lunedì 18 febbraio 2013

L'amatore

Il mio diario alimentare di questi ultimi giorni è composto per lo più di niente.
A colazione sono ripetitiva, un caffè macchiato senza zucchero. A pranzo vario, sempre frutta però, una fetta di ananas o un kiwi o un'arancia.  Poi non mangio più nulla, bevo caffè o te verde.
In compenso faccio molto sesso.
L'ho incontrato a una festa delle solite di mia madre, sembra che debba sempre festeggiare qualcosa, secondo me vuole solo circondarsi di gente per sentirsi meno sola, per sentirsi importante, avere un ruolo almeno nella società visto che nella vita non ce l'ha, non è una madre nè una moglie e forse non è nemmeno una compagna per qualcuno nè un'amica.
Lui era tra tutta quella gente, ma sembrava non esserci, non sembrava attirato nè dall'abito in paillette di sua moglie, ne dalle tartine, nè dallo champagne, nè da tutto il blablabla che usciva da qualsiasi degli altri ospiti.
L'ho tenuto d'occhio, ho notato come ogni tanto si passa una delle sue grandi mani tra i ricci ribelli, come si allenta il nodo della cravatta, come i suoi occhi verdi sembrano guardare tutto e non vedere niente.
Non ero a conoscenza del suo corpo, potevo solo immaginarlo sotto l'abito, potevo solo saperlo alto e asciutto.
Ad un certo punto l'ho visto dirigersi da solo verso il terrazzo, voleva solitudine e io volevo lo stesso. Avevo dolore alle gote a furia di sorridere, e volevo abbandonare il mio bicchiere di champagne, il terzo, ormai vuoto. Mi sono diretta anche io nel terrazzo, l'ho trovato seduto in un angolo, stava fumando. Ho preso il mio pacchetto di sigarette dalla pochette, e ho sfilato una sigaretta, prima che si accorgesse di me gli ho chiesto - Mi fai accendere -.
Ha sussultato accorgendosi della mia presenza e ho sussultato anche io quando ho visto i suoi occhi, così chiari in contrasto con la sua carnagione scura.
Ha preso l'accendino dalla tasca, mi sono seduta accanto a lui, l'ho ringraziato e mi sono messa a guardare il nulla.
- Sei la figlia della padrona di casa? - mi ha chiesto.
- Già..- ho detto quasi sospirando - E tu chi sei? -.
- Mia moglie è amica o collega di tua madre, non so ... -.
Ancora silenzio.
Non ero agitata, ma avevo voglia di lui, di un perfetto sconosciuto, un adulto che venisse a irrompere nella mia monotonia, forse era l'alcol, non lo so, ma volevo far qualcosa per fargli capire le mie intenzioni, non sapevo cosa.
Ho visto il suo bicchiere ancora pieno, chissà perchè se l'era portato dietro, l'ho afferrato senza chiedere il permesso e l'ho svuotato.
Non mi ha detto nulla, mi ha solo scrutata.
- Ti stai divertendo? - ho chiesto.
- No mi annoiano queste cose -.
- Cosa ti diverte? -.
- Altro - ha risposto semplicemente.
Mi sono lasciata andare la schiena indietro, poggiandomi sui palmi delle mani.
- Sai cosa diverte me? -.
Non me lo ha chiesto ma l'ho detto comunque - Mi diverte il sesso -.
La sua attenzione si è fatta più viva, mi ha guardata interrogativo.
- Se vuoi la mia stanza è al piano di sopra - ho detto ancora.
Credo di essere arrossita quando i suoi occhi si sono vagamente spalancati dalla sorpresa, pertanto mi sono alzata e sono andata via.
Ho raggiunto la mia stanza, un po' per nascondermi un po' perchè speravo di sentirlo arrivare.
Mi sono stesa sul letto, mi girava la testa, se anche non mi avesse raggiunta e non avessi fatto sesso, ero comunque riuscita a far qualcosa di diverso in quella serata.
Passo due minuti, poi tre, poi cinque, poi sette, poi... sento movimento nel corridoio, mi alzo dal letto, sollevarmi di botto mi ha provocato un'ennesimo capogiro. Cerco di tornare in me, apro la porta della mia stanza e lo vedo fermo nel corridoio, si guarda intorno, credo fosse dubbioso e al contempo preoccupato di essere scoperto.
Mi raggiunge, gli prendo la mano e lo faccio entrare in camera mia.
Non sapevo cosa aspettarmi, imbarazzo, titubanza forse e invece fa girare la chiave della porta della mia stanza, mi costringe a inginocchiarmi, si slaccia i pantaloni e il suo membro si mostra grande e virile di fronte ai miei occhi, ne sento l'odore, mi afferra la testa e me lo ritrovo in bocca, non ho dubbi su cosa fare, ho il cuore che batte forte, ho un po' paura della sua aggressività, ma mi eccita, tanto vale assecondare.
Succhio il glande con decisione, e spingo la bocca fino in profondità, fino a sentirmi il suo cazzo in gola e i testicoli contro le labbra. Lo sento sospirare, perde appena l'equilibrio, quanto basta per fare mezzo passo indietro e appoggiarsi di spalle alla porta. Mi tira per i capelli staccandomi il viso dal pene, aspetto la sua mossa, mi fa alzare, mi fa ruotare di schiena, mi spinge sul letto, mi piego a novanta e senza preavviso sento arrivare il suo pene dentro di me, prepotente, gonfio, sussulto, emetto un mugolio e lascio che mi sbatta. Mi sento subito bagnata, credo di aver retto poche botte prima di sentirmi venire. Lui invece no ha continuato a sbattermi senza tregua, tirandomi i capelli, sospirando affannosamente, poi si è staccato mi ha detto girati e sono finita sul letto supina a gambe aperte, mi ha leccata, ha risucchiato tutto il mio succo,  si è sdraiato sopra di me, mi ha baciata, per la prima volta, sapeva di me, del mio sesso, ho sbavato non convinta di volermi assaporare, lui ha continuato a muoversi dentro di me, si è staccato ancora, mi ha rimesso in ginocchio, vedevo poco al buio, ma l'ho visto mentre per un breve istante si è toccato, per poi lasciar colare il suo liquido caldo sul viso, l'ho accolto tra le mie labbra e me lo sono lasciata colare addosso, sul vestito nuovo.
Si è allontanato, si è pulito con un fazzoletto lasciato sulla mia scrivania, si è allacciato i pantaloni, ha estratto qualcosa dalla tasca ed è andato via.
Spaesata mi sono ripulita il viso, mi sono guardata allo specchio, avevo una strana espressione, sembrava dir tutto, ma alla fine non ha detto niente.
Sono tornata in camera mia e ho sorriso quando ho visto cosa mi aveva lasciato, il suo biglietto da visita. Ho vomitato l'alcol , ho fatto la doccia e sono andata a dormire senza salutare nessun ospite.
Da allora ci incontriamo spesso per fare sesso, abbiamo anche iniziato a parlare un po' di più.
Mi sento libera, con lui non devo mangiare, a lui non devo spiegare niente di me e lui non deve spiegazioni a me.
Eppure Lui mi manca, a volte vorrei fare l'amore e non sesso. Lui e l'Amatore sono diversi.
Ma Lui non poteva restare nella mia vita.
La principessa Deva si è rattristata

1 commento:

  1. PRENDE CAZZI IN CULO DI 30 CM, COSTANZA BARRAI, NATA A MILANO IL 1.1.1999, BORN IN MILAN ON 1.1.1999! EX INTERNATIONAL SCHOOL MILAN. STA FACENDO FILM PORNO A RAFFICA! PRENDENDO NELL'ANO FALLI "ESOTICI" LUNGHI PURE MEZZO METRO! D'ALTRONDE.... VENNE SODOMIZZATA DA SEMPRE DAL PADRE.. PEDOFILO PAOLO BARRAI NATO A MILANO IL 28.6.1965. IL VERO BASTARDO COLPEVOLE CHE DOVREBBE MARCIRE IN GALERA FOR EVER AND EVER, SU CUI TROVATE, " NON POCHISSIMO", QUI
    https://es-la.facebook.com/public/Truffati-Da-Paolo-Barrai

    1
    SI... E´ SBORRATA SEMPRE TUTTA DENTRO AL CULO: COSTANZA BARRAI! NATA A MILANO IL 1.1.1999, BORN IN MILAN ON 1.1.1999! EX INTERNATIONAL SCHOOL MILAN.
    DICIOTTENNE E FA FILM PORNO A GO GO!

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    https://it.linkedin.com/in/costanza-barrai-3a5b97a7
    PRENDENDO PROFONDAMENTE NEL CULO CAZZI "ESOTICI" PURE DI 30-32 CM ( E LE PIACE SEMPRE DI PIU', SEMPRE DI PIU', SEMPRE DI PIU')! D'ALTRONDE..VENNE, DA SEMPRE, SODOMIZZATA DAL BASTARDO CRIMINALISSIMO PADRE PEDOFILO PAOLO BARRAI NATO A MILANO IL 28.6.1965 ( E NOTO PEDERASTA INCULA BAMBINI ERA PURE SUO NONNO, SCHIFOSO PEDOFILO VINCENZO BARRAI, NATO A MILANO IL 3.65.1938, A "KAPO' " DI SCHIFOSISSIMAMENTE MALAVITOSA BSI ITALIA SRL DI VIA SOCRATE 26 A MILANO)!

    E A PROPOSITO DI STI ULTIMI DUE DELINQUENTISSIMI PORCI ....

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