giovedì 28 aprile 2011

Amore è imperfezione

Non bisogna usare il cuore, il cuore ti inganna, io ci sono cascata, ho sporcato la mia perfezione con l'amore.
Torniamo indietro.
E' mattino presto, mi alzo, ho freddo, mi peso, 38 kg, puliti, neanche un etto in più.
Mi faccio una doccia bollente, prendo una tazza abbondante di caffè amaro e una fragola. Mi sistemo i capelli, mi trucco con cura, mi vesto, mi faccio le unghie.
Sistemo ancora casa.
Carico la macchinetta del caffè. Mi siedo sul divano agitata e penso nervosamente che l'ho invitato ma che non ho nulla da offrirli.
Posso portarlo a far colazione al bar penso per gli altri pasti non lo so, vedremo. 
Guardo il telefono in attesa di uno squillo, mi rendo conto che è ancora presto, sono le sette e mezzo e forse lui sta ancora dormendo, magari non ha la stessa ansia che ho io di vedermi.
Mi accovaccio sul divano coperta dal pile, quando ho molto freddo mi rannicchio in posizione embrionale.
Sento lo stomaco farmi male, mi gira la testa, ho freddo ma mi bruciano le orecchie.
Mi viene da vomitare.
Mi alzo a fatica, mi dirigo in bagno, vomito caffè acido insieme a un liquido giallastro, mi scoppia la testa.
Resto sdraiata sul tappetino del bagno e sento sempre più freddo.
Mi alzo a fatica, le mani mi tremano, mi guardo allo specchio, sono bianca verdognola, assomiglio a un cadavere. Mi rifaccio il trucco per apparire meno mostruosa.
Poi torno in cucina e mi metto su un the per provare a stare meglio, mi scalda, ma per sicurezza mi procura ancora un altro maglione.
Finalmente il telefono squilla. E' lui.
Rispondo, mi dice che è nelle vicinanze, gli do qualche indicazione, dice di aver imboccato la strada giusta.
Aspetto ancora cinque minuti, finalmente suona alla porta, sono emozionata, felice, non vedo l'ora di abbracciarlo, apro la porta e...
Delusione.
Ha tra le braccia un uovo di pasqua enorme, pomposo tutto fucsia, la carta lucida luccica, sembra una mega caramella.
Il mio sorriso si spegne un po', ma non voglio rovinare tutto. Cerco di mostrarmi contenta lo stesso ignorando quel chilo di cioccolata che ha con se.
Ci abbracciamo, mi bacia, mi fa i complimenti per il nuovo look, entra in casa, si guarda intorno curioso. Si complimenta per la casa, poggia la creatura malefica sul tavolo, poi mi accarezza il volto, mi guarda con fare indagatore - Stai bene piccola? Ti vedo un po' pallida -.
Annuisco, mi lecco le labbra che ultimamente sono sempre spaccate - Sto bene, sono contenta che sei qui -.
Mi abbraccia forte, ma mai abbastanza, forse sono io avida o forse lui teme di spezzarmi.
- Vuoi fare colazione? - gli chiedo.
Si accarezza la pancia - Si, ho una fame da lupi -.
Mi porto una mano al mento e penso a cosa posso dargli, non c'e davvero nulla contro il mio regime, solo quell'uovo osceno.
Sorrido - Magari allora andiamo al bar, sai non ho ancora fatto la spesa, cioè ho preso cose solo per me -.
- Non vorrai che il vento ci porti via tutti e due? - dice scherzando.
Rido.
- Dai allora andiamo a fare colazione e poi facciamo la spesa insieme, cosi ci organizziamo per la grigliata e per la pasqua -.
Annuisco ancora, sono contenta che lui sia li con me, ma mi sento anche stranamente minacciata. Temo che quel sogno romantico si trasformi in un incubo.
Usciamo di casa, andiamo al bar, prende un capuccino e una mega brioches ripiena alla nutella.
Mi chiede se voglio qualcosa, insiste ma dico di no, che ho già fatto colazione.
Chiacchieriamo del più e del meno.
Poi andiamo al supermercato, altra fase terribile.
Gli dico chiaramente che io per me ho già acquistato tutto quello che mi serve, ma lui mi bacia, mi corrompe con parole dolci - Amore dai, solo per questi giorni che stiamo insieme uno sforzo lo puoi fare, è pasqua -.
Dico di si, sperando di potermi tirare indietro dopo, lo vedo acquistare tutte schifezze , mi fa anche sorridere come con premura sostituisce la Coca-Cola normale con la Coca-Cola zero, come se davvero  per me facesse differenza. Prende p, pasta, pomodoro, mozzarelle, affettati, piadine, formaggi, merendine, biscotti, sofficini, olio, limoni, peperoni ecc..Infine riesco ad ottenere una grigliata di pesce piuttosto che di carne e compriamo dell'orata surgelata 90 kcal, del merluzzo alla siciliana 83 kcal, il cacciucco 75 kcal, i nodini di merluzzo 78 kcal e spicchi di nasello surgelati altre 78 kcal,  gamberetti 63 kcal e cozze 84 kcal tutte cose già pronte.
Abbiamo lasciato la roba a casa e poi siamo andati a rilassarci in spiaggia, ci siamo portati il piumone e ci siamo stesi sulla sabbia ad ascoltare il rumore delle onde, c'era vento e faceva abbastanza freddo, ma lui mi ha tenuta tra le sue braccia, abbiamo parlato tanto, mi ha raccontato un po' della sua famiglia, dei suoi amici del suo passato a scuola, di come ha trovato il suo lavoro, io l'ho ascoltato in silenzio, senza sentire mai la necessità di interromperlo per raccontargli qualcosa di mio. La sua vita è molto più interessante di quella di una figlia di papà.
Restiamo in silenzio, non so per quanto ma mi addormento tra le sue braccia e mi risveglio nel divano di casa con l'odore di fritto Apro gli occhi e lo vedo tutto impegnato ai fornelli, che prepara, pesa i condimenti, gli chiedo - Che fai amore? -.
Che strano chiamarlo amore, me ne accorgo al momento e mi si rompe la voce, per fortuna lui pare non farci caso.
- Dormivi come un sasso, ma eri gelida, perciò ti ho portata a casa e adesso preparo per la mia piccola -.
Sorrido, mi fa sorridere, mi fa scoppiare il cuore di dolcezza, lo raggiungo lo abbraccio da dietro e sbircio - Che prepari? -.
- Riso con le cozze - giuro che non ho messo olio e che sono solo 80g -.
291 kcal piu metti 50 g di cozze 42 kcal tot 333 kcal, troppe ma...
Ma non me la sono sentita di dirgli di no.
Abbiamo consumato il pranzo, non so perchè ma stavolta guardarlo mangiare cosi tranquillamente il suo mega  piatto di riso condito, e poi il pane con gli affettati, mi ha fatto sentire insoddisfatta del mio pasto, l'ho quasi invidiato, però sono riuscita a stare lontano da tutto.
Abbiamo fatto l'amore, non avevo una gran voglia, perchè mi sentivo ancora stanca e dopo quel riso mi sentivo anche più grassa, ma avevo comunque il desiderio di stare con lui e anche di sfruttare la situazione per bruciare un po' di calorie.
Peccato che dopo ci siamo fiondati sulla cioccolata.
Quanto mi vergogno di me, in quel momento non ho nemmeno dato peso al danno fatto.
I giorni a seguire abbiamo passeggiato tanto, abbiamo fatto spesso l'amore, ma mi sono lasciata trascinare nella sua vita, nella sua musica, nei suoi racconti e poi anche nella sua alimentazione, non ho ecceduto, non mi sono abbuffata, ma ho toccato il proibito, la cioccolata, il gelato, ho mangiato tanto pesce alla grigliata, senza dar peso effettivamente alle dosi, a come e quanto avesse condito, senza preoccuparmi di allenarmi, senza preoccuparmi di pesarmi.
Non mi sono abbuffata per il solo motivo che in casa siamo in due, che ciò che tocco se sparisce si vede, ma ahimè devo ammetterne la necessità.
Ci siamo anche scolati le mie bottiglie di alcol e quella è stata l'occasione giusta per vomitare tutta la cena.
Ma non è bastato.
Dopo tutto questo amore, e questa bella imitazione della felicità mi sono ritrovata con due chili in più in soli quattro giorni.
La colpa è mia, ho voluto assecondarlo, ho voluto essere una persona normale, una che si gode ciò che succede senza il terrore del cibo, eppure questo terrore resta, io che dovevo comandare invece mi sono sottomessa all'amore e alla paura del cibo e del suo effetto sul mio peso.
Per un attimo mi è quasi piaciuto scoprirmi umana, ma ora, ora devo assolutamente rimettermi in sesto, domani torneremo ognuno a casa propria, io mi allenerò tutto il giorno, non voglio toccare cibo, non voglio nemmeno vederlo, mi chiuderò in palestra ed uscirò rigorosamente senza denaro, domani sera mi aspetta una festa snob, non toccherò tutte quelle cose che spacciano per raffinate, non toccherò nemmeno il loro alcol, tanto sono certa che dopo nemmeno mezz'ora mia madre mi pregherà di tornare a casa.
L'amore sa darmi una buona IMITAZIONE DELLA FELICITà ma se il prezzo è L'IMPERFEZIONE, beh io non sono disposta a pagare,  ho già riscoperto vecchi sapori che avevo dimenticato, non voglio riviverli, voglio cancellarli, non voglio diventare tutto ciò che ho sempre schifato, ho fatto un fallo, vorrà dire che lo prenderò come una complicazione che renderà giocare con la mia vita più difficile, ma al contempo più interessante.
Deva l'imperfetta

4 commenti:

  1. Non voglio urtarti, ma sono contenta di questa tua piccola imperfezione.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  2. Io... al contrario di te sono tanto felice e ti invidio la felicità che hai potuto provare o che comunque ti è stato concesso di provare. Se poi tu non l'hai provata, mi dispiace moltissimo... Ti invidio il ragazzo meraviglioso che hai trovato, forte e fragile al tempo stesso, che cerca di assecondarti sperando che la sua sostituzione di coca cola normale con coca cola zero basti a farti felice. Che spera che dicendoti che non ha messo olio in quello che sta cucinando tu sorrida entusiasta e dica "Bravo, grazie"... che vuole solo che tu ti comporti davvero come una persona normale. Io sono certa che la perfezione che cerchi la troverai dentro di te se proverai a lasciarti un po' andare e a pensare che, forse, non è corretto far pagare al nostro corpo i problemi della nostra anima.

    Baci, Butterfly

    RispondiElimina
  3. imperfezione più imperfezione meno, inutile negare che mi avete fatta piangere =')
    Deva la rammollita

    RispondiElimina
  4. Deva la racconta-palle.

    ti inventi pseudo romanzetti harmony per portarci nella tua vita che non esiste. quella che non hai
    perchè non sei magra
    non sei perfetta
    non sei nemmeno una scrittrice se ti interessa saperlo.

    RispondiElimina