domenica 17 aprile 2011



- Dove sei? -. 
Clicco su invio chiudendo gli occhi, poi sento il suono della virgoletta messaggio inviato. 
Come una demente mi mangiucchio le pellicine delle unghie, mi accarezzo i capelli agitata e penso.
Se mi risponde io lo convinco a tornare da me. 
Se torna da me lo faccio a pezzi, la deve pagare per quest'ansia. 
Ma se non torna? 
Se non torna chi paga sono io. 
No, se non torna è lui che ha perso.
Si  è arreso, non ha saputo tenermi con sè. 
Se non torna gliela faccio pagare cara.
Bip Bip, il cellulare mi avvisa che è arrivato un messaggio, spezza i miei pensieri e la capacità di formularne.
- A casa, hai bisogno di qualcosa? -. 
Impulso o ragione? Cazzo non so cosa dirgli.
- Volevo solo sapere se stai bene - mento, non me ne frega niente della salute di nessuno e se sta bene ci penso io a farlo star male e ora a chi sto mentendo?
Altro Bip Bip - Sto bene tu? -.
Stai bene? ok con me hai chiuso, penso ancora e scrivo - Anche, allora ciao -. 
Non mi risponde passa un minuto, due minuti, cinque minuti, poi eccolo il Bip Bip, il bello di non avere amici e che di rado ti sbagli su chi possa averti scritto.
- Davvero non devi dirmi niente? - mi chiede.
Godo come una pazza ma allo stesso tempo trattengo il respiro, devo riflettere, abbastanza in fretta da non farlo notare ma sufficientemente per non fare passi falsi.
- Se avessi avuto qualcosa da dire te l'avrei detta -. 
- Ho voglia di vederti, sei libera? -.
Agganciato, me lo ha chiesto lui, mi dico che devo dirgli di no, ma non ci riesco penso per un attimo, poi mi guardo allo specchio, mi sorrido Cazzo tu sei Deva, ce la fai per forza. 
Salgo sulla bilancia operazione demenziale eppure mi piace guardare il mio risultato che paradossalmente anzi di salire con il trascorrere della giornata è sceso 39 kg.
Scrivo - A me non va, devo studiare ciao -. 
Non mi risponde più.
Mi sento sola, ho fatto ciò che dovevo ma non sono contenta ugualmente.
Penso che devo far trascorrere le ore, interrompere il silenzio.
Mia madre non c'è, la cameriera nemmeno, sono sola, la casa è vuota, silenziosa, triste...
Vado nella saletta dello sport, che poi proprio una saletta dello sport non è, sarebbe la stanza degli ospiti, ma visto che non ne abbiamo ci abbiamo messo il mio tapis roulant, la cyclette, la panca per gli addominali e lo stepper.
Mi alleno per un'ora e mezza consecutiva, corro, corro, senza musica, voglio sentire il mio affanno e il cuore che mi scoppia in testa.
Guardo totalmente ipnotizzata il monitor delle calorie, più le vedo salire più vado veloce.
Driiiiiiin
Il campanello di casa mi fa sussultare.
Mi fermo.
Vado verso la porta di casa, affannata chiedo - Chi è? -.
Aspetto e spero per pochi istanti.
Poi la sua voce mette il turbo al mio cuore, è lui.
Apro la porta.
E' bellissimo, alto muscoloso, il viso quasi perfetto, gli occhi, i suoi occhi che sono miei.
Gli sorrido come un'ebete.
- Disturbo? - mi chiede.
- No -.
- Ma non dovevi studiare? - domanda retorico vedendomi in tenuta sportiva ancora affannata.
Lo prendo per la giacca, lo attiro a me e lo bacio.
Chiudo la porta d casa, mi spoglio totalmente davanti a lui e dico - Vieni -.
Lascio che mi segua mentre cammino con il mio corpo esile, ossuto, ma perfetto. Mi dirigo in bagno, apro l'acqua calda e mentre la vasca si riempie, mi dedico di nuovo a Lui, ci baciamo, lo spoglio, ci immergiamo nell'acqua calda e schiumosa e facciamo l'amore, giochiamo con la schiuma,stiamo a mollo ridiamo.
Si rido, quasi non mi sembra vero, mi sento ridere, sono contenta e lui è con me.
Usciti dall'acqua io scappo con l'accappatoio addosso, lui mi insegue, mi prende cadiamo sul tappeto del salotto, riprendono i baci, anche qualche insulto tra un bacio e l'altro - Stronza sei una stronza - mi dice.
Io rido - Dai non è vero è solo il mio modo di amare -.
Mi guarda interrogativo, sbuffo - Si ok ti amo, va bene ti amo, sei contento ti amo ti amo ti amo -.
- Anche io vipera ti amo -.
Mi metto sopra di lui, scendo verso il suo pene, lo lecco, poi l'abbandono e scappo di nuovo verso la camera dei miei.
Lui mi insegue, corriamo nudi per casa, perfetti, liberi.
- Deva ma che fai? questa è la camera dei tuoi -.
Mi stendo sul lettone, alto, pomposo, freddo, nessuno ci scopa da secoli.
- Vieni qua, fatti i fatti tuoi -.
Mi raggiunge, facciamo ancora l'amore e poi tante coccole sotto le coperte, un effusione assurda, uno spreco di dolcezza, devo assolutamente tornare in me ma stasera è stata bellissima, stupenda.
Ora lui è ancora in camera dei miei che dorme e io sono qui, dovevo sfogare la mia felicità.
Non so proprio che succederà ho bisogno di organizzare...
La principessa Deva stasera era senza pensieri.

5 commenti:

  1. perchè non ti fai vedere? sono curiosa di vedere quanto sei bella... mi piacerebbe che postassi una tua foto

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  2. un giorno le posterò, devo garantirmi che nessuno mi scopra e poi nn ho un buon rapporto con le foto, ma arriveranno

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  3. che bello!sei innamorata :) vedi che non era poi così difficile dirglielo?!sono felicissima per te :)

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  4. grazie XD a volte però vorrei tornare indietro

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