martedì 24 gennaio 2012

Colpevoli

Sono tornata a casa sabato mattina, con troppi chili in più, un grande vuoto dentro, tanta tristezza....
Mi sento abbattuta, sconfitta, sottomessa dai dottori, da Lui, da mia madre.
Ho un miliardo di visite prenotate -gastroenterologo, psichiatri, terapie di gruppo, dietisti, dietologi - ma io non voglio fare nulla di tutto questo.
Ho distrutto lo specchio della mia stanza, gli ho lanciato la bilancia contro, volevo distruggere me, quell'immagine cosi diversa , cosi ingrassata in cosi poco tempo.
Mi sento violata.
Mi faccio schifo.
Non dovevo permetterlo, forse è colpa mia, o forse sono solo una creatura sottomessa dalla morte.
Non lo so, so che odio Lui, odio mia madre, odio quei dottori.
Voglio solo Ana.
E' l'unico modo che ho di non sentirmi totalmente sola, l'unico modo che mi fa credere di avere il mondo sottocontrollo, ai miei piedi, un grande gioco dove io manovro tutto.
Ma in realtà la marionetta sono io, la marionetta di Ana, lei decide per me. Ma che me ne faccio di questa cruda verità quando posso avere una splendida illusione? Niente, proprio un bel niente.
Salvarmi la pelle non è il mio obbiettivo e voi lo sapete bene.
Ci facciamo la morale tra di noi, ma poi tutte rincorriamo la morte, vogliamo ferirci, siamo tutte colpevoli di qualcosa.
Siamo colpevoli quando godiamo per un chilo in meno, chi legge ci copierà, colpevoli quando soffriamo, chi legge si immedesimerà, colpevoli quando sproniamo un'altra a salvarsi perchè mentiamo e pecchiamo di ipocrisia.
Non abbiamo il coraggio di vivere, ci piace crogiolarci dentro una malattia, lasciare che qualcuno decida per noi, che la nostra mente sia libera dai pensieri della vita quotidiana, scuola, lavoro, amore, amicizia, figli, denaro ecc ecc a noi basta essere imprigionate in un unico pensiero, Ana.
Deva

7 commenti:

  1. indubbiamente è un ottima fuga da tutto il resto si, come qualsiasi comportamento dipendente. serve a nn pensare ad altro, ad allontanare paure più grandi di noi, a credere di essere forti e meravigliose, euforizza, fa sentire potenti. ma questo fino a quando non hai scoperto che menzogna è. una volta che lo sai non tornarà mai uguale a prima. puoi fingere che lo sia, si, ma non sarà sufficiente. la paura di morire è già così lontana deva? come ti capisco. la morte fa paura solo quando è sopra di noi, appena si allontana anche solo un pochettino, torna tutto tale e quale.
    bentornata...e te lo dico con l'amaro in bocca.
    g.

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  2. indubbiamente è un ottima fuga da tutto il resto si, come qualsiasi comportamento dipendente. serve a nn pensare ad altro, ad allontanare paure più grandi di noi, a credere di essere forti e meravigliose, euforizza, fa sentire potenti. ma questo fino a quando non hai scoperto che menzogna è. una volta che lo sai non tornarà mai uguale a prima. puoi fingere che lo sia, si, ma non sarà sufficiente. la paura di morire è già così lontana deva? come ti capisco. la morte fa paura solo quando è sopra di noi, appena si allontana anche solo un pochettino, torna tutto tale e quale.
    bentornata...e te lo dico con l'amaro in bocca.
    g.

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  3. la scena della bilancia - lo strumento che certifica progressi e debolezze del tuo percorso - scagliata con violenza contro quello specchio che impietosamente pone davanti a te la tua stessa apparenza è un'immagine sapientemente descritta. Un po' stereotipata, concedimelo, ma sicuramente scelta ad hoc.

    SIR

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    1. Oh, "stereotipata"...
      è quasi da film. Piuttosto, come mai deva dovrebbe perdere tempo a istigare al suicidio giovani pulzelle anzichè raccogliere i suoi racconti in un libro? L'unica cosa che mi stupisce, è che la sua ricchezza aumenti di post in post. Dalla cameriera all'autista...
      Puà darsi che mi sbagli, ovvio. Ma appartendndo al volgo, queste ostentazioni suscitano in me una certa perplessità.. non ci credo, che posso farci. Spiacente di risultare ineducata.
      E non credo che nelle cliniche usino bilancie che si possano scagliare. Saranno alte circa un metro e mezzo.

      Deb

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    2. Chiedo scusa. Bilance. Dev'essermi sfuggita.

      Deb

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  4. ma la bilancia l'ha scagliata a casa nn in clinica.
    g.

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    1. hai ragione, ma quando ha scritto "nella mia stanza" ho immaginato che fosse in quella nella quale ha passato queste ultime giornate. Errore mio. Mi sembra strano che abbia fatto appena in tempo a tornare che ha distrutto bilancia&specchio, ma non sono lei e ognuno reagisce come gli pare. omunque no ho proprio pensato che fosse la "stanza" di casa. Di solito viene chiamata "camera". è molto più personale. Ma d'altronde, ognuno ha il suo lessico. Chiedo scusa per la lunghezza.
      Deb

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