te? -.
Non rispondo.
Mi accarezza il viso - Tu hai bisogno di aiuto e non basto io, ma servo anche io, fatti aiutare ti prego -.
Non rispondo ancora, lo abbraccio.
- Ti amo, ma perchè sei capitato a me? -.
Mi stringe.
- Io non me ne vado più - mi dice e mi sento il cuore caldo, finalmente, ma sento anche un morso allo stomaco, io non lo merito, mi sento colpevole, per le bugie che dovrò dirgli, per il tempo e l'amore che gli sto rubando,ma non so rinunciarci, provo amore per lui, anche se non so mostrarglielo, non so come consegnarglielo, c'è, quest'amore c'è.