lunedì 4 aprile 2011

Il cavaliere e la puttana seconda parte

Rido fino alla macchina mentre Lui mi trascina attento al mio barcollare.
Saliamo in macchina.
- Ti ha chiamato quella cicciona? - chiedo.
- Non lo so, mi ha chiamato una, mi ha detto che era tua amica e di venirti a prendere - poi perde il senno - ma che cazzo stavi facendo? Che ti è preso? -.
Scoppio ancora a ridere - Domani parleranno tutti di me, non mi inviteranno più ahahha -.
- Ci sono i tuoi a casa? - mi chiede.
- Si, c'è la grande zoccola - rispondo - ma non si accorgerà di nulla -.
Sospira e parte, poi non ricordo più nulla, solo l'aria fredda della notte mentre mi porta fuori dalla macchina,mi carica in braccio, poi il mio corridoio buio, poi il cesso, vomito, poi il letto.
Questa mattina mi sono svegliata con un gran mal di testa, mi bruciava lo stomaco.
Lui era sveglio a fianco a me, steso con le braccia conserte lo sguardo mezzo contrariato, mezzo vuoto.
Mi accorgo di avere i tagli in mostra, sussulto e li copro.
- E' inutile che ti agiti li ho già visti - commenta.
Faccio finta di niente, scendo dal letto e salgo sulla bilancia, cazzo di peso di merda 40 kg, devo assolutamente rimettermi in carreggiata, non posso crogiolarmi sugli allori.
Divento nervosa.
Lui ride senza divertimento - Pro Ana eh? - mi dice - Cos'è Ana ti ha punita? -.
Continuo a non rispondere, sempre più nervosa, mi muovo per la stanza frenetica.
Ormai è tardi per andare a scuola, prendo il borsone della palestra, mi infilo la tuta, lui si alza mi viene incontro, mi blocca per i polsi.
- Deva, Deva cazzo finiscila -.
Lo spingo con la forza dei nervi e urlo - Vaffanculo, lasciami in pace -.
Non lo so perchè, non so spiegarmi cosa mi sia preso ma scoppio in lacrime, sono cosi tante da farmi male mentre si incastrano nel cuore, come se formassero un cumulo pesantissimo che deve dilatare le pareti del cuore per passare.
Come le parole e l'aria che si alternano - Tu non sei nessuno per giudicare hai capito? -.
Lui mi viene ancora incontro, mi prende ancora per i polsi - E chi cazzo può farlo Ana? Lei si che conta per te vero? Solo lei? -.
Non rispondo ancora.
- Guarda che ti sei fatta - urla riferito ai miei tagli.
Sono ancora in delirio, mi asciugo le lacrime inutilmente, mi dirigo in bagno, chiudo la porta a chiave senza farlo entrare, prendo la lametta e mi taglio ancora, lo sento gridare e bussare.
- Deva apri, cazzo Deva apri o chiamo tua madre -.
Giro la chiave e mi siedo a terra, le ferite lacrimano sangue gli occhi dolore, all'unisono.
Lui si siede a terra, mi abbraccia, poi in silenzio mi disinfetta, mi benda i polsi, si siede a terra, seduto accanto a me, io poggio la testa sul suo petto e lascio che mi accarezzi la chioma.
Dopo non so nemmeno io quanto tempo a piangere gli ho chiesto - Perchè non vai via? Perchè non mi lasci?-.
Sorride dolcemente, mi accarezza il viso - Se ho la possibilità di lasciarti vuol dire che stiamo insieme? -.
Abbasso lo sguardo, non rispondo.
- Ti amo Deva, ficcatelo in questa testolina -.
Dopo altri minuti di silenzio si alza, mi aiuta a fare lo stesso, se ne deve andare a lavorare, si raccomanda con me, devo fare la brava, mi bacia e se ne va.
Ne approfitto per svuotarmi sul tapis roulant.

4 commenti:

  1. che ragazzo fantastico!!pensi che se non ti amasse veramente farebbe queste cose?sei fortunata ad avere una persona che ti vuole bene senza chiedere niente in cambio..tu gli piaci così come sei :)

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  2. hai ragione!io sarei nella tua stessa situazione..non ho mai avuto un ragazzo :( a volte mi chiedo se ci sarà mai qualcuno in grado di amarmi..io le persone le allontano, mi chiudo a riccio..non lo faccio consapevolmente :(

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  3. beh sta a loro aiutarci ad aprirci se nn sn in grado vuol dire ke nn hanno nulla di diverso dagli altri =)

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